GULP CHE GOLPE! - DOPO LA SPARATA, SCENDONO IN PISTA A DIFESA DI ASOR ROSA, LERNER (\"ORA CHE LA LEGGE NON È PIÙ UGUALE PER TUTTI\". ALLORA SI PUò) E FLORES D’ARCAIS (\"è in atto da anni un “golpe strisciante” DEI CAIMANO\") - DALL’ALTRA PARTE DELLA BARRICATA, FERRARA E MARCENARO (\"CHI PISCIA SUL PORTONE DI ASOR ROSA?\")...

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1- ORA CHE LA LEGGE NON È PIÙ UGUALE PER TUTTI
Dal blog di Gad Lerner: www.gadlerner.it

GIULIANONEGIULIANONE FERRARA

La Camera dei deputati ha stabilito che un \"eletto dal popolo\" non possa essere sottoposto al giudizio della magistratura. Neppure per reati commessi prima di essere eletto. Neppure per reati economici inerenti la sua attività privata. Neppure per reati comuni come il favoreggiamento della prostituzione minorile.

Ma non basta. La Camera dei deputati ha votato altresì il sacrificio della buona reputazione personale in omaggio al primato della convenienza politica. Non importa che il Capo mi rappresenti con dignità purchè tuteli i miei interessi. Tutto ciò appare oggi formalizzato di fronte al paese, e ha ragione Alberto Asor Rosa quando rileva i problemi che ne derivano a tutti i pubblici tutori della legge. Non solo i magistrati. Anche i carabinieri, le altre forze di polizia, i militari sono chiamati a porsi domande sul senso del proprio lavoro: garantire l\'osservanza delle norme da parte di tutti i cittadini? Ma proprio tutti?

2 - PROVOCAZIONE MOLTO BEN COMUNICATA
Paolo Flores d\'Arcais per \"il Fatto quotidiano\"

\"C\'è del metodo in questa follia\", e Asor Rosa conosce bene Shakespeare. C\'è anzi un pizzico di genialità comunicativa: ormai è in atto da anni un \"golpe strisciante\", che nelle ultime settimane è diventato proclamato, sbandierato esibito. Ma se \"Il Caimano\" racconta con i mezzi dell\'arte ciò che a centinaia di migliaia hanno svelato in piazza partecipando ai girotondi, i golpisti, grazie al monopolio totalitario della tv, berciano \"eversore sarà lei!\".

EUGENIOEUGENIO SCALFARI ALBERTO ASOR ROSA

Se a parlarne è Umberto Eco nella sua rubrica sull\'Espresso fanno finta di nulla. Se lo spiega, dimostra e analizza questa testata ogni giorno, il giornalismo d\'ordinanza (e senza lettori) di un pachiderma di regime organizza smutandate convenscion (va scritto proprio così, dato il clima ultraburino).

E allora, memore del suo nome, Asor usa il palindromo: contro il golpe strisciante invoca un golpe che vada nella direzione esattamente opposta, di modo che la lettura in senso inverso costringa a prendere atto anche di quella in senso proprio, che la menzogna orwelliana dei media di regime costantemente battezza nel suo opposto (persecuzione), grazia anche alla morta gora (civilmente e giornalisticamente parlando) dei finti liberali e ancor più finti \"equidistanti\" (tra crimine e giustizia, pensa te che bella equidistanza!).

3 - L\'IMBECILLE E LA CRICCA SCALFARI - IL GOLPISMO DI REPUBBLICA E L\'ANTICOSTITUZIONALE \"PROGETTO SPINELLI\"
Giuliano Ferrara per \"Il Foglio\"

GADGAD LERNER

Denunciare il pronunciamento golpista di Alberto Asor Rosa è stato ed è utile. La tribuna che prepara ogni giorno il terreno a simili sconcezze, il quotidiano la Repubblica, si è spaventata e si è affrettata a processarlo in una grassa pagina per la sua goffaggine impudente, chiamando \"sparata\" la sua uscita sul Manifesto e stimolandolo a un\'autocritica pelosa, che non c\'è stata salvo una mezza marcia indietro nello stile dell\'uomo, dell\'italianista e dell\'ideologo combattente, che è uno stile obliquo.

Veltroni, Enrico Letta e altri capi del Pd, alcuni dei quali hanno lodevolmente firmato il nostro appello in difesa della democrazia liberale e costituzionale, si sono sbracciati a dire che quelle di Asor Rosa - una prova di forza contro la sovranità delle Camere con l\'appoggio di Carabinieri e Polizia di stato - sono tesi inaccettabili. Il direttore di Repubblica ha castigato il suo collaboratore addirittura parlando di \"imbecillità\". Un passettino in avanti, ecco.

Ma l\'apparenza non è tutto. C\'è la sostanza. La sostanza è che Asor Rosa si difende così: il mio appello golpista sarà anche stato una forzatura, ma l\'ho fatta per rendere più chiara la premessa, cioè che l\'Italia è governata da un delinquente che esercita un dispotismo il cui esito è l\'attuale affossamento della democrazia, che a questo punto deve difendersi con il pennacchio dei Carabinieri, scagliato contro le Camere e il p o p o l o elettore. La cricca Scalfari non è mai arrivata a invocare la forza pubblica per rimuovere l\'ingombro delle Camere, conclusione forzante di Asor Rosa che ne fa parte (il solito compagno che sbaglia), ma in fatto di premesse, che quella conclusione mette in luce, è madre e maestra.

PAOLOPAOLO FLORES DARCAIS E SIGNORA

Tutti i giorni da alcuni anni il presidente del Consiglio è descritto come un malato, un delinquente, un imbroglione, un caporione politico impegnato nello svuotamento della legalità e della democrazia. Insomma: un tiranno capriccioso che si fa beffe di ogni regola e calpesta la Costituzione. Chi volesse smentire questa nostra asserzione dovrebbe smentire che l\'acqua disseta, il cibo sfama e l\'amore senza preservativo di norma porta con la cicogna tanti bei bambini. Vaste programme, come diceva il generale De Gaulle, impresa piuttosto difficile. In un sillogismo non c\'è conclusione senza una correlata premessa.

La cricca Scalfari scrive la premessa, e il professore tira la conclusione logica. Ma la premessa di una tirannia operante non basta. Repubblica, per la penna di Barbara Spinelli, editorialista che ha lasciato la Stampa di Torino per la sua presunta timidezza nella lotta, ha apertamente teorizzato un certo metodo per liberarsi dell\'autocrate, quando sembrava che Fini avrebbe dato il colpo di grazia al governo Berlusconi, nel novembre del 2010: né un governo tecnico appoggiato da una maggioranza di ribaltone e incaricato di cambiare la legge elettorale in senso più vantaggioso per il centrosinistra né il voto potrebbero mai risolvere la questione dell\'eliminazione del tycoon che ha rimbecillito gli italiani con le sue tv; ci vuole un governo di unità costituzionale che renda Berlusconi ineleggibile per legge, e solo dopo si può andare a votare.

facci13facci13 andrea marcenaro

Mauro ieri nella riunione di redazione del suo giornale, lamentando rozzamente il nostro proditorio attacco alla sua linea di lotta, e castigando il suo collaboratore Asor Rosa come un \"imbecille\", ha detto che non c\'è una riga di Repubblica che si possa citare per dimostrare una propensione al golpe. Ora io chiedo ai lettori se il \"progetto Spinelli\" non sia, come scrissi subito, \"inconsapevolmente golpista\", e l\'avverbio \"inconsapevolmente\" era una timida concessione di buona fede a una scrittrice di politica che un tempo, quando rifletteva in modo sensato su giustizia e politica, mi capitò di stimare. Procurarsi una maggioranza, rinviare le elezioni dovute agli italiani che ne avevano eletta un\'altra, dichiarare per legge l\'eliminazione del competitore, e poi andare a votare: se questo non è letteralmente un golpe costituzionale, che cos\'è un golpe costituzionale?

La novità, ferale per questi scombinati piagnoni e virtuisti della cricca, è che uno di loro è passato, per impudenza e per goffaggine, a illustrare la conclusione anticostituzionale che deriva dalla premessa di golpismo costituzionale da loro elaborata. Non so se il presidente del Consiglio e il suo partito abbiano voglia di continuare a fronteggiare la cricca Scalfari con le barzellette sul bunga bunga. Sono utili anch\'esse, perché di una tragicommedia si tratta. Ma se non dovessero passare all\'attacco in un caso come questo, se non fossero capaci di promuovere una ribellione di cultura e di coscienza contro simili posizioni, in difesa della democrazia e della Costituzione, meriterebbero alla fine l\'arrivo dei Carabinieri e della Polizia di stato.

BERLUSCONIBERLUSCONI ALFANOe

2 - CHI PISCIA SUL PORTONE DI ASOR ROSA?
Andrea Marcenaro per \"
Il Foglio\"

Questo è un appello, o non esageriamo, una proposta, ma teniamoci più bassi ancora, un modesto invito rivolto ai milioni di fedeli in procinto di arrivare a Roma l\'1 di maggio per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Quando morì, furono anche allora milioni i fedeli che resero omaggio alla sua camera ardente. Erano i primi giorni di aprile del 2005 e Alberto Asor Rosa così ricordò, su Repubblica, l\'immenso pellegrinaggio:

BARBARABARBARA SPINELLI

\"Abito a Borgo Pio, in Roma, anzi, più esattamente abito all\'incrocio tra Borgo Pio e via del Mascherino, il Borgo Pio Corner, il Little Cape Horn di tutti gli appuntamenti pellegrinari. Nei primi tre giorni dalla morte del Pontefice non è stato possibile uscire di casa, un fiume gigantesco di folla lo gremiva tutto stringendolo in una morsa, negozi chiusi, ristoranti sbarrati, urla, grida, canti, invocazioni e risate. Cumuli di immondizia ovunque. E un puzzo penetrante di orina in tutti i vicoli circostanti\".

EZIOEZIO MAURO

Ora. E\' comprensibilissimo che voi fedeli intendiate rinnovare quel fantastico ricordo recandovi a pisciare un\'altra volta, a milioni, contro il portone di casa Asor Rosa. La prospettiva è assai stimolante. Però l\'invito è questo. Avendo Gad Lerner comunicato ieri che Asor Rosa sul golpe ha ragione, non potreste imporvi il classico fioretto, deviare quel poco, e tenervela fino a Milano?

 

 

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