HO IL MISSILE PIU’ LUNGO - TRUMP NON RISPETTERÀ PIÙ IL TRATTATO NUCLEARE CON LA RUSSIA FIRMATO NEL 1987 DA REAGAN E GORBACIOV E  SEGNÒ LA FINE DELLA GUERRA FREDDA - LA CASA BIANCA SOSTIENE CHE UNA NUOVA SERIE DI MISSILI SVILUPPATI DA PUTIN NON RISPETTANO L'ACCORDO, IL CREMLINO HA REPLICATO CHE WASHINGTON STA INVENTANDO UN PRETESTO PER STRAPPARE IL TRATTATO E SVILUPPARE NUOVE ARMI…

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Anna Guaita per “il Messaggero”

 

Gli Usa smetteranno entro il prossimo fine settimana di rispettare il trattato nucleare sui missili a medio raggio, firmato nel 1987 dall' americano Ronald Reagan e dal sovietico Michail Gorbaciov. I due Paesi non sono riusciti a trovare un accordo per il suo rinnovo.

trump e putin 3 trump e putin 3

Lo ha dichiarato ieri il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, a Pechino, dove si stavano tenendo i negoziati.

 

La Casa Bianca sostiene che una nuova serie di missili sviluppati dalla Russia non rispettano l' accordo, Mosca risponde che Washington sta inventando un pretesto per strappare il trattato e sviluppare nuove armi. Donald Trump aveva espresso il desiderio di uscire dall' Inf (Intermediate Range Nulear Force) già la scorsa primavera. Non lo ha fatto perché i Paesi della Nato avevano insistito che si provasse ancora un' apertura diplomatica.

 

reagan gorbaciov reagan gorbaciov

TEMPO SCADUTO

Da qui i negoziati, ai quali lo scorso dicembre Trump aveva dato due mesi di tempo. I due mesi scadono domani. «Sfortunatamente non ci sono stati progressi - ha detto Ryabkov all' agenzia Ria Novosti -. Da quel che capiamo adesso avverrà il passo seguente, la nuova fase, e cioè gli Stati Uniti cesseranno di rispettare i loro obblighi rispetto all' Inf». La sua collega nei negoziati, l' americana Andrea Thompson, sottosegretaria di Stato per il controllo delle armi, ha confermato che «molto probabilmente Washington annuncerà la sospensione dell' Inf nei prossimi giorni».

trump putin trump putin

 

La signora Thompson ha aggiunto: «I russi non vogliono riconoscere che hanno violato il trattato». E' stato il segretario di Stato Mike Pompeo a spiegare due mesi fa quali siano le accuse degli americani contro Mosca: «La Russia ha cominciato a sperimentare il missile SSC-8 sin dalla metà degli anni Duemila aveva denunciato Pompeo durante un sua visita alla Nato, all' inizio dello scorso dicembre -. Il suo raggio lo rende una diretta minaccia per l' Europa». Mosca aveva subito risposto di non aver mai violato il trattato, e ha rilanciato la palla contro gli americani accusandoli di essere stati loro a venir meno alla lettera dell' accordo dispiegando i Europa i missili intercettatori.

 

reagan e gorbachev 1985 reagan e gorbachev 1985

L' accordo Inf fu firmato dopo che la premier britannica Margaret Thatcher riuscì a portare allo stesso tavolo il presidente Usa Ronald Reagan e il sovietico Michael Gorbaciov. Il trattato toglieva dal continente europeo i missili a medio raggio con testata nucleare. Quasi 2700 missili vennero eliminati, i famosi Pershing e Cruise americani e gli SS-20 sovietici. Ora si rischia di ricominciare a parlare di missili e di tensioni fra le due potenze, proprio quando il Pentagono non ha un capo stabile, ma un segretario della Difesa temporaneo, Patrick Shanhahan, che proviene dall' industria aeronautica e non ha passata esperienza militare.

 

STATO DI EMERGENZA

TELEFONO USATO DA REAGAN E GORBACEV NEL 1986 TELEFONO USATO DA REAGAN E GORBACEV NEL 1986

Per l' appunto, pur senza una guida stabile dopo le dimissioni del generale Jim Mattis, il Pentagono è sotto estrema pressione, e non solo per la minacciata fine di un accordo storico, ma anche per l' ipotesi di ritiro delle truppe dalla Siria e dall' Afghanistan. Inoltre ieri il presidente ha annunciato che intende mandare altri 3000 soldati al confine con il Messico. Sembra che la mossa possa essere un primo passo verso la dichiarazione di uno stato di emergenza se il negoziato fra Dem e Rep sulla costruzione di un muro non soddisferà Donald Trump. Ieri mattina il presidente ha twittato di essere scettico sulla possibilità di un accordo, e ha minacciato un altro shut down o una «dichiarazione di emergenza».

 

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