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1. LE SERATE LIBERTINE DI DSK: L’UOMO CHE SOGNAVA L’ELISEO - ECCO LE CARTE DELL’ACCUSA
Anais Ginori per “la Repubblica”
L’uomo che doveva essere presidente si aggirava per la suite dell’albergo. Jade, una escort, ricorda: «C’erano sette o otto ragazze intorno al letto. Lui camminava nudo. Poi un carnaio. Non c’erano preservativi». Nella stanza, altri uomini nudi. Alcuni aspettavano il proprio turno, altri osservavano in disparte.
«Tutte le donne pensavano solo a lui», continua Jade. «Doveva essere soddisfatto in ogni modo. Era il Re della Festa». Dominique Strauss-Kahn, 65 anni, ex ministro, ex candidato all’Eliseo, ex direttore del Fondo monetario internazionale, compare oggi davanti al tribunale di Lille con l’accusa di sfruttamento aggravato della prostituzione.
STRAUSS KAHN GUARDA IL PACCO DI HOLLANDE COME A CHIEDERE QUAL E IL SUO SEGRETO
È imputato insieme ad altre 13 persone, tra cui due poliziotti, un avvocato, due intermediarie, per un giro di squillo d’alto bordo che parte dall’Hotel Carlton di Lille, passa per Parigi e Bruxelles, e arriva fino a Washington e New York. elle carte dell’inchiesta, i magistrati francesi hanno ricostruito almeno 17 orge a pagamento, giro d’affari stimato a 100 mila euro, tra l’autunno 2007 e il maggio 2011, il periodo in cui Dsk viveva a Washington, capo del Fmi e uno dei politici più popolari di Francia destinato a prendere il posto di Nicolas Sarkozy. Durante i tre anni di inchiesta, i magistrati hanno interrogato tredici prostitute. Solo due di loro si sono costituite parte civile: Jade e Mounia.
Strauss Kahn Diario di una donna delle pulizie
LA TESTE NUMERO UNO
NAFISSATOU DIALLO LA CAMERIERA CHE HA ACCUSATO DOMINIQUE STRAUSS KAHN DI STUPRO
Strauss-Kahn sostiene di non aver mai saputo che le ragazze presenti erano pagate. Le escort venivano retribuite da due amici di Dsk, gli imprenditori Fabrice Paszkowski e David Roquet, imputati nel processo. Jade è la principale teste dell’accusa. Il suo vero nome è Sandrine. «Monsieur Strauss-Kahn — racconta ai pm — vuole davvero farci credere che è molto naïf oppure è convinto che siamo tutti coglioni. Immaginava che tutte queste ragazze giovani, presenti unicamente per soddisfarlo, fossero lì per i suoi occhi?». Gli intermediari erano riusciti a creare una “omertà” tra le ragazze, creando anche una rigida selezione.
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DOMINIQUE STRAUSS KAHN INTERVISTATO DALLA CNN
Tutto viene giù quando Dsk viene fermato al Sofitel di New York con l’accusa di aver stuprato una cameriera. La fine di una carriera politica che sembrava destinata all’Eliseo, l’inizio di un viaggio pubblico, spietato, nelle pulsioni che hanno divorato la sua vita. La sera prima, il 13 maggio 2011, gli amici francesi di Dsk erano ripartiti dagli Usa dopo l’ennesima “serata libertina”. L’ultima, almeno secondo l’inchiesta di Lille.
IL NOUVEL OBS CON LA STORIA MARCELA IACUB E STRAUSS KAHN
SERATE LIBERTINE
Dominique Strauss-Kahn ha spiegato cosa fossero le “serate libertine”, rispondendo alla pm titolare dell’inchiesta, Stéphanie Ausbart, durante il suo stato di fermo, il 21 febbraio 2012. Monsieur Strauss-Kahn, come si svolge abitualmente una serata libertina?
«Generalmente dopo che si è consumato un pasto, si formano delle coppie che hanno delle relazioni sessuali». Lei parla di coppie che si mischiano: è dunque soprattutto in questa forma che si svolgono le serate? «A proposito delle serate cui allude effettivamente c’erano diversi uomini e diverse donne che finivano per accoppiarsi». Se capisco bene, le coppie si formano per affinità, durante la cena? «Per esempio».
La definizione di libertino è «colui che si abbandona ai piaceri carnali con una libertà che supera i limiti della morale convenzionale e della sensualità borghese normale, ma anche con certo raffinamento culturale». Lei si riconosce in questa definizione? «Volentieri». (...)
strauss kahn guarda un manifesto di hollande
Quando parla di giovani donne “libertine” usa una terminologia interessante: «delegazioni di amichette», «regalo», «piccolette», «materiale », o ancora «cosa porterai nei tuoi bagagli». Sono espressioni che denotano più prostitute che libertine.
«Non direi. Amichetta è il femminile di amichetto, è piuttosto simpatico e non insultante. Penso che chiunque potrebbe usare “cosa porterai nei tuoi bagagli”. Quanto all’espressione “materiale” convengo anche io che è inappropriata. Inoltre quando ci sono più persone è più rapido usare una sola parola che una lista di nomi». (...) Qual è secondo lei la descrizione di una pro- stituta? C’è un criterio in base al quale la riconoscerebbe?
STRAUSS KAHN ARRIVA ALLA GENDARMERIA DI LILLE PER ESSERE ASCOLTATO DALLA POLIZIA
«Nessuno. Penso semplicemente che se vedo una donna aspettare in strada un cliente ne deduco che è una prostituta».(...) In tutti gli incontri che ha avuto con Florence (un’escort frequentata più volte, ndr) non le ha mai chiesto che mestiere faceva? «Non abbiamo parlato delle sue attività professionali». Negli ambienti libertini le capita di discutere anche un po’? «Non faccio mai domande sulla vita privata».
IL CASO CARLTON STRAUSS KAHN DA LE MONDE
IL “CARNAIO”
«Una mattanza», secondo Inès. «Un carnaio », dice Jade. Il racconto più crudo delle “serate libertine” è stato fatto ai magistrati da Maunrion. Nel dicembre 2010 arriva a Washington per una serata nell’hotel W. Il cachet previsto è di 2500 euro, più le spese, pagati da Paszkowski.
STRAUSS KAHN A PARIGI CON LA BARBA INCOLTA
«Trovavo che l’atmosfera fosse davvero bestiale. Mi sembrava strano vedere dei tipi passeggiare nudi gli uni vicini agli altri. Alcuni si masturbavano senza vergogna. Era puro consumo sessuale». Marion racconta di essersi sentita un “oggetto” quando Roquet, durante un amplesso, ha detto: «Ah, quanto è buono il potere ».
L’imprenditore avrebbe poi tenuto i polsi di Marion sul letto mentre Dsk voleva sodomizzarla. Lei avrebbe urlato, tentando di sottrarsi. La scena è confermata da Estelle. «Ero stupita — nota — l’escorting non è la prostituzione a trenta euro, di solito incontri gentleman ». «Non ci sono mai stati rapporti sotto costrizione » risponde Dsk ai pm, che lo incalzano: Marion dunque mente? «Può essere una bugia, un errore, o il frutto di una pressione. Non saprei ». Alla fine, l’escort non ha voluto sporgere denuncia.
L’ISTIGATORE
STRAUSS KAHN PREFERIVO LA PRIGIONE
La procura di Lille ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico di Dsk nel luglio 2013, avvalorando così la difesa del politico. I pubblici ministeri hanno invece ottenuto il rinvio a giudizio.
Per dimostrare che Dsk non era solo l’utilizzatore finale ma anche l’organizzatore del giro di squillo, i tre magistrati — Stéphanie Ausbart, Mathieu Vignaut, Ida Chafaï — citeranno i tanti sms inviati per mettere a punto i festini e l’appartamento che aveva a disposizione in avenue d’Iéna, nel sedicesimo arrondissement, in cui si sono svolte alcune serate.
«Non solo Dominique Strauss-Kahn conosceva lo statuto delle ragazze presenti — scrivono i magistrati nell’ordinanza — ma era l’istigatore di serate a carattere sessuale, agevolando un sistema fondato sulla compiacenza del suo entourage per soddisfare i suoi bisogni sessuali, favorendo così la prostituzione». In un moto di orgoglio ferito, Dsk ha risposto alla pm: «Non ho aspettato Paszkowski per soddisfare i miei bisogni sessuali?. Li soddisfo altrove, da decenni, e senza di lui».
2. É UNA DERIVA PURITANA MA I TRAFFICANTI DI DONNE VANNO CONDANNATI
Da “la Repubblica”
‘’Per Dsk il processo di Lille sarà uno spettacolo orribile. Per carità, non dico che sia un santo ma ora che si è ritirato dalla politica ha diritto a essere lasciato in pace». Elisabeth Levy, direttrice di Causeur, teme una nuova «deriva puritana». Levy ha pubblicato l’anno scorso il “manifesto dei 343 maiali” contro la legge che voleva punire i clienti di prostitute: «Nei rapporti sessuali tra persone adulte e consenzienti lo Stato non dovrebbe mai entrare».
Ma è diverso per un personaggio pubblico, ora sospettato di sfruttamento aggravato della prostituzione, non crede?
Strauss Kahn Diario di una donna delle pulizie
«Credo che la definizione di sfruttamento della prostituzione si sta allargando a dismisura, fino a punire semplici clienti. L’idea stessa di vita privata è minacciata da un’inquisizione femminista permanente».
Dsk era all’epoca uno degli uomini allora più potenti del mondo. Non avrebbe dovuto avere un comportamento diverso?
«Non voglio saperlo. Né sapere cosa ha fatto, in quali posizioni. Per me l’importante è notare che tutte le prostitute erano pienamente coscienti di ciò che andavano a fare. Una donna ha diritto di prostituirsi e un uomo può andare con prostitute”.
Erano serate “libertine”, come dice Dsk?
«O con una formula più diretta e meno elegante: orge. Non mi risulta ci fossero minorenni, oppure violenze. Che si sappia, Dsk non ha commesso abusi di potere, usando fondi pubblici o dando in cambio favori. In quel caso, è ovvio che il mio giudizio sarebbe completamente diverso».
Però alcune prostitute potrebbero essere vittime di reti criminali...
«Sono d’accordo a punire magnaccia e trafficanti come probabilmente succederà in questo processo».
Ma non la disturba vedere donne trattate come “materiale”?
«Guardi, la legge deve ovviamente prevedere divieti assoluti anche sul sesso: per esempio contro l’incesto, lo stupro. Ma all’interno di questo contesto normativo la libertà di ognuno è assoluta».
Quale sarebbe la “deriva puritana”?
«Dopo il progetto di legge per punire i clienti di prostitute, che abbiamo contribuito a bloccare, questo processo è un ulteriore segnale: che fastidio danno persone a cui piace fare orge? La Francia è quel paese in cui la sessualità è libera da molto tempo. Siamo una patria letteraria, e la letteratura è piena di prostitute ».
(a. g.)