La bambina e la milionaria, cronache marziane dall’Inghilterra - In tribunale sfilano teppisti, figli della Londra bene e padri di famiglia – Tocca alla bambina. Si chiama Alyssa e ha 11 anni. Ha rubato un bidone mentre la madre si ubriacava al pub – tocca Laura Johnson, l’ereditiera, una villa da due milioni e mezzo di sterline, dove aveva portato la refurtiva. Una tv al plasma, un forno a microonde e un cellulare…

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Andrea Malaguti per La Stampa

REGNO UNITO DALLA RIVOLTAREGNO UNITO DALLA RIVOLTA

Tocca alla bambina. Si chiama Alyssa e ha 11 anni. La processano. L'hanno fermata a Croydon lunedì notte mentre correva via da un supermercato con in mano un bidone della spazzatura. Il poliziotto che l'ha fermata ha provato a darle un'altra possibilità perché a vederla così, evidentemente fuori posto, gli si è crepato il cuore. Aveva il codino con l'elastico e una coccinella.

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Non arrivava al metro e trenta. Magra. Incattivita. Le ha detto: «Raccontami come ti chiami e dove abiti, ti faccio portare a casa.» Alyssa gli ha risposto: «Fottiti». Più tardi hanno scoperto che la sua mamma era seduta in un pub, stordita dal whisky, abbracciata a un uomo, eppure sperduta in una nebulosa galassia interiore che la escludeva da un qualsiasi rapporto con gli altri. Hanno fermato anche lei. «Mica siamo la famiglia perfetta, che volete?», ha biascicato.

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Inutile chiedere del papà. Chi l'ha mai conosciuto quello? Davanti al giudice Alyssa sembrava minuscola. Quello la dominava con la sua parrucca bianca. C'era qualcosa di surreale. Quasi inaccettabile. «Perché hai preso il bidone, a che cosa ti serviva?». Lei ha detto solo: «Era nuovo», senza sapere che stava mettendo l'iscrizione sulla lapide delle speranze della Big Society cameroniana. L'hanno affidata a una zia. Per il momento non potrà uscire di casa dalle sei di sera alle sei del mattino. Esiste un futuro per questa generazione?

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Millequattrocento arresti
I tribunali di Sua Maestà sono intasati. Lavorano giorno e notte e sfornano condanne in ciclostile. Ne avranno per mesi. Nessuno è in grado di dire se il sistema carcerario sarà in grado di reggere l'urto. Millequattrocento arresti tra Londra e Nottingham. Centoventisette nella capitale tra le 18 di mercoledì e le 6 di ieri mattina. Le irruzioni sono state 550. Deve essere tutto spettacolare e documentato.

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A Pimlico, zona elegante, non troppo distante da Westminster, Scotland Yard ha convocato la stampa e le televisioni. «Vogliamo solo che stiate a guardare». Si sono precipitati verso un palazzo bianco, con tre scalini e le colonne all'ingresso. Hanno sfondato la porta e si sono buttati dentro in venti. Giubbotti antiproiettile, caschi, mitra, manganelli.

Sono entrati in un salotto e hanno sollevato di peso un ragazzo bianco con un alito equivoco nel quale fluttuava un evidente rimasuglio di alcol. L'hanno ammanettato e portato via. Poi hanno mostrato una foto segnaletica e un filmato. «Eccolo, è quello che corre con sette giacche appese alle stampelle. Non scapperà nessuno». Il fight-back. La risposta dello Stato. A Brixton una studentessa urla disperata mentre le mettono le manette ai polsi. Ha quindici anni. «Mi dispiace, mi dispiace».

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Laura Johnson, l'ereditiera
Il bilancio di quattro giorni di battaglia parla di quattro morti, una decina di feriti gravi e duecento milioni di danni. Erano i capi delle gang a organizzare i raid, a scegliere i quartieri da attaccare comunicando con i BlackBerry. Ma in questo sabba agostano non hanno fatto nessuna fatica a trovare adepti. Laura Johnson, 19 anni, è figlia di un imprenditore milionario che abita nel Kent. Nella sua auto le forze dell'ordine hanno trovato un passamontagna, guanti e una bandana. Ma era in casa, una villa da due milioni e mezzo di sterline, che aveva portato la refurtiva. Una tv al plasma, un forno a microonde e un cellulare.

SCONTRI A LONDRA UOMO SI LANCIA DALLA FINESTRASCONTRI A LONDRA UOMO SI LANCIA DALLA FINESTRA

Adesso, davanti al tribunale di Bexley, la ragazza ha le sembianze spiegazzate dalla mancanza di sonno e sbatte le palpebre nervose sotto il disastroso disordine dei capelli rossi. È terrorizzata. Forse più da se stessa che dal giudice. I genitori sono seduti in prima fila. Si tengono per mano. Lei, allieva alla prestigiosa St Olave's Grammar School di Orpington e poi studentessa modello all'Università di Exter - con il massimo dei voti in francese, italiano, letteratura inglese e storia della civiltà - racconta che ha risposto a un messaggio su twitter di due amici. Diceva: vieni anche tu alla festa. È andata in tilt. Si è sentita l'eroina cattiva di un telefilm. Ha scarrozzato i due fino alla Comet di Charlton.

SCONTRI A LONDRASCONTRI A LONDRA

«Non lo so perché. Non lo so. Sono stata sveglia tutta la notte. Perdonatemi, vorrei solo sparire». Il giudice le impone un braccialetto elettronico alla caviglia, il coprifuoco dalle 7 di sera alle 7 di mattina e le vieta di lasciare la contea. «Ci rivediamo in aula il 21 settembre». Il padre le appoggia una mano sulla spalla. Erano mesi che le voleva parlare, spiega. «La vedevo strana». Si allontana considerando quell'azione mancata la più spregevole della sua vita. Come si distribuiscono le colpe tra padri e figli? E quand'è che un essere umano diventa adulto?

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Lo studente che incitava sul Web Quando non piaci a una persona l'istinto vuole che non ti piaccia neanche lui. E ad Alexander McQuarrie, studente di 16 anni, non è mai piaciuto nessuno. Così, quando Londra è andato in fiamme, lui ha pensato bene di organizzare l'inferno anche a Glasgow. Si è messo al computer e ha invitato centinaia di persone a questo ballo perverso. Tutti contro tutti. Il suo mondo perfetto. Non gli ha risposto nessuno. Ma un giudice scozzese gli ha imposto il coprifuoco e l'ha rinviato a giudizio.

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Aaron Mullhollan invece nella vita fa la guardia giurata. Ha 32 anni. «Ho sempre creduto che fosse giusto difendere gli altri». Quando si è trovato in mezzo alla rivolta ha pensato che non ci fosse più nulla da proteggere. «Tanto vale partecipare, mi sono detto. È assurdo, lo so. Ho passato due notti in cella. E ora mi faccio schifo». Non erano solo gang. Non erano solo teppisti di periferia. Da dove è venuto fuori questo demone che ha annebbiato la mente di migliaia di inglesi? La domanda si dissolve nell'aria come il profumo dei vecchi flaconi da cui fugge l'odore dolciastro delle passioni defunte, mentre i giudici firmano migliaia di sentenze di condanna. Un imputato su due è minorenne.

 

 

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