“EN MARCHE”? NO, RETRO MARCHE! - IL PARTITO DI MACRON HA FATTO LA FINE DEL MOVIMENTO CINQUESTELLE: E’ IN CRISI NERA TRA SCISSIONI, PERDITA DI IDENTITÀ E VUOTO DI IDEE - NATO PER  ESSERE "E DI DESTRA E DI SINISTRA", IL PARTITO HA PERSO LA MAGGIORANZA ASSOLUTA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE E UNO DEI FONDATORI, PIERRE PERSON, HA MOLLATO: “NON PRODUCIAMO IDEE NUOVE”

-

Condividi questo articolo


Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

macron macron

All'inizio dell'avventura macronista, nelle prime settimane del 2017, il movimento «En Marche!» sembrava la prova che il candidato Macron poteva davvero farcela. D'accordo, Macron non aveva a disposizione gli apparati mastodontici del Partito socialista (sinistra) o dei Républicains (destra), ma le decine di migliaia di aderenti al neonato «En Marche!» sembravano stupefacenti quanto l'audacia del giovane ex ministro di Hollande.

 

emmanuel macron nella fabbrica valeo a etaples emmanuel macron nella fabbrica valeo a etaples

Quel movimento si è strutturato poi nel partito La République En Marche e ha conquistato l'Assemblea nazionale, con 314 deputati (su 577) in gran parte giovani, entusiasti e inesperti. Tre anni dopo, pur tra molte traversie Emmanuel Macron sembra indossare con autorevolezza e solidità i panni del capo di Stato; è invece il partito che dovrebbe sostenerlo a sembrare sul punto di naufragare. È una crisi che viene da lontano, con la scissione in primavera di due gruppi parlamentari che portano i deputati da 314 a 272, facendo perdere a LREM la maggioranza assoluta.

macron benalla macron benalla

 

Ma è soprattutto una crisi di valori, la difficoltà di un partito nato per essere «e di destra e di sinistra» e che rischia adesso di non essere niente, una formazione teoricamente pigliatutto che in pratica si rivela priva di una visione chiara. Il politico oggi più popolare in Francia, l'ex premier Edouard Philippe tornato a fare il sindaco di Le Havre, non si è mai iscritto a LREM quando guidava il governo e certo non si sogna di farlo adesso.

 

EMMANUEL MACRON EMMANUEL MACRON

Nel rimpasto di luglio Macron lo ha sostituito con l'incolore Jean Castex vicino all'ex presidente Sarkozy, e all'Interno ha messo l'altro sarkozysta Gérald Darmanin al posto di Christophe Castaner, «marciatore» della prima ora. Un altro fondatore di En Marche!, Pierre Person, numero due del partito, abbandona adesso l'incarico «perché non riusciamo a produrre idee nuove», imitato dalla portavoce Aurore Bergé, finora ubiqua eroina macronista ma che parla di «profondo malessere all'interno del partito». La corsa per l'Eliseo 2022 è partita, e Macron deve di nuovo inventarsi un motore.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…