“LEONID VOLKOV? NON COMMENTIAMO CIÒ CHE SUCCEDE IN LITUANIA” – IL COMMENTO SPREZZANTE DEL PORTAVOCE DEL CREMLINO, DMITRI PESKOV, ALL’AGGRESSIONE DEL BRACCIO DESTRO DI ALEXEY NAVALNY, A VILNIUS – IL DISSIDENTE NON HA DUBBI CHE SIA STATO UN ORDINE DI PUTIN: “UNA PERSONA MI HA AGGREDITO CON UN MARTELLO APPENA FUORI CASA. MI HA COLPITO LA GAMBA 15 VOLTE. ERA UNO SFACCIATO, TIPICO SALUTO DA BANDITO DI SAN PIETROBURGO. CIAO ANCHE A TE VLADIMIR…” - TAJANI: "MOSCA CONTINUA A PERSEGUITARE GLI OPPOSITORI"

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leonid volkov leonid volkov

1. MOSCA, 'VOLKOV AGGREDITO? NO COMMENT, È SUCCESSO IN LITUANIA'

(ANSA) - "Stiamo parlando di un incidente accaduto in Lituania. Non possiamo commentare in alcun modo ciò che sta succedendo alla gente in Lituania". Così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha risposto a una domanda sull'aggressione a martellate subita due giorni fa da Leonid Volkov, per anni braccio destro del rivale numero uno di Putin, Alexey Navalny.

 

Sia Volkov sia i servizi segreti lituani hanno accusato la Russia per l'attacco, nel quale il dissidente ha denunciato di aver riportato una frattura a un braccio e ferite alle gambe con 15 martellate. Il presidente lituano Gitanas Nauseda ha commentato l'aggressione dicendo che in Lituania "nessuno ha paura" di Putin. "Non c'è bisogno di aver paura di Putin, Putin dovrebbe essere rispettato e ascoltato", ha replicato il portavoce del Cremlino stando all'agenzia Interfax.

aggressione a leonid volkov aggressione a leonid volkov

 

2. TAJANI SU VOLKOV, MOSCA CONTINUA A PERSEGUITARE OPPOSITORI

(ANSA) - "In Russia conosciamo qual è la situazione, quindi c'è poco da commentare. E' successo qualcosa di veramente grave con la morte di Navalny e con l'aggressione anche del suo più stretto collaboratore" Leonid Volkov, che "avevo visto a Bruxelles" con la moglie di Navalny.

 

"E' la dimostrazione che la Russia continua a perseguitare coloro che si oppongono al regime e questo non può che meritare la nostra condanna". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del convegno 'Le nuove schiavitù - Convegno sulla tratta' all'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede.

 

3. «MI HANNO COLPITO CON 15 MARTELLATE È TIPICO DEI BANDITI DI SAN PIETROBURGO»

Estratto dell’articolo di Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

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«Sono a casa. Grazie molte per le vostre parole di sostegno. È un po’ dura, ma è okay, è gestibile. È stato un piacere leggere tutto quello che mi avete scritto. È doppiamente bello leggerlo consapevole di essere ancora vivo. Volevano farmi a pezzi.

 

Una persona mi ha aggredito con un martello da carne appena fuori casa, nel cortile. Mi ha colpito la gamba circa 15 volte. Fa male camminare, ma dicono che non c’è nessuna frattura. Ma il mio braccio è rotto. Guarirà con il tempo. La cosa principale è che lavoreremo e non ci arrenderemo. Non sono pronto a fare commenti. Eccetto quello ovvio che questo era uno sfacciato, tipico, caratteristico saluto da bandito di San Pietroburgo. Ciao anche a te Vladimir Vladimirovich (Vladimir Putin)».

 

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Torna a casa dall’ospedale Leonid Volkov, ex collaboratore di Aleksei Navalny, dopo l’aggressione vicino alla sua casa di Vilnius, in Lituania. «Volevano trasformarmi in un cotoletta», scherza ma non troppo su Telegram mentre le foto delle sue ferite fanno il giro del mondo. Mancano pochi giorni alle elezioni in Russia e Volkov, dal letto di convalescenza, torna a esortare tutti coloro che non sostengono il presidente russo a partecipare all’iniziativa «Mezzogiorno contro Putin» recandosi alle urne in massa lo stesso giorno alla stessa ora: cioè alle 12 del 17 marzo.

 

[…] Difficile che l’attacco non peggiori le già tese relazioni tra Russia e Lituania, piccolo Paese dell’Ue e membro della Nato, che confina con Russia e Bielorussia ed è diventato una base per esponenti dell’opposizione russa e bielorussa. Butta intanto un po’ meno benzina sul fuoco l’Ue, che comunque non sembra nascondere i suoi sospetti su Mosca: «Non abbiamo illusioni sui metodi del Cremlino quando si tratta degli oppositori e degli attivisti politici», dichiara un portavoce del servizio di azione Esterna della Commissione Europea, precisando che Bruxelles condanna l’aggressione ma attende «l’esito delle indagini lituane per fare commenti precisi».

 

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Secondo Kira Yarmish ex portavoce di Navalny, «qualcuno ha mandato in frantumi il finestrino dell’auto» di Volkov e «ha spruzzato gas irritante sui suoi occhi» prima di colpirlo a martellate. Yarmish sostiene inoltre che gli aggressori potrebbero essere due: «Leonid è riuscito a vederne uno, ma sua moglie pensa di averne visti due», spiega mentre circolano in rete teorie che vedono coinvolti blogger militari filo Putin.

 

[…] Mancano 24 ore all’apertura delle urne in Russia e nessuno si aspetta che trascorreranno tranquille. L’unica certezza è che Putin avrà il suo quinto mandato. Yulia Navalnaya, vedova dell’oppositore numero uno morto in un gulag siberiano, dalle colonne del Washington Post , scrive: «Il mondo deve finalmente rendersi conto che Putin non è chi vuole apparire. È un usurpatore, un tiranno, un criminale di guerra e un assassino».

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