LONDONGRAD - È COME SE NON FOSSE MAI DEL TUTTO FINITA LA GUERRA FREDDA TRA RUSSIA E GRAN BRETAGNA: EX SPIE AVVELENATE DAL POLONIO, SCONTRI DIPLOMATICI, CAUSE MILIONARIE TRA OLIGARCHI – L’ULTIMO ATTO: L’ASILO AL BANCHIERE ANDREI BORODIN, NEMICO DI PUTIN - LONDRA SUBISCE DA ANNI UNA VERA E PROPRIA INVASIONE DA PARTE DI MAGNATI RUSSI: ALL’INIZIO ERA SOLO MOLTO RICCO, ADESSO È PURE COLTO E RAFFINATO...

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Claudio Gallo per "La Stampa"

IL BANCHIERE RUSSO ANDREI BORODINIL BANCHIERE RUSSO ANDREI BORODIN

È come se non fosse mai del tutto finita la guerra fredda tra Russia e Gran Bretagna: ex spie avvelenate dal polonio, scontri diplomatici, cause milionarie tra oligarchi. Un feuilletton nero nella scintillante e opulenta Londongrad. L'ultimo atto è l'asilo politico che il governo di Cameron ha concesso all'ex amministratore delegato della Banca di Mosca Andrei Borodin, grande amico dell'ex potente sindaco-padrone di Mosca Yuri Luzhkov, uno di quelli a cui Putin ha tagliato le gambe. Ieri Saak Karapetyan alto dirigente della procura generale russa ha detto che intende chiedere a Londra la revoca dell'asilo per il banchiere accusato in Russia di truffa. Borodin aveva ottenuto la protezione inglese dichiarando di essere perseguitato per motivi politici dal premier Dmitri Medvedev.

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Dal crollo dell'impero sovietico a oggi, Londra ha visto diverse ondate di migrazione. Si è passati dai maneggioni che non sapevano una parola d'inglese ma avevano le valigie zeppe di soldi alla seconda generazione che ha studiato in Inghilterra e parla tre lingue. Come ha notato ironicamente Donald Rayfiel, professore all'Università di Londra, grande esperto di Russia e traduttore di Chekov, non ci si può più fare le confidenze in russo nella Tube perché c'è sempre qualcuno che ti capisce.

IL BANCHIERE RUSSO ANDREI BORODINIL BANCHIERE RUSSO ANDREI BORODIN

Il libro «London-grad, dalla Russia con i soldi», di due giornalisti investigativi britannici si apre con il racconto dell'arrivo del pendolare di lusso Oleg Deripaska: con il suo Gulfstream atterra a Luton, elicottero Sikorsky fino alla piattaforma di Battersea e in Mercedes Maybach fino a Belgravia: un'immagine dinamica del lusso più sfrenato. Un'altro abituè della piattaforma di Battersea è Alexander Mamut, ex consigliere di Eltsin e amico della figlia Tatyana. Moghul dei media, ha comprato due anni fa la catena Waterstones, con 288 librerie in Gran Bretagna e in Europa.

I giornali fanno gola agli abitanti di Londongrad. Alexander Lebedev, ex agente del Kgb, uno degli uomini più ricchi di Russia, socio proprietario della «Novaya Gazeta» si è comprato quattro giornali britannici, dal popolare «Evening Standard» al liberal «The Independent», dove scrivono Robert Fisk e Patrick Cockburn. Presidente della società che raccoglie le testate è il figlio Evgeny, cresciuto a Londra e cittadino britannico. Al «Wall Street Journal» ha detto di voler cambiare il cliché che vede i russi «volgari, brutali e truffatori».

ROMAN ABRAMOVICHROMAN ABRAMOVICH IL BANCHIERE RUSSO ANDREI BORODINIL BANCHIERE RUSSO ANDREI BORODIN

Roman Abramovich, il miliardario sempre in gara per lo yacht più «spatusso», non ha bisogno di presentazioni. Proprietario del Chelsea viene spesso a Londra per seguire la sua squadra. L'amore per il lusso e le compagne che amano il lusso ha riadattato per lui la storiella sui ricchi emigrati della generazione precedente: l'oligarca morente che chiede di essere sepolto da Harrods perché la moglie venga a visitarlo almeno una volta la settimana.

Epica la battaglia legale londinese di Abramovich con Boris Berezovsky. Sessantasette anni, amico e poi nemico giurato di Putin, Berezovsky chiedeva tre miliardi di sterline di danni per affari andati male in Russia. Ha perso e ha dovuto pagare i costi legali suoi e del rivale, si calcola 100 milioni di sterline. Il vecchio oligarca avrebbe subito un paio di tentativi di assassinio, uno dei quali svelato dall'ex spia del Kgb Livtinenko poi avvelenato con il polonio. Ma questa è un'altra storia.

 

 

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