IL M5S IMITA IL PD: SI AVVIA ALLA SCISSIONE - PRENDE PIEDE L’IPOTESI DI UN DIVORZIO CONSENSUALE TRA LE DUE ANIME DEI 5 STELLE: QUELLA FILOGOVERNATIVA VICINA A DI MAIO E L'ALTRA, INSOFFERENTE ALL’ALLEANZA CON LA LEGA, VICINA A FICO - UNA “ROTTURA” STUDIATA ANCHE PER AGGIRARE LA REGOLA CHE IMPONE IL LIMITE DEL DOPPIO MANDATO - E TRA I GRILLINI C'È CHI STA SONDANDO IL TERRENO PER UNA RICANDIDATURA, IN DIREZIONE LEGA E FORZA ITALIA…- IL VERTICE DI LUIGINO CON GRILLO E CASALEGGIO

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Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

FICO GRILLO DI MAIO FICO GRILLO DI MAIO

Da una parte il «complimento» di Beppe Grillo, che invita ad avere «un po' di pazienza» con Luigi Di Maio («ha solo 32 anni») e sembra rinnegare le sue «scelte politiche». Dall'altra Davide Casaleggio, che prova a imbrigliarlo e resiste alla sua ansia di cambiare il Movimento, di radicarlo e renderlo più competitivo. Non è annunciato ufficialmente, ma è previsto per oggi un pranzo con i due «padri» putativi, sempre più inquieti per un M5S che sbanda, spaccato dal voto sulla Diciotti e dalle sirene di Salvini.

 

Sarà un pranzo difficile, chiarimento o resa dei conti, perché Di Maio è provato dalle continue frecciate del fondatore. Ma il leader si è imposto di avere anche lui «un po' di pazienza», visto che Grillo, da garante, è l'unico ad avere davvero il potere di intervenire contro di lui, se necessario. Con Casaleggio il vicepremier è in tensione da giorni e proverà a stringere un nuovo accordo. Sembra che il figlio del fondatore non apprezzi i progetti di trasformazione del Movimento in partito e ha chiesto che venga usata di più la piattaforma Rousseau.

luigi di maio davide casaleggio luigi di maio davide casaleggio

 

I parlamentari non sono per nulla felici di versare 300 euro al mese per un sistema che funziona male e pare che Di Maio sia tentato di utilizzare il malessere per smuovere le resistenze di Casaleggio. La senatrice Virginia La Mura, nel nome del 41% di chi ha votato a favore del processo a Salvini, chiede «un'inversione di rotta» ed è solo una voce tra le tante. In caso di voto anticipato, molti parlamentari al secondo mandato non potrebbero essere ricandidati.

 

Ma anche quelli al primo, visti i sondaggi che dimezzano i consensi al M5S, temono di non essere confermati. C'è chi sta sondando il terreno per una ricandidatura, in direzione Lega e Forza Italia. E si fanno i conti con due scenari alternativi. Il primo ruota attorno al Carroccio e ai tentativi di Salvini di annettere pezzi del Movimento. Perché, oltre all' egemonia nel governo, oltre al gruppo unico europeo (smentito da entrambi, ma si deciderà dopo il voto), qualcuno parla di accordi elettorali con la Lega nei Comuni. Una suggestione lanciata da Max Bugani e per ora accantonata.

grillo casaleggio altafini grillo casaleggio altafini

 

Ma c'è un altro scenario di cui i parlamentari 5 Stelle discutono tra loro, sottovoce.

Non solo la scissione traumatica, nel caso di un'uscita della minoranza che fa capo a Roberto Fico. Ma l'idea di una sorta di divorzio consensuale tra le due anime dei 5 Stelle: quella filogovernativa e l' altra, insofferente alle parole d' ordine leghiste. Una «rottura» studiata anche per aggirare la regola che impone il limite del doppio mandato. Ragionamenti che Di Maio ben conosce, ma al momento non vuole nemmeno prendere in considerazione. «Il doppio mandato? Se ne parlerà più avanti», è il mantra con i collaboratori.

luigi di maio davide casaleggio luigi di maio davide casaleggio

 

La strategia del leader è smorzare, placare le tensioni e parlare con tutti. «Non mi sento sotto attacco - ripete ai suoi -. Non è stato un referendum su di me, anche il 41% fa parte del M5S». Il sottosegretario Stefano Buffagni ammette che «il momento è difficile, ma si va avanti come una famiglia».

roberto fico roberto fico

 

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