MA ALLORA HA RAGIONE LA MERKEL? - I SALVADANAI DEGLI ITALIANI SONO ZEPPI DI SOLDI

Non ditelo a Letta e Saccomanni: le famiglie hanno da parte un tesoretto da 854 miliardi dopo averne risparmiati 57 in un anno, con una crescita del 9% - La crisi spaventa, meglio lasciare i quattrini sul C/C - Boom anche per le riserve di aziende (+8%, 191 miliardi) e onlus (+4%, 22 miliardi)…

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(AGI) - Gli italiani non spendono più e lasciano in banca quasi 57 miliardi di euro in più in un solo anno. La recessione e i timori per nuovi scossoni della crisi finanziaria evidentemente frenano i consumi e le uscite: a marzo 2013 sono arrivati a quota 854,3 miliardi di euro i "salvadanai" delle famiglie in aumento di 56,9 miliardi rispetto ai 797,4 di marzo 2012 con una crescita del 7,14%. Lo rileva un'analisi del Centro studi Unimpresa. Complessivamente i depositi bancari sono cresciuti, tra marzo 2012 e marzo 2013, del 9,01% passando da 1.362,6 miliardi a 1.485,3 miliardi (+122,7 miliardi).

ENRICO LETTA E ANGELA MERKELENRICO LETTA E ANGELA MERKELLETTA, ALFANO, SACCOMANNILETTA, ALFANO, SACCOMANNI

Nel dettaglio, si registra un aumento per tutte le categorie di depositanti: sono saliti, infatti, anche i depositi delle aziende (+8,31%) passando da 176,7 miliardi a 191,4 miliardi (+14,6 miliardi) e quelli delle imprese familiari, passati da 44,2 miliardi a 44,5 miliardi (+0,75%) grazie a un "risparmio" di 333 milioni.

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Atteggiamento prudente anche per le organizzazioni non lucrative senza fini di lucro (onlus): i loro depositi risultano in crescita di 1 miliardo e sono arrivati a 22,3 (+4,71%) miliardi rispetto ai 21,3 dell'anno precedente. Aumentano del 24,99% i depositi di assicurazioni e fondi pensione, saliti da 20 miliardi a 25 miliardi (+5 miliardi). Pure le banche e gli intermediari finanziari sembrano preferire i depositi che risultano in crescita del 14,79% da 302,8 miliardi a 347,6 miliardi (+ 44,7 miliardi), un nuovo segnale della scarsa circolazione della liquidità che non viene immessa nel mercato del credito.

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Quanto all'analisi per "strumento", sono i depositi vincolati a breve scadenza ad aver registrato la crescita più alta tra marzo 2012 e marzo 2013: da 124 miliardi a 164,8 miliardi (+32,89%) con un amento di 40.7 miliardi. Per i pronti contro termine è stata rilevato un aumento di 30,3 miliardi da 110 miliardi a 140,3 miliardi (+27,5%). Lo stock di denaro lasciato nel conto corrente è salito di 26,6 miliardi da 702,1 a 728,8 miliardi (+3,79%).

 

 

 

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