LE MANOVRE DEL DUCETTO: MATTARELLA PREFERISCE GENTILONI, MA LUI VUOLE TORNARE A PALAZZO CHIGI CON L’AIUTO DEL CAV – PRODI DESTINATO A FALLIRE L’OPERAZIONE VINAVIL CON PISAPIA ED MDP, CONCORDATA CON MATTEO A CASA DI ARTURO PARISI: NESSUNO VUOLE FARE PATTI CON RENZI. E A LUI NON RESTA CHE BERLUSCONI…

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DAGONOTA

 

renzi mattarella gentiloni renzi mattarella gentiloni

A ben vedere i proverbi hanno davvero ragione: è ciò su cui sta rimuginando in questi giorni il Ducetto da Rignano. Quello che gli ronza in mente è “dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”. A conti fatti, solo Berlusconi gli può garantire un’alleanza di governo stabile e fidata: come nel caso delle mozioni al Senato su Lotti.

 

PRODI BERSANI PRODI BERSANI

Una punta dell’iceberg dei movimenti sotterranei (e tellurici) che scuotono il Nazareno. Chi sarà il prossimo premier? Poche le alternative: o Renzi o Gentiloni; altre soluzioni nascono e muoiono sui divani del Transatlantico. Matteo, però, raccoglie solo odio; mentre Paolo solo consenso. Ed il prossimo premier sarà quello che riesce a catalizzare il maggior consenso possibile. E Mattarella apprezza sempre più lo stile pacato del “Moviola” e sempre meno l’arroganza del Ducetto.

Giuliano Pisapia3 Giuliano Pisapia3

 

Al momento, le palle sono ferme in attesa del ballottaggio di domenica e dell’appuntamento del 1° luglio a Santi Apostoli. L’unico che si muove (su intercessione di Arturo Parisi) è Romano Prodi. Riuscirà “Mortadella” a fare da Vinavil fra il Pd renziano ed i Bersaniani? Al momento, pare di no. E riuscirà a portare a casa quel che ha promesso a Renzi a casa di Parisi, cioè portargli in dote Pisapia? Pare di no.

 

RENZI BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI

Sembra infatti che il 1° luglio l’ex sindaco di Milano respinga con garbo (com’è nel suo stile di borghese meneghino) le profferte di amorosi sensi che gli arrivano dal Nazareno e dal mediatore Prodi: destinato a tornare a Bologna come Cincinnato.

GIANNI LETTA BOSCHI GIANNI LETTA BOSCHI

 

Insomma, vista la situazione a Matteo non resta che dialogare con il Cavaliere e dare briglia sciolta ai colloqui che quasi quotidianamente Lotti e la Boschi hanno con Gianni Letta. Li manda avanti anche per dimostrare ai suoi che è la sinistra-sinistra che rifiuta di fare accordi per la governabilità del Paese; e che sempre la sinistra-sinistra ha detto “no” anche al fondatore dell’Ulivo.

GIANNI LETTA LUCA LOTTI1 GIANNI LETTA LUCA LOTTI1

 

Pertanto, Matteo si sente con la coscienza a posto: pronto a stringere accordi con Berlusconi anche prima del voto. La circostanza fa storcere il naso (e non poco) a Mattarella. Ma anche al Quirinale Renzi farà capire che “ad impossibilia…” 

RENZI MATTARELLA 9 RENZI MATTARELLA 9

 

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