MEJO DI MONTI! – RENZI INFILA IL DECRETO SALVA-POPOLARI (E SALVA BOSCHI SENIOR) NELLA LEGGE DI STABILITÀ – VISTO CHE CI SONO 100 MILA OBBLIGAZIONISTI CHE LA PRENDONO NELLA GIACCA, IL PREMIER CAZZARO BLINDA LA LEGGINA CON IL VOTO DI FIDUCIA E PREVIENE L’OSTRUZIONISMO DI LEGA E GRILLINI

Lo scherzetto del governo su CariFerrara, Popolare dell’Etruria (dove il vicepresidente era il papà della Boschi), Banca Marche e CariChieti costa 800 milioni di svalutazioni alle fondazioni azioniste. Un altro bel calcio negli stinchi all’universo governato da Giuseppe Guzzetti…

Condividi questo articolo


RENZI BOSCHI fb RENZI BOSCHI fb

1. RENZI INFILA I CRAC BANCARI NELLA MANOVRA

Francesco De Dominicis per “Libero Quotidiano

 

Con le opposizioni agguerrite e pronte a dare battaglia, magari pure con qualche gioco sporco, il governo decide di mettere al sicuro il decreto sui crac bancari. A palazzo Chigi temono l' ostruzionismo, in particolare della Lega e del Movimento 5 Stelle, sulle norme che hanno dato il via al salvataggio di Banca Marche, CariChieti, Carife e PopEtruria. Norme assai discutibili che anticipano, di fatto, il cosiddetto bail in, vale a dire il meccanismo europeo che chiama in causa azionisti, obbligazionisti e correntisti (quelli con depositi maggiori a 100mila euro, ma in questo caso sono stati «graziati») per ripianare i «buchi» degli istituti prossimi al fallimento.

RENZI PADOAN RENZI PADOAN


Il premier Matteo Renzi sta seguendo il caso in prima persona. La questione è delicatissima e il treno, partito al fotofinish, non deve deragliare. Fatto sta che il provvedimento d' urgenza approvato domenica pomeriggio dal consiglio dei ministri, a mercati finanziari chiusi, potrebbe confluire dentro la legge di stabilità. L' ex finanziaria, licenziata dal Senato la scorsa settimana, ora è all' esame della Camera e qualche correzione è già prevista.


In mezzo al solito pacchetto di emendamenti, dunque, potrebbe finire anche tutto il decreto sulle banche. Una mossa che lascia intravedere la richiesta del voto di fiducia, da parte del governo, sia a Montecitorio sia a palazzo Madama, dove il testo della manovra sui conti pubblici dovrà tornare per la «seconda lettura». La legge di stabilità gode di una serie di privilegi nell' iter parlamentare ed è un veicolo blindatissimo, capace di resistere a qualsiasi tipo di bastone fra le ruote.

banca marche banca marche

 

E poco importa se il decreto sulle banche nulla ha a che vedere (in teoria) con la finanza pubblica (in realtà, come spiegato ieri su queste colonne, l' impatto sui conti statali è pari a 1,5 miliardi di euro, tra sgravi fiscali alle banche e garanzia della Cassa depositi e prestiti).

lauro costa massimo bianconi banca marche lauro costa massimo bianconi banca marche


Proprio ieri è arrivata una buona notizia per gli istituti di credito: tra gli emendamenti alla manovra, troverà spazio la misura volta a correggere un «errore» sui tagli Ires previsti per tutte le imprese. Per una serie di ragioni tecnico-contabili, quei tagli avrebbero cagionato un inasprimento dei versamenti per 4-5 miliardi a carico delle banche. La sforbiciata da 2 miliardi, tuttavia, verrà rinviata al 2017 per lasciare spazio alla spesa per la sicurezza e per la scuola.


La polemica sul salvataggio dei Banca Marche, CariChieti, Carife e PopEtruria è destinata a crescere ancora. Il piano, disegnato dalla Banca d' Italia con i grandi gruppi creditizi del Paese e portato sul tavolo di palazzo Chigi a scatola chiusa, ha scatenato le polemiche fra chi ha pagato il conto delle perdite, cioè azionisti e titolari di bond subordinati. Titoli che da lunedì mattina sono letteralmente carta straccia: valore «zero». Per quanto riguarda le «subordinate», che hanno un rendimento maggiore e scontano, pertanto, un rischio più alto di altri bond, sono stati azzerati in tutto 728 milioni.

BANCA ETRURIA BANCA ETRURIA

 

Nei forum finanziari in giro sul web, si leggono storie incredibili (tra pensionati e risparmiatori del tutto inesperti) che lasciano intravedere una valanga di azioni legali i cui esiti, al momento, non sono semplici da pronosticare. In tutto oltre 100 mila soggetti coinvolti. Le associazioni dei consumatori, tra cui Adusbef e Adiconsum, affilano le armi.

 

Nel mirino gli ex manager. Le previsioni giuridiche sono complesse, ma la sensazione è che il bail in in salsa italiana (avallato dal governo forse con poca consapevolezza) aprirà le porte a un altro capitolo del «risparmio tradito».

 

2. E LE FONDAZIONI DA SOLE SI SONO FUMATE 800 MILIONI DI EURO

F.D.D. per “Libero Quotidiano

 

PIER LUIGI BOSCHI PIER LUIGI BOSCHI

Anche le Fondazioni bancarie si leccano le ferite dopo il mega salvataggio bancario made in Italy. Il tratto di penna della Banca d' Italia non solo ha ridotto dell' 80% il valore delle sofferenze di Banca Marche, CariChieti, Carife e PopSpoleto. Con la discesa in campo del Fondo di risoluzione di via Nazionale sono stati azzerati, contemporaneamente, sia il valore delle obbligazioni subordinate sia quello delle azioni. Quest' ultime in mano per buona parte proprio agli enti creditizi. In totale sono state bruciate azioni delle Fondazioni bancarie per circa 800 milioni.

 

CASSA RISPARMIO FERRARA CASSA RISPARMIO FERRARA

Solo per la «vecchia» Banca Marche gli enti creditizi ex proprietari (Macerata, Pesaro e Jesi) hanno stimato perdite secche per 500 milioni di euro. L' ente di Jesi ha preannunciato le carte bollate, forse un' azione di responsabilità contro gli ex I vertici della banca. La Fondazione ritiene «doveroso, a tutela del valore dei propri investimenti, formulare ogni più ampia riserva di esercizio di tutte le prerogative». Si stima «una perdita netta di oltre 48 milioni di euro per le 137.369.354 azioni in portafoglio e di 15 milioni di euro di obbligazioni subordinate.

salvatore rossi ignazio visco salvatore rossi ignazio visco

 

Altri 300 milioni di capitale andati in fumo, poi, sono quelli relativi alla vecchia Cassa di risparmio di Chieti (100 milioni di capitale) e della vecchia Cassa di risparmio di Ferrara (200 milioni). I conti, in ogni caso, ancora al vaglio degli esperti bancari sono suscettibili di revisione. Pesano, oltre agli aspetti squisitamente finanziari, quelli «politici».

 

PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI

Perché l' azzeramento del capitale delle Fondazioni (anche se in questi tre casi si tratta di realtà piccole) sembra un altro colpo al settore, al quale lo stesso governo Renzi ha già imposto di scendere sotto il 33% nel capitale delle banche (che vuol dire meno potere e meno soldi da gestire). Per gli addetti ai lavori non siamo troppo lontani dalla spallata finale.

GIOVANNI BAZOLI E GIUSEPPE GUZZETTI GIOVANNI BAZOLI E GIUSEPPE GUZZETTI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PERCHE' LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO LE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI? PERCHE' DIVENTERANNO UN REFERENDUM DEI 27 PAESI PRO O CONTRO LA RUSSIA - CON L'INCOGNITA DEL VOTO USA (SE VINCE TRUMP, L'EUROPA RESTA ABBANDONATA A SE STESSA), PER I LEADER DI BRUXELLES LA GEOPOLITICA SCALZERA' IL DUELLO DESTRA-SINISTRA - NON SOLO GRANDEUR FRANCESE, LE PAROLE DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA SONO ANCHE UN TENTATIVO DI RISALIRE NEI SONDAGGI (15%) CONTRO MARINE LE PEN AL 30% 

- L'IMPRUDENZA DELLA MELONA ("MAI CON I SOCIALISTI'') COSTA CARA: SCHOLZ E COMPAGNI FIRMANO UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA URSULA A NON ALLEARSI COI CONSERVATORI DI GIORGIA - MA PER LA DUCETTA C’È ANCORA UNA SPERANZA: PUÒ RIENTRARE IN PARTITA SE DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO CI SARÀ LA CHIAMATA “ALLE ARMI” DI TUTTI I PARTITI ATLANTISTI DELL'UNIONE EUROPEA

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD