MORIRE PER LA “GUERRA DI OBAMA”? - L’OLANDA, ZOCCOLEGGIANDO, SI RITIRA DAL CONFLITTO AFGHANO - L’ANNO PROSSIMO TOCCHERÀ AI CANADESI (E L’ITALIA?) - I TALEBANI ESULTANO: AUTOBOMBA FA STRAGE DI BAMBINI A KANDAHAR – EL NEGRITO CON L’ELMETTO: “La missione è chiara: smantellare, sconfiggere, sbaragliare Al Qaeda, insediare a Kabul un governo al servizio della popolazione. Io, come presidente degli Stati Uniti, non tollererò che esistano zone franche per i terroristi”...

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1 - OBAMA CONFERMA: \"VIA DALL´IRAQ MA RESTIAMO IN AFGHANISTAN\"
Alix van Buren per La Repubblica

ObamaObama e il Generale Petraeus

Il giorno in cui il presidente Barack Obama pronuncia un solenne discorso sullo stato della guerra, enumerando i «formidabili ostacoli» che aspettano l´America ma anche «i notevoli progressi compiuti», i Taliban afgani rispondono con un´autobomba che fa strage di sei bambini a Kandahar.

L´attentatore suicida in realtà aveva preso a bersaglio il governatore della provincia, Ahmadullah Nazick, in un mercato. Ma l´esplosione, per errore, investe i piccoli. Così come, il giorno prima, un ordigno rudimentale lungo la \"via della morte\" fra Kandahar e Helmand sacrifica un pulmino carico di civili, anziché un convoglio Nato cui era destinato.

Da quando, in maggio, i Taliban hanno annunciato una «vasta offensiva contro le forze internazionali e i loro collaboratori», si sono macchiati del 61% delle vittime civili. Eppure, malgrado la talibanizzazione dilagante nelle province inasprisca il risentimento popolare contro i fondamentalisti, «gli ostacoli» all´affermazione del governo centrale restano «enormi», come avvertiva ieri Obama.

Il presidente si è rivolto a migliaia di veterani di guerra invalidi riuniti ad Atlanta, reduci dall´Afghanistan e dall´Iraq, i due conflitti dai quali promette di districare l´America: «Nonostante le sfide», si difende dalle critiche che lo incalzano a Washington, «l´importante è questo: sappiate che ci concentriamo su obiettivi chiari e raggiungibili».

ObamaObama

Obama conferma il ritiro delle forze di combattimento da Bagdad, fedele alla parola data in campagna elettorale: «Avevo giurato di mettere fine alla guerra in Iraq in modo responsabile. È quel che faremo entro la fine del mese». Una parte delle divisioni verrà avviata verso l´Afghanistan, dove il costo finanziario della guerra già supera quello estratto in sette anni dall´intervento iracheno.

È la \"guerra di Obama\", e per questo il presidente non cede. «La missione è chiara: smantellare, sconfiggere, sbaragliare Al Qaeda, insediare a Kabul un governo al servizio della popolazione. Io, come presidente degli Stati Uniti, non tollererò che esistano zone franche per i terroristi».

La Casa Bianca, assicura, riferirà di nuovo alla nazione sulla distanza che la separa dal traguardo: «Giudicheremo i risultati della strategia», dice il presidente, «nel garantire la nostra sicurezza nazionale, nel ridurre i Taliban, nel consolidare le forze afgane e nell´eliminare la corruzione da quel governo». Gli ribattono gli avversari repubblicani: «Se entro dicembre non si vedranno importanti novità, saranno guai davvero».

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2 - L\'OLANDA SI RITIRA DAL CONFLITTO AFGHANO E I TALEBANI ESULTANO - L\'ANNO PROSSIMO TOCCHERÀ AI CANADESI
Guido Olimpio per Corriere Della Sera


Un ritiro annunciato, previsto, ma comunque un passo significativo. Il contingente olandese in Afghanistan - 1.950 soldati - ha concluso ieri la sua missione nel settore di Uruzgand e torna a casa. Un disimpegno - assicurano i portavoce Nato - che avrà un impatto minimo sulle operazioni, un segnale però della difficoltà per gli alleati europei di continuare a morire per Kabul. Infatti, la Nato aveva chiesto all\'Olanda di mantenere la presenza ma ciò ha prodotto in febbraio il collasso della maggioranza di governo in Olanda.

warwar iraq Bagdad liberata 03

Il comandante, il generale Peter van Uhm, nel passare le consegne ad americani e australiani, ha affermato che la situazione nella regione controllata dai suoi uomini è migliorata «anche se resta molto da fare». Una missione costata la vita a 24 soldati, compreso il figlio di van Uhm, dilaniato da un ordigno rudimentale nell\'aprile 2008. Il contingente si è conquistato onore e prestigio con una strategia efficace, molto simile a quella adottata dai reparti italiani.

Il rientro a casa degli olandesi è l\'inizio di un conto alla rovescia che vedrà il ritiro del Canada entro il prossimo anno, quello polacco nel 2012 e britannico tra il 2014 e il 2015. Gli americani, da parte loro, hanno annunciato una riduzione del contingente dal prossimo anno, ma come ha precisato ieri il segretario alla Difesa Robert Gates sarà una riduzione molto ridotta nei numeri.

Non è un mistero che il nuovo comandante del contingente David Petraeus è contrario a ridurre le forze a disposizione. I 145 mila soldati alleati in Afghanistan (120 mila inquadrati nella missione Isaf, più i soldati americani che operano nel quadro della missione Enduring Freedom) i restanti servono tutti, anzi non bastano. Gli stessi olandesi lasceranno fino a gennaio la loro componente aerea, composta da 4 caccia F16 e sette elicotteri.

GuerriglietiGuerriglieti dei talebani in Afghanistan

Se è vero che sul piano strettamente militare la partenza dell\'Olanda può essere assorbita, nessuno nasconde il valore simbolico e propagandistico. Contro un avversario che gioca sulle divisioni bisogna mostrarsi compatti. Altrimenti ogni cedimento è visto come un incentivo a colpire di più. Ieri, insieme alle congratulazioni della Nato, sono arrivate, per opposte ragioni, quelle dei talebani che si sono «felicitati» con governo e popolazione olandesi per la scelta.

Gli insorti, del resto, continuano a essere letali visto che luglio, con oltre 60 vittime, è stato il mese peggiore per la coalizione. E il comando alleato è alla continua ricerca di strategie che possano limitare i danni di un conflitto impossibile da vincere. Non è disfattismo ma sano realismo.

 

 

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