NON CI PRENDERE PER IL KURZ - IL RAGAZZO PRODIGIO AUSTRIACO LASCIA PER SEMPRE LA POLITICA A SOLI 35 ANNI E VUOLE FARCI CREDERE CHE SIA PER RAGIONI PERSONALI. IN REALTÀ IL DAMERINO DI VIENNA, SPUTTANATO DALL’INCHIESTA SUI SONDAGGI PILOTATI, HA CAPITO CHE NON AVEVA PIÙ IL SOSTEGNO DEL SUO STESSO PARTITO, E HA PREFERITO FARE UN PASSO INDIETRO PRIMA CHE GLI FACESSERO LO SCALPO…

-

Condividi questo articolo


1 - KURZ SI RITIRA, NUOVA SVOLTA IN AUSTRIA

Elena Tebano per il "Corriere della Sera"

 

sebastian kurz sebastian kurz

«Per dieci anni ho messo la Repubblica al di sopra di quasi tutto. Quando è nato mio figlio, ho capito quante cose belle e importanti ci sono al di fuori della politica». E ancora: «Puoi guardare un bambino così piccolo per ore ed esserne felice». L'ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha motivato così, con ragioni strettamente personali e molto al passo con i tempi, la decisione di dimettersi da presidente e capogruppo parlamentare del Partito popolare austriaco (Övp).

alexander schallenberg sebastian kurz alexander schallenberg sebastian kurz

 

Il senso della sua decisione però è diventato più chiaro poche ore dopo, quando anche il suo successore alla cancelleria e compagno di partito Alexander Schallenberg ha annunciato le dimissioni: «Sono convinto che entrambe le cariche, capo del governo e presidente federale del maggior partito in Austria, dovrebbero essere riunite presto in una sola mano» ha detto. A cascata, in serata, il ritiro del ministro delle Finanze Gernot Bluemel: «Le dimissioni di Kurz da tutte le funzioni politiche sono state l'impulso finale per la mia decisione», ha spiegato.

sebastian kurz E gernot blumel sebastian kurz E gernot blumel

 

Di personale, nella scelta del 35enne Kurz, c'è solo la consapevolezza di non avere più il sostegno del suo partito né la possibilità di riprendersi la cancelleria: il doppio addio è l'inizio dell'era post Kurz, il tentativo di rilanciare un «nuovo» Partito popolare, come l'ha definito Schallenberg, nella speranza di lasciarsi alle spalle il crollo nei sondaggi per le accuse di corruzione che due mesi fa avevano costretto Kurz a lasciare il governo.

 

karl nehammer karl nehammer

E avevano portato Schallenberg, allora ministro degli Esteri, al suo posto. Ora in entrambi i ruoli, cancelliere e leader dell'Övp, dovrebbe subentrare l'attuale ministro dell'Interno Karl Nehammer, 49 anni.

 

alexander schallenberg alexander schallenberg

Un «soldato» di formazione (è tenente dell'esercito ed ex docente per la Difesa) e del Partito popolare: cresciuto politicamente nella Bassa Austria, di cui originario, è sempre stato fedele all'apparato. Ma ha anche la fiducia di Kurz: la figura adatta per gestire il cambio di potere interno al partito. Sempre che i Verdi non si mettano di traverso: le sue posizioni dure sull'immigrazione non lo fanno amare dagli alleati di governo dell'Övp.

 

sebastian kurz 1 sebastian kurz 1

Rimane la parabola amara di Kurz, «ragazzo prodigio» della politica austriaca anche nella fine così prematura. Il più giovane sottosegretario della storia austriaca a 24 anni, il più giovane ministro degli Esteri a 27, il più giovane leader dell'Övp a 30 e cancelliere a 31, diventa ora anche il più giovane pensionato controvoglia della politica austriaca. Ieri ha definito una «caccia» le accuse di corruzione (aver usato soldi pubblici per influenzare i media a suo favore) e ha promesso che dimostrerà la sua innocenza. Intanto c'è il figlio Konstantin, 5 giorni di età, ad aspettarlo.

 

RUTTE KURZ MERKEL RUTTE KURZ MERKEL

2 - KURZ E LA CADUTA DELL'AUSTRIA

Letizia Tortello per "la Stampa"

 

Tutto quello che ha toccato il «bambino prodigio» che aveva stregato l'Austria, lo ha rotto. Prima i tre grandi partiti con cui ha governato e che ha fatto schiantare, socialdemocratici, ultradestra e verdi. Alla fine Sebastian Kurz ha distrutto anche l'unica cosa che gli restava di intatto, cioè se stesso.

 

E ora il Paese langue nell'incertezza, perché anche il suo successore, Alexander Schallenberg, entrato in carica a inizio ottobre per sostituirlo, ieri ha fatto un passo indietro. È la maledizione di Kurz, scherza qualche politologo a Vienna. Di fatto, da astro nascente dei conservatori europei, ministro degli Esteri a 27 anni, cancelliere a 31, il popolare si è rivelato una meteora.

 

alexander schallenberg sebastian kurz alexander schallenberg sebastian kurz

In quattro anni da capo del governo, ha offuscato la sua carriera fino al ritiro da tutto. «Lascio ogni incarico politico e nel partito», ha detto Kurz, «con la nascita di mio figlio ho cambiato le mie priorità». Due mesi fa era stato costretto a rimettere il mandato, travolto dalle accuse di corruzione: avrebbe pagato i media per farsi sponsorizzare con sondaggi pompati e scalare così il partito fino a prenderne il controllo, nel 2017.

 

Da leader più giovane del mondo oggi è il pensionato più giovane del mondo. In corsa per il cancellierato, adesso, ci sarebbe il ministro degli Interni Karl Nehammer. Anche lui del cerchio magico di Kurz, dovrà fare i conti con la vecchia guardia dei conservatori austriaci, che non vedono l'ora di azzerare la svolta liberale e giovanilista impressa al partito. Se dovessero spuntarla, in pole viene data la 40enne Karoline Edtstadler, ministra per gli Affari europei: diventerebbe la prima Bundeskanzlerin. Ma dopo il giovane Kaiser, è il caos.

sebastian kurz gernot blumel 2 sebastian kurz gernot blumel 2 alexander schallenberg sebastian kurz alexander schallenberg sebastian kurz SEBASTIAN KURZ PAOLO GENTILONI. SEBASTIAN KURZ PAOLO GENTILONI. il premier austriaco sebastian kurz il premier austriaco sebastian kurz sebastian kurz gernot blumel sebastian kurz gernot blumel karl nehammer 1 karl nehammer 1

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…