NON TI PAGO! DOPO CHE TSIPRAS ANNUNCIA DI NON POTER RIMBORSARE IL PRESTITO DA 303 MILIONI DEL FONDO MONETARIO, C’È CHI SPERA IN UN ACCORDO-PONTE CHE RINVII IL CONFRONTO CON I CREDITORI ALL’AUTUNNO

Il mancato rimborso significa, però, bancarotta - Dopo qualche giorno di tremore di Borse e spread, il Fondo monetario internazionale sarebbe costretto dai propri regolamenti interni a stracciare i programmi di aiuto alla Grecia facendo felici molti grandi Paesi in via di sviluppo che percepiscono il caso greco come un ginepraio tutto europeo… -

Condividi questo articolo


Andrea Nicastro per il “Corriere della Sera”

 

merkel tsipras merkel tsipras

Per ora solo l’Agenzia europea per l’ambiente ha promosso la Grecia. Le sue spiagge sono tra le più pulite d’Europa grazie alle industrie che non ci sono più. Una consolazione che, per Atene, vale attorno al 20 per cento del Pil che è, più o meno, quanto dovrebbero fruttare i turisti quest’estate. Ma se pagheranno souvlaki e mussaka in euro o in nuove dracme ancora non può dirlo nessuno.

 

Ad Atene crescono i sostenitori di un accordo-ponte che rinvii il confronto a tutto campo con i creditori europei all’autunno. Ed è altrettanto gettonata l’idea che nel frattempo il Fondo monetario internazionale si sfili dalla vicenda o, come direbbero i greci, ne venga cacciato. Il 5 giugno, infatti, Atene dovrebbe rimborsare 303 milioni di euro al Fmi, ma il governo di Syriza dice di non averli. «La priorità è il pagamento di un miliardo tra pensioni e stipendi pubblici», proclama il portavoce del partito d’estrema sinistra.

tsipras draghi merkel tsipras draghi merkel

 

Il mancato rimborso significa, però, bancarotta. Dopo qualche giorno di tremore di Borse e spread, il Fondo monetario internazionale sarebbe costretto dai propri regolamenti interni a stracciare i programmi di aiuto alla Grecia facendo però anche felici molti grandi Paesi in via di sviluppo che percepiscono il caso greco come un ginepraio tutto europeo. Rimarrebbero a soccorrere Atene solo Banca centrale europea e Commissione europea, la famiglia dell’Euro.

 

alexis tsipras angela merkel alexis tsipras angela merkel

Oggi e domani, capi di Stato e di governo dell’Unione si riuniscono a Riga, in Lettonia. Il tema sarà soprattutto la guerra in Ucraina, ma il premier greco Alexis Tsipras cercherà di parlare anche del suo Paese con i colleghi dell’Eurozona e spostare le trattative in corso sulla crisi greca dalle percentuali dell’Iva da aumentare o delle pensioni da diminuire al piano più genericamente politico.

 

Nessuno, infatti, neppure il falco Schauble, ammette di volere provocare la Grexit, l’uscita di Atene dall’euro, ma nessuno vuole assumere i costi della sua permanenza. Per i creditori si tratta di aggiungere 7 miliardi ai 233 già sborsati e di prevedere rimborsi a scadenze e tassi d’interesse ancora più favorevoli di quelli concessi oggi. Poco finanziariamente parlando, molto per il capitale politico di chi ha sostenuto (Germania in primis) che l’unica via d’uscita dalla crisi fosse la riduzione delle spese.

VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS VIGNETTA VAURO - MERKEL TSIPRAS

 

Per i greci si tratta di rimanere commissariati, ma almeno aggiudicarsi qualche vittoria da raccontare al proprio elettorato. Tsipras potrebbe, ad esempio, proporre a Riga di allungare le scadenze del debito ellenico (già promesse all’esecutivo precedente) e descriverlo in patria come quella «cancellazione» che l’ala sinistra di Syriza, il suo partito, reclama senza se e senza ma.

 

Fonti europee e greche limitano la discordia ancora aperta tra i negoziatori a tematiche poco influenti sul bilancio corrente come la normativa del lavoro o le pensioni. Due ambiti che scaricano il costo delle scelte sui decenni a venire. I punti economici determinanti a costruire il budget 2015 sarebbero sostanzialmente stati digeriti dalle parti e pronti all’ok. Il surplus di bilancio chiesto ad Atene sarebbe in diminuzione dal 4,5% fino al di sotto dell’1%. Sull’Iva ci sarebbe un accordo per l’aumento al 18%. L’odiatissima (ma redditizia) tassa sulla casa resterebbe. Le privatizzazioni proseguirebbero ad un ritmo appena più lento.

 

ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d

In caso di mancato risarcimento nei confronti del Fmi, sarebbe allo studio un pacchetto di salvataggio in cambio dei provvedimenti economici concordati in questi giorni e il mantenimento degli impegni verso le istituzioni Ue. Si parla di una cifra attorno ai 5 miliardi, lo stretto indispensabile per superare le scadenze di bond greci in calendario per luglio e agosto. Il default selettivo del 5 giugno sarebbe così tamponato almeno per il club europeo e i problemi rimbalzati all’autunno. Alla fine della stagione balneare.

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! – MAI DIRE RAI: ANDATO A VUOTO IL TENTATIVO CON TAJANI DI ESSERE IN QUOTA FORZA ITALIA, AL FINE DI CONQUISTARE LA POLTRONA DI DIR. GEN., ROBERTO SERGIO HA PROVATO AD ADESCARE I MELONI DI VIALE MAZZINI CON LA RIDICOLA “CENSURA” A SERENA BORTONE – ROSSI, CHE AVEVA ISSATO SERGIO PRO TEMPORE A AD, SI SENTE “TRADITO” PER LE SUE TRAME DI RESTARE AL SUO POSTO – COME DIR. GEN., ACCANTONATO CIANNAMEA, LA LEGA RICICCIA MARANO MEZZOBANANO. TROPPO ESPERTO ED ABILE, NON E’ GRADITO A ROSSI (CHE NE FAREBBE A MENO DEL DIR. GEN.) - COMUNQUE, DA QUI A LUGLIO, TUTTO PUO' CAMBIARE…

DAGOREPORT – ELLY SCHLEIN, UNA DONNA SOLA AL COMANDO DI UN MANICOMIO: NON ASCOLTA PIÙ NESSUNO E HA ESAUTORATO LA SEGRETERIA E DISINNESCATO LE CORRENTI - A SPACCARE IL PD, ALLA SVALVOLATA ELLY SI E' AGGIUNTO IL VANESIO MAURIZIO LANDINI CON IL REFERENDUM SUL JOB ACT: IL SINDACALISTA (A TEMPO PERSO), IN BARBA A CONTE, SOGNA DI DIVENTARE LUI IL FEDERATORE DELLA GRANDE SINISTRA: PD E M5S PIU' AVS (VIA IL CENTRO CATTO-DEM) – GOFFREDO BETTINI AL LAVORO: INVECE DI TROVARE UN BUON DOTTORE, CERCA UN FEDERATORE ALLA PRODI PER UN NUOVO "ULIVO" E DI UN 40ENNE CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP PER SGONFIARE LE SMORFIE DELLA MELONA (RICCI, DECARO, NARDELLA, SALA) - GENTILONI-ONI-ONI? ASPIRA AL QUIRINALE! - INSOMMA, PER LA GIOIA DEL ''TRIO DUCIONI”, LA CROCE VERDE NON ARRIVERA' E IL MANICOMIO PD NON CAMBIERA' COPIONE: SCHLEIN RESTERA' AL SUO POSTO A FARE LE SUE INTELLIGENTI CAZZATE DE SINISTRA...

DAGOREPORT - LA DOMANDA E': DOVE SONO FINITI I SOLDI DELLA TANGENTOPOLI AL PESTO? C’ENTRANO QUALCOSA TUTTE QUELLE GITARELLE A MONTECARLO, PAESE DAL SISTEMA BANCARIO OPACO? - LEGA SALVA-TOTI: L’INCHIESTA DANNEGGIA LE CORONARIE DI SALVINI CHE VOLEVA IL FEDELISSIMO RIXI SUL TRONO DI PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA (TOTI E' AL SECONDO MANDATO) E GETTA OMBRE SUL DOPPIO PROGETTO DIGA DI GENOVA-PONTE SULLO STRETTO - LE RAGIONI DI NORDIO SULLA TEMPISTICA E LE INTERCETTAZIONI LUNGHE BEN 4 ANNI (SIC!) - MELONI VUOLE LE DIMISSIONI DI TOTI PER PAPPARSI LA LIGURIA, MA IL CARROCCIO SI OPPONE - LA MICCIA DELLE INDAGINI? LA TRASFORMAZIONE DI PORTO VENERE NELLA “CAPRI LIGURE”

FLASH – MENTANA PUÒ STARSENE TRANQUILLO A LA7: A DISCOVERY L'INFORMAZIONE NON INTERESSA. IL "NOVE" NON AVRÀ UN TG: AL MASSIMO, UN NOTIZIARIO IN COLLABORAZIONE CON CNN, UNA SORTA DI “ANSA ILLUSTRATA” (GLI AMERICANI AUMENTERANNO GLI INVESTIMENTI MA IN ALTRI AMBITI) - IN QUESTO CONTESTO, CHE FARA' TV8, IL CANALE SKY SUL DIGITALE? NELLE PROSSIME ORE CI SARÀ UNA RIUNIONE DI ALTO LIVELLO AI VERTICI DI COMCAST, PER CAPIRE SE L’EMITTENTE APRIRÀ UNA VERA COMPETIZIONE CON DISCOVERY. TRADOTTO: TIRARE FUORI I SOLDI O NO…