NON TUTTI I CANDIDATI RIESCONO COL BUCO - A MILANO GIUSEPPE SALA E’ GIA’ SULLA GRATICOLA, ACCUSATO DI AVER OCCULTATO I CONTI IN ROSSO DI EXPO - IL “BUCO” SAREBBE DI 242 MILIONI, MENTRE “EXPO SPA” AVREBBE UN PATRIMONIO NETTO NEGATIVO DI 44,1 MLN. SINISTRA, FI E M5S ALL’ATTACCO -

Il candidato a sindaco di Milano di Matteo Renzi si impantana sui numeri di Expo: l’accusa è di aver “mentito per fini elettorali”. Braccio di ferro al Comune sulla istituzione di una commissione d’inchiesta

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Alberto Giannoni per “il Giornale

 

GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA

Un «pasticcio» premiato con la candidatura a sindaco. Succede a Milano, Italia. Succede che il Pd, per le Comunali, punti tutto sull'uomo di Expo, Giuseppe Sala, nonostante il «rosso» e - soprattutto - la maldestra comunicazione sui numeri dell'evento.

 

Dall'apertura dell'Esposizione, il conto dei biglietti prima e l'andamento dei bilanci poi, sono stati circondati da un'incredibile coltre di reticenze e opacità, nonostante il fiume di denaro pubblico investito nell'Expo (oltre un miliardo, due con le spese di gestione).

 

GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA

Il commissario Sala, in realtà, ha più volte assicurato che i conti sarebbero stati positivi. La situazione invece risulta diversa, se è vero quanto emerge dalle ultime analisi, ovvero che il buco complessivo ammonterebbe a circa 242 milioni e che il bilancio 2015 della società Expo spa presenterebbe un rosso di 32,6 milioni e un patrimonio netto negativo di 44,1 milioni.

 

Di sicuro si è capito che, nella stanza dei bottoni, la trasparenza sui dati non è gradita. Online si trova il video di luglio di quella che lo stesso Corriere della sera definì la «lite» fra Sala e il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, a proposito dei dati degli ingressi (quel giorno, fra l'altro, Sala disse «non mi candido a sindaco»).

 

Ora, sarà l'ottimismo forzato della narrazione renziana, sarà il delicato incrocio con le esigenze elettorali, a 4 mesi dalla fine dell'Esposizione in città non si riesce a venire a capo dei numeri. Pochi giorni fa, per un voto, in Consiglio comunale è stata bocciata l'istituzione della commissione d'inchiesta. La capolista azzurra Mariastella Gelmini l'ha definita «doverosa».

matteo renzi giuseppe sala matteo renzi giuseppe sala

 

Il commissario-candidato Sala ha detto che la commissione (che potrebbe essere votata domani) sarebbe «uno schiaffo in faccia a Milano». Secondo lui esponenti dell'opposizione, «per pura speculazione politica infangano Expo». In realtà il candidato del centrodestra, Stefano Parisi, ha scelto una linea di grande fair play. E il centrodestra (che ha portato l'Expo a Milano con Letizia Moratti) non ha mai bocciato l'evento in quanto tale.

GIUSEPPE SALA GIUSEPPE SALA

 

Sono discordanti, infatti, i giudizi sull'esito del grande show mondiale dedicato all'alimentazione, come le valutazioni sui 21 milioni di visitatori. Ciò su cui concordano invece tutti - centro, centrodestra e un pezzo di sinistra - è il giudizio sul maldestro tentativo di non dire tutta la verità. Condotta «disastrosa» ha sentenziato un altro manager-candidato, Corrado Passera.

 

Il leader di Italia Unica parla di «bugie di Sala», lo incalza sulla sua «reticenza» e «inadeguatezza ad amministrare». «La vergogna principale non è la perdita - dice -, ma aver voluto negare l'evidenza per finalità probabilmente solo elettorali». Comportamento «inadatto a un candidato».

 

maria stella gelmini premiata maria stella gelmini premiata

Unfit, direbbero gli inglesi. Sala assicura che il rosso da 32 milioni «non era un dato rilevante» quanto «quello del patrimonio netto» di 14,2 milioni». La sinistra non Pd e i 5 Stelle attaccano. Ma anche il centrista Manfredi Palmeri, ex candidato sindaco, parla di «caos e allarme rosso», vede un «enorme fabbisogno» e assicura che, se va bene, «per quest'anno mancano almeno 60 milioni» solo per il primo semestre.

 

La Lega martella: «Se è vero che il buco ammonta a 242 milioni e che il bilancio 2015 di Expo spa presenta un rosso di 32,6 milioni e un patrimonio netto negativo di 44,1 milioni - sostengono segretari di Milano e Lombardia, Davide Boni e Paolo Grimoldi - significa che Sala ha mentito ai cittadini milanesi» e «se le cose stanno così deve ritirarsi subito dalla corsa».

 

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