OCCIDENTE IN ALLARME, Israele in trincea - Teheran dà il via alla prima centrale nucleare - Il combustibile sarà fornito dalla Russia e non potrà essere usato per la bomba - “GLI AYATOLLAH VOGLIONO SFRUTTARE IL PRESTIGIO NUCLEARE PER ESSERE LA GUIDA DEL MONDO ISLAMICO. EGITTO E ARABIA SAUDITA INSEGUIRANNO L’IRAN”…

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1 - TEHERAN DÀ IL VIA ALLA PRIMA CENTRALE NUCLEARE
Glauco Maggi per La Stampa

L\'Iran è diventato ieri una nazione nucleare, nel simbolico e irreversibile momento in cui i tecnici russi e iraniani hanno incominciato le operazioni per trasferire il combustibile radioattivo nella centrale di Bushehr.

IRANIRAN

«Questo è un giorno speciale sia per gli specialisti russi sia per quelli iraniani», ha detto Sergey Kiriyenko, capo della compagnia di Stato russa per l\'energia nucleare Rosatom, festeggiando con strette di mano e congratulazioni ai suoi ospiti iraniani il battesimo dell\'impianto, durante una cerimonia pubblica ripresa dalle tv iraniana e russa. «Siamo grati alla Russia per questo storico momento», hanno risposto gli iraniani.

IRANIRAN impianto nucleare

Nei giorni scorsi l\'America aveva convinto gli israeliani che il punto di non ritorno nella corsa di Teheran alla bomba atomica è ancora lontano, almeno un anno, dissuadendoli da azioni di forza che i falchi a Gerusalemme avevano preso in considerazione per stoppare il gran passo di Bushehr. Washington avrebbe preferito che i russi avessero continuato a dilazionare, come facevano da tempo, il via effettivo al funzionamento della centrale.

Ottenuto il sì da Putin-Medvedev sulle sanzioni in Consiglio di Sicurezza, Obama ha dovuto fare alla fine buon viso a cattiva sorte. La Russia, con la sua mossa di assistenza al nucleare «pacifico» dell\'Iran, sostiene di non violare le misure Onu, e ha quindi tirato diritto. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, da Soci sul Mar Nero, ha anzi sminuito le preoccupazioni occidentali dicendo che l\'impianto è «l\'ancora più importante che mantiene l\'Iran all\'interno del regime internazionale di non proliferazione».

IlIl presidente iraniano Ahmadinejad con il premier turco Erdoganiraniran

Così gli Usa hanno potuto solo cercare di utilizzare l\'evento in chiave propagandistica a proprio favore. Il consigliere antiterrorismo di Obama, John Brennan, ha detto che l\'America «tiene gli occhi bene aperti su quanto sta avvenendo» e ha osservato, in sintonia con il portavoce della Casa Bianca, che «adesso Teheran non ha più scuse. Non gli serve arricchire l\'uranio perché ha già una centrale attiva, con il combustibile».

«Le operazioni di Bushehr sono un grosso successo per l\'Iran che dimostra la determinazione e la capacità dell\'Iran di perseguire le sue attività nucleari», ha però subito ribattuto il parlamentare conservatore Javad Karimi. E lo stesso ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki ha detto all\'agenzia Fars, qualche ora dopo l\'avvio del reattore, che Teheran continuerà le procedure di arricchimento dell\'uranio.

L\'Iran non abbassa insomma i termini della sua sfida nucleare a tutto tondo, anche dopo aver incassato il successo concreto del primo suo impianto «pacifico». «Non c\'è un singolo esperto di energia al mondo che abbia qualcosa da dire sulla possibilità che l\'impianto di energia di Bushehr possa essere usato per fini non pacifici», ha spiegato ai giornalisti Kiriyenko, sottolineando il fatto che il complesso in questione rispecchia tutti i requisiti richiesti dalla Iaea, l\'International Atomic Energy Agency dell\'Onu.

La Russia ha annunciato anche alcune misure di salvaguardia. La principale, che deriva da un contratto firmato ieri, consiste nel ruolo attivo degli ingegneri russi nella gestione: la compresenza dei tecnici dei due Paesi durerà però non oltre i tre anni, in attesa che Teheran rilevi il controllo completo.

NEDANEDA UCCISA IN IRAN

Mosca darà agli iraniani tutto il combustibile che serve alla centrale, e se lo riprenderà una volta usato, e si è impegnata a fornire a Bushehr iodio e molibdeno, gli isotopi nucleari che vengono utilizzati per scopi medici, ufficialmente l\'obiettivo di Teheran quando sostiene di avere l\'esigenza e il diritto di dotarsi di energia nucleare.

iraniran missili

Saranno infine i tecnici russi a spostare nelle prossime tre settimane le barre, che contengono tonnellate di uranio, nell\'impianto. Dopo il trasferimento, occorrerà più tempo per caricare le barre dentro il nocciolo di acciaio inossidabile e avviare finalmente la reazione nucleare. L\'elettricità inizierà ad essere prodotta già entro due mesi secondo gli iraniani, mentre per i russi l\'operatività piena non ci sarà prima di fine anno. 2007, prime sanzioni

I cosiddetti 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Germania) fanno approvare dall\'Onu una prima bozza di sanzioni, accompagnate da minacce «diplomatiche» in cui gli Usa invitano gli iraniani a cessare l\'arricchimento dell\'uranio per evitare «spiacevoli conseguenze».«E\' un nostro diritto»

In tutti questi anni il presidente Ahmadinejad ha ribadito sempre la stessa posizione: i diritti dell\'Iran al nucleare non sono negoziabili. L\'energia nucleare per usi civili dev\'essere data a tutti. L\'Iran è disposta a cooperare, ma soltanto all\'interno del contesto Aiea


2 - \"GLI AYATOLLAH VOGLIONO SFRUTTARE IL PRESTIGIO NUCLEARE PER ESSERE
LA GUIDA DEL MONDO ISLAMICO. EGITTO E ARABIA SAUDITA INSEGUIRANNO L\'IRAN\"
Maurizio Molinari per La Stampa

iraniran impiccato

Per l\'Iran è un giorno di orgoglio nazionale ma per il Medio Oriente significa l\'inizio della corsa al nucleare». A dare questa lettura dell\'attivazione della centrale di Bushehr è Joseph Cirincione, l\'esperto di armi atomiche del Council on Foreign Relations e autore del best seller Bomb Scare (Paura della bomba) su «storia e futuro degli armamenti nucleari».

Qual è il motivo dell\'orgoglio nazionale iraniano?
«Il fatto che Teheran diventa la prima nazione del Medio Oriente a possedere ufficialmente l\'energia nucleare civile. È un grande traguardo tecnologico con importanti ricadute politiche e psicologiche. L\'Iran punta da sempre ad imporsi come potenza regionale sui suoi vicini. L\'attivazione della centrale di Bushehr è un motivo concreto per attestarlo».

Ciò significa che l\'Iran è più vicino alla bomba atomica?
«Bushehr non comporta passi avanti verso la bomba. Anzi è l\'esatto contrario. Il contratto siglato con i russi per la realizzazione dell\'impianto è proprio il modello di intesa che vorremmo vedere con chiunque vuole il nucleare perché scongiura la proliferazione militare».

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Perché, cosa distingue il contratto fra Russia e Iran?
«La Russia fornisce il carburante, l\'Iran opera il reattore e poi la Russia torna in possesso di tutto il carburante lavorato dal quale è possibile estrarre plutonio utilizzabile a fini militari. Il risultato è che l\'Iran ha l\'energia nucleare ma non può adoperarla per ottenere l\'arma atomica».

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Ma l\'Iran può tecnicamente impossessarsi del combustibile lavorato?
«Certo che può farlo ma sarebbe una violazione clamorosa del contratto, oltretutto impossibile da nascondere. L\'Iran infatti dovrebbe togliere fisicamente il carburante lavorato dalle mani dei tecnici russi, immagazzinarlo altrove, portarlo in un centro di riprocessione e lì estrarne il plutonio. Sarebbe impossibile farlo in segreto e diventerebbe la prova lampante della volontà di costruirsi l\'atomica, consentendo alle comunità internazionale di adottare in tempi rapidi le necessarie contromisure per impedirlo».

Come vede il ruolo della Russia in questa vicenda?
«Mosca dall\'impianto di Bushehr punta a ottenere anzitutto valanghe di danaro. È un affare economico di dimensioni imponenti. E in secondo luogo fa della Russia la nazione indispensabile nella gestione della crisi internazionale sul nucleare dell\'Iran».

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Perché l\'amministrazione Obama non si oppone a Bushehr?
«Perché Bushehr non ha nulla a che vedere con la corsa all\'atomica ma anzi rappresenta una pedina importante per scongiurarlo. Washington infatti ha gioco facile ora a dire che Teheran l\'energia nucleare ce l\'ha e dunque non ha alcuna ragione per continuare l\'arricchimento dell\'uranio di cui il Consiglio di Sicurezza dell\'Onu ha più volte chiesto l\'interruzione. È questo motivo che spiega perché, ben prima di Obama, tanto Clinton che Bush non si opposero a Bushehr, limitandosi di chiedere a Mosca di ritardare il più possibile i lavori per esercitare maggiori pressioni su Teheran».

Perché ritiene che l\'attivazione di Bushehr schiuda le porte alla corsa nucleare in Medio Oriente?
«Per due motivi. Il primo ha a che vedere con l\'Iran: l\'orgoglio del risultato raggiunto li spingerà ad accelerare i programmi nucleari che possiedono e di cui si sospetta la natura militare.

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Il secondo è ancora più importante: per i Paesi arabi la centrale di Bushehr significa che l\'Iran è una nazione atomica dunque verrà accelerata la costruzione di simili centrali. Per non essere da meno. Egitto, Arabia Saudita, Giordania ed Emirati hanno già firmato accordi e stanziato fondi.

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Vogliono fare in fretta e non certo per inquinare di meno l\'atmosfera quanto per disporre della stessa tecnologia degli iraniani. Bushehr apre la corsa al nucleare in Medio Oriente. Ora è un nucleare civile ma potrebbe diventare militare».

È d\'accordo con l\'amministrazione Obama che l\'Iran è lontano almeno 12 mesi dall\'atomica?
«La risposta è in quanto sta avvenendo nell\'impianto di arricchimento dell\'uranio di Natanz e nell\'interrogativo se l\'Iran ha costruito altri impianti segreti».

 

 

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