PACCOTTO NAPOLITANO - SI SPARLA DEI COSTI DELLA CASTA (NEL 2011 SGANCEREMO 1 MLD E MEZZO € PER I NANI E LE BALLERINE DELLA CAMERA, SENATO E PALAZZO CHIGI) MA NESSUNO TOCCA IL QUIRINALE - LO STIPENDIO DEL PRESIDENTE NON SOLO NON È MAI STATO SFORBICIATO MA, IN CINQUE ANNI, È ANCHE AUMENTATO PASSANDO DA 215 MILA A 239 MILA € (DI POCO INFERIORE A QUELLO DI OBAMA) - PER ALTRO Ogni suo bisogno primario (vitto e alloggio) e ogni spesa è soddisfatta a parte dal bilancio del Quirinale...

Condividi questo articolo


1 - L'UNICO STIPENDIO MAI RIDOTTO È QUELLO DI NAPOLITANO
Fosca Bincher per "Libero"

NAPOLITANONAPOLITANO

C'è un solo stipendio legato a una carica elettiva che nessuna legge ha mai osato tagliare: è quello del presidente della Repubblica. Così Giorgio Napolitano quest'anno riceve duemila euro al mese in più del giorno in cui è stato eletto nel non lontano 2006. Anche quando sono state tagliate indennità e rimborsi spesa di deputati e senatori l'assegno personale del presidente della Repubblica è restato indenne.

Anzi, è continuato a crescere. Era di 215 mila euro nel 2006,oggi è di 239 mila euro. In cinque anni è lievitato dell'11,26%, perfino più della dotazione del Quirinale (salita dell'8,57% nello stesso periodo). Insomma, Napolitano ha chiesto ai suoi dipendenti di tirare un po' la cinghia, ma non ha dato il buon esempio. Per altro lo stipendio (che è di poco inferiore a quello del presidente Usa, di 280 mila euro) a Napolitano serve ben poco. Ogni suo bisogno primario (vitto e alloggio) e ogni spesa è soddisfatta a parte dal bilancio del Quirinale...

2 - DOPO DIECI ANNI DI TAGLI LA POLITICA COSTA MEZZO MILIARDO IN PIÙ
Franco Bechis per "Libero"

Per dieci anni hanno finto tutti i governi di tagliare i costi della politica. E invece è accaduto l'esatto opposto. Tanto che se nel 2001 per mantenere Camera e Senato si spendeva poco più di un miliardo di euro, nel 2011 si spenderà un miliardo e mezzo. La differenza è di 469 milioni di euro, non una bazzecola. Perché quella cifra da sola riesce a mantenere una Camera in più, la terza.

bechisbechis

Mentre si prendevano in giro gli italiani dicendo che il Palazzo stringeva la cinghia, si è tolta dalle tasche dei contribuenti una cifra che sarebbe in grado di mantenere da sola due Senati francesi, giusto per fare un esempio europeo. Dieci anni fa la Camera costava 736 milioni di euro. Quest'anno il suo costo è di 993 milioni di euro. Con il Senato le spese pazze della politica sono perfino andate peggio, quasi raddoppiate: nel 2001 erano 320 milioni di euro, oggi sono 535 milioni di euro.

Non c'è una sola voce di spesa che sia diminuita. Nemmeno quell'indennità parlamentare che è stata pure limata in questi anni. Perché nel decennio prima ha avuto gli scatti in avanti e poi quelli indietro, ma il risultato finale è che ancora più alta oggi di allora. Fra stipendi e rimborsi spese i parlamentari costavano nel 2001 quasi 225 milioni di euro. Oggi quella cifra è salita di una ventina abbondante di milioni a 245 milioni di euro.

Percentualmente è meno del dieci per cento, e in dieci anni vuole dire meno dell'inflazione reale. Però se si somma la crescita clamorosa della spesa per altri benefit, come i trasporti e la ristorazione, il pacchetto del trattamento economico complessivo dei parlamentari è cresciuto assai più della rivalutazione monetaria prevista dall'Istat. Il conto del ristorante degli onorevoli è passato da 3,6 a 8 milioni di euro, ed è quindi più che raddoppiato.

Quello dei trasporti aerei, in treno, autostradali e marittimi è quasi triplicato, passando da 8,9 a 20,9 milioni di euro. Cresciuti notevolmente anche i contributi dati nei due rami del Parlamento ai gruppi parlamentari, e anche questa voce ha un beneficio indiretto sulle tasche di deputati e senatori. Nel 2001 infatti erano trasferiti ai gruppi parlamentari 54,1 milioni di euro fra Camera e Senato. Dieci anni dopo quella somma è lievitata di 20,1 milioni di euro raggiungendo i 74 milioni. I gruppi erano allora sette più quello misto, e oggi sono esattamente gli stessi: sette più il misto.

QUIRINALE jpegQUIRINALE jpeg

Semplicemente si sono trasferiti più soldi a ciascuno di loro. Quei 74,3 milioni servono a pagare soprattutto gli stipendi del personale che collabora con i vari politici, ed è lì il vero beneficio. Ogni parlamentare riceve più di 4 mila euro al mese (la cifra è più alta in Senato che alla Camera) per rimborsare le spese di segreteria, compresa l'as - sunzione di uno o due assistenti parlamentari. Se le assunzioni le fa il gruppo parlamentare che è diventato più ricco, il singolo deputato o senatore quei soldi non li spende e se li mette in tasca come stipendio netto (non è tassato).

Fa una bella differenza, e anche le sforbiciate formali che sia il governo di Romano Prodi che quello di Silvio Berlusconi hanno inserito nelle varie finanziarie non hanno limato così lo stipendio reale dei parlamentari che è continuato a crescere di fatto. Lo stesso effetto indiretto si comprende dando un'occhiata alle spese del personale dipendente di Camera e Senato. Anche qui sulla carta i segretari generali dei due organi costituzionali hanno varato nel decennio cure dimagranti, limitando all'osso concorsi e nuove assunzioni per tagliare anche così le spese della politica.

camera dei deputaticamera dei deputati

Qualcosa però non deve avere funzionato, perché nel 2001 la spesa del personale della Camera era di 188 milioni di euro. Nel 2011 è diventata di 283 milioni di euro. In altra voce complementare il bilancio di Montecitorio registra la spesa per il personale esterno: era di 15,4 milioni di euro nel 2001, è diventata oggi di quasi 22 milioni di euro. Saranno aumentati gli stipendi, ma con un balzo simile è evidente che anche gli organici sono cresciuti.

senato-della-repubblicasenato-della-repubblica

E non è andata diversamente in Senato: dieci anni fa il costo del personale dipendente era di 100 milioni di euro, oggi è di 145 milioni. Fra l'uno e l'altro palazzo i costi del personale dipendente sono cresciuti del 48,62%, vale a dire di 140 milioni di euro. Anche qui è evidente: la differenza è identica alla spesa di personale che oggi sostiene il Senato. Facendo finta di tagliare i costi della politica, paghiamo invece anche i dipendenti di una Camera in più, la terza.

Un miliardo e mezzo escluse le partite di giro (perché in realtà la spesa a palazzo è superiore). Che cosa abbiano tagliato, è davvero difficile da comprendere. Se avessero banalmente lasciato tutto come era nel 2001, solo rivalutando la spesa con l'inflazione, quel miliardo sarebbe oggi diventato un miliardo e 267 milioni di euro. E invece è cresciuto di altri 250 milioni che non trovano alcuna ragione ufficiale.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...