1. NEL PARCO DI VILLA SAN MARTINO, È IN ARRIVO UN NUOVO NANO DA GIARDINO: FRODOLO 2. IN GERMANIA E NEGLI STATI UNITI, CHI FREGA IL FISCO SPESSO FINISCE IN GALERA. MA COMUNQUE VIENE NATURALMENTE CANCELLATO DALLA SCENA POLITICA. IN ITALIA, INVECE, CHI FOTTE L’ERARIO PER 300 MILIONI HA DIRITTO ALL’”AGIBILITÀ POLITICA”. E’ L’ACROBAZIA LINGUISTICA CON CUI UN’INTERA NAZIONE, DAL CAPO DEL GOVERNO IN GIÙ, ACCETTA IL FATTO CHE SE UN TIZIO È PROPRIETARIO DI UN PARTITO PUÒ FARE QUELLO CHE VUOLE. COMPRESO MINACCIARE. AMMETTIAMOLO: A IPOCRISIA NON CI BATTE PROPRIO NESSUNO 3. VENDI ITALIA: L’UOMO DI GOLDMAN SACHS HA DETTO SI’: RENZIE E’ “ENTERPRISE FRIENDLY” 4. “IL GIORNALE” NON SI DISTRAE, COME INVECE PREFERISCONO FARE TUTTI GLI ALTRI, E CERCA DI CAPIRE CHE VUOLE IL SOR-GENIO DA RENZI: “SBLOCCO DEI FONDI PER L’EDITORIA, NOMINE PUBBLICHE E PROBLEMI DI SORGENIA AL CENTRO DELL’INCONTRO COL PREMIER”

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a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - CITIZEN SILVIO E LA SOLUZIONE "DI SISTEMA"
Il Corriere che titola "L'ex premier ora è più sereno. Ottimismo sull'agibilità politica" (p. 3) andrebbe ritagliato e conservato per gli storici, che un giorno dovranno stabilire come e quanto ci siamo bevuti il cervello ai tempi di Berlusconi.

VILLA SAN MARTINO, ARCOREVILLA SAN MARTINO, ARCORE

Come ampiamente previsto, la famosa "agibilità politica" chiesta dal Banana sarà concessa dal Tribunale di sorveglianza di Milano. E l'ex Cavaliere potrà fare tranquillamente la sua campagna elettorale per le Europee. Con la procura generale che si schiera per l'affidamento in prova ai servizi sociali, soltanto un collegio giudicante con velleità "golpiste" potrebbe ribaltare i pronostici e gettare in alto mare il famoso "cammino delle riforme", impostato da Renzie e da Papi Silvio, con la suprema benedizione di Re Giorgio.

Nessuna moral suasion da Palazzo Chigi o dal Quirinale, per carità. Diciamo solo che la colomba dell'"agibilità politica" è scesa sul Tribunale e ne illuminerà le decisioni manco fosse lo Spirito Santo.

"Agibilità politica" è una formula di rara perfezione, come solo in Italia siamo capaci di crearne. Vuol dire tutto e vuol dire nulla. E' stata coniata da zero per consentire a un politico condannato per una maxi-truffa fiscale di continuare a fare il capo partito pur non potendosi candidare. E' la furbata delle furbate. L'acrobazia linguistica con cui un'intera nazione, dal capo del governo in giù, accetta serenamente il fatto che se un tizio è proprietario di un partito può fare quello che vuole. Compreso minacciare.

PIER SILVIO BERLUSCONI CON GHEDINI.PIER SILVIO BERLUSCONI CON GHEDINI.

In Germania e negli Stati Uniti, chi frega il Fisco spesso finisce in galera. Ma comunque viene naturalmente cancellato dalla scena politica. In Italia, invece, chi fotte l'Erario ha comunque diritto all'"agibilità politica". Diciamolo: a ipocrisia non ci batte proprio nessuno.

2 - LA FARSA OLTRE IL GIARDINO (DI CASA)
Per riassumere quel che è successo ieri in Tribunale, bastano queste poche righe di Luigi Ferrarella sul Corriere: "Il via libera della Procura generale ai servizi sociali per Berlusconi spiazza soltanto chi amava terrorizzarlo nel bunker di Arcore o chi gli consigliava di lucrare un po' di vittimismo pre-elettorale" (p. 1).

Poi si ride davvero con la scoperta della Stampa: "Servizi sociali. Dalla Procura sì a Berlusconi. E lui prova a essere affidato a una fondazione nel parco di casa". Ma "In villa a Macherio non c'è nessuna casa per anziani. Il sindaco: non mi risulta" (p. 8). In arrivo un nuovo nano da giardino: Frodolo?

In attesa di scoprirlo, Repubblica ci racconta che il Banana "ha temuto fino all'ultimo di dover scontare la pena agli arresti domiciliari" e che avrebbe commentato con queste parole l'udienza di ieri: "Solo così si poteva evitare la guerra" (p. 3). Sempre per la serie "Minacce & Moral suasion".

Dice molto anche la prima pagina del Giornale intestato a Paolino Berlusconi: "Sentenza Mediaset. Vince il buonsenso". Se non è inciucio questo.

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3 - L'UOMO DI GOLDMAN HA DETTO SI': RENZIE E' "ENTERPRISE FRIENDLY"
Richard Gnodde è uno dei grandi capi di Goldman Sachs International e ha appena concluso una settimana di colloqui in Italia. Volendo un po' esagerare, visto che Goldman è pur sempre un'entità di peso assai superiore a quello dei governi di mezzo mondo, si può dire che ha fatto la sua discreta ispezione sul campo. E oggi si fa intervistare dal Sole 24 Ore per benedire ufficialmente il nuovo corso renziano.

RENZI BERLUSCONI MONTEZEMOLO AL TEATRO REGIO DI PARMARENZI BERLUSCONI MONTEZEMOLO AL TEATRO REGIO DI PARMA

"Nell'arco dei prossimi sei-dodici mesi, guardando avanti vediamo più consumi, più investimenti produttivi, meno disoccupazione, più ripresa in Italia. Vi sorprenderete di voi stessi", profetizza Gnodde a Isabella Bufacchi. E poi parla così di Pittibimbo: "Le riforme stanno iniziando e Matteo Renzi è ‘enterprise friendly', sa creando l'ambiente adatto per facilitare le imprese, anche straniere, a investire nel Paese (...) Il governo Renzi deve attuare le riforme promesse, come quella del mercato del lavoro perché l'Italia e l'Europa hanno bisogno di leggi e regole più flessibili" (p. 2).

4 - POLTRONISSIME DA SPARTIRE
Febbre da nomine e Ri-pubblica si scatena: "Presidenti donna. Via Scaroni e Conti. Rivoluzione per Eni-Enel". I candidati più accreditati sarebbero: Paola Severino per la presidenza di Eni con Descalzi come ad; Emma Marcegaglia è data per Eni o Enel;
Francesco Caio per Poste, Giordo in Finmeccanica al posto di Pansa, che traslocherebbe in Fintecna. Fermo in Rai Giggino Gubitosi, come ampiamente anticipato da questo povero sito (p. 11).

RENZI BERLUSCONI COPIA ORIGINALERENZI BERLUSCONI COPIA ORIGINALE

Per il Sole, sempre buone le chance dell'ambasciatore Giampiero Massolo (attuale capo dei Servizi) di diventare presidente di Eni. Mentre Flavio Cattaneo potrebbe traslocare alla guida di Enel Green Power e Francesco Caio sarebbe destinato al vertice di Poste o Terna (p. 8). Sulla Stampa, "Descalzi e Starace verso Eni ed Enel. Ormai certa la Mondardini a capo delle Poste" (p. 14).

E sempre in tema di poltrone, il Corriere anticipa che Attilio Befera a giugno se ne andrà da solo dalla guida dell'Agenzia delle entrate e di Equitalia, per le quali sarebbe prevista la fusione. Al suo posto potrebbe andare l'intero Marco Di Capua, ma gira anche il nome di Fabrizia Lapecorella, capo del dipartimento finanze del ministero dell'Economia (p. 5). La battaglia agli evasori affidata a una che di nome fa "Lapecorella" sarebbe indubbiamente interessante.

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5 - L'INGEGNERE E LA LISTA DELLA SPESA
Il Giornale non si distrae, come invece preferiscono fare tutti gli altri, e cerca di capire che vuole il Sor-genio da Pittibimbo: "I lobbisti di De Benedetti al lavoro. Sblocco dei fondi per l'editoria, nomine pubbliche e problemi di Sorgenia al centro dell'incontro con il premier" (p. 8). In questi casi basta solo aspettare. I favori a spese dello Stato prima o poi si toccano con mano.

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6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Terzo giorno consecutivo di dispiaceri da Repubblica per il governo di Pittibimbo, che evidentemente sulla matematica va un po' aiutato. "Manovra bis nel 2015: 4,8 miliardi di tagli e tasse", annuncia in prima pagina il giornale diretto da Ezio Mauro. Roberto Petrini si legge per bene tutto il documento di finanza pubblica e scova "misure che saranno definite nel corso dell'estate", con un menu che prevede tagli ai Comuni, riorganizzazione delle forze di polizia (dopo le elezioni, ovviamente) e tagli vari (p. 8). Inoltre, "chiesto il nulla osta a Bruxelles per il rinvio di un anno, al 2016, del pareggio di bilancio".

BERLUSCONI BADANTEBERLUSCONI BADANTE

Non si sa invece quanto farà piacere all'uomo di Goldman Sachs l'intervista del compagno cooperatore Poletti, uno che di flessibilità e paghe basse se ne intende davvero: "Contratti a termine più cari del 15%'. Il ministro Poletti : solo rendendoli meno convenienti rispetto agli altri si favoriranno le assunzioni a tempo indeterminato. Interverremo perché le imprese usino meno i rapporti di collaborazione, ma nell'immediato non c'è collaborazione" (Repubblica, p. 31). Poletti spara promesse anche dalle colonne della Stampa, che lo piazza con tutti gli onori a pagina 5 sopra la pubblicità di "Condighiotto", e annuncia: "Dopo i giovani, ora un contratto per gli over 50".

7 - MA FACCE RIDE!
Saccon Sacconi si fa intervistare dal Corriere, e dopo averci ricordato che al governo "prevale la cultura di centrodestra", si lancia in ardite previsioni. "E se Renzi non ce la facesse?", gli domanda Alessandro Trocino. Risposta dell'ex ministro del (non) Lavoro: "Se dovesse malauguratamente fallire, Alfano rappresenterà l'alternativa democratica. Per questo abbiamo scritto il suo nome nel simbolo delle Europee" (p. 11). Hai capito i furbacchioni.

8 - LE LISTE BEAUTIFUL DI PITTIBIMBO
La trovata pubblicitaria in rosa di Renzie, con le cinque donne capolista per le Europee, provoca i passi indietro di Emiliano e della sindaca di Lampedusa.
Il sindaco di Bari si fa intervistare da Repubblica e finge di prenderla con filosofia: "Renzi lo conosco, non mi sono meravigliato. Non è la prima volta che fa così. Io era abituato a liturgie post-sovietiche del Pd: Renzi è più divertente" (p. 17).

9 - IL CELESTE IN ROSSO
"Villa&milioni Formigoni: ‘Sul conto ho 18 euro'. Il Fatto racconta l'ultima sfiga dell'ex governatore lombardo: "Corruzione sanità: maxi-sequestro per Formigoni e per i suoi sodali. Sigilli alla reggia in Costa Smeralda, 60 milioni in ballo" (p. 6).

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Lui si sfoga con il Corriere e accusa: "Vogliono farmi passare per Paperone. Ma non lo sono. Violenza diffamatoria, ecco cos'è. Dopo avermi colpito politicamente, ora tentano di farlo sul piano personale". Poi passa a parlare di sé in terza persona, da vero leader: "E' una damnatio memoriae a Formigoni ancora in vita" (p. 21).

10 - CIELO, SI E' VOLATILIZZATO DELL'UTRONE!
La Stampa tormenta il cellulare di Marcello Dell'Utri e scova una cartuccella a Palermo: "Arresto per Dell'Utri', ma è latitante. A pochi giorni dalla sentenza definitiva sul concorso esterno in associazione mafiosa, l'ex senatore è irreperibile" (p. 11). E' proprio vero che sono sempre i migliori che se ne vanno.

11 - SMONTARE LA BOMBA ZALESKI. PIANO PIANO E ZITTI ZITTI
La notizia è di quelle messe piccoline, ma ha il suo valore e la si scova (con la lente) a pagina 33 del Sole di oggi: "Zaleski esce da Mediobanca. In arrivo altre dismissioni. La Carlo Tassara vende l'1,17% di Piazzetta Cuccia. Gli occhi del mercato sono puntati sulle mosse che riguardano la partecipazione in Intesa Sanpaolo" (1,7%).

Fulvio Conti e Paolo ScaroniimageFulvio Conti e Paolo Scaroniimage

La finanziaria del vecchio compagno di bridge di Abramo Bazoli, di fatto commissariata dalle banche, è schiacciato da un debito enorme, ma ha pacchetti azionari importanti delle stesse banche creditrici. Tra questi ci sono Ubi Banca (1,4%), A2A (2,5%), Cattolica (1,7%), Mps (1,14%), Generali (0,68%) e Mittel (18%).

claudio descalziclaudio descalzi

12 - FREE MARCHETT BOVINA
Sotto la testatina "Sapori & Amori", il Corriere della Sciura ci regala oggi una pagina di grande giornalismo: "Mister Diesel e la terra. ‘Nella mia fattoria i vitelli vivono liberi'. Renzo Rosso investe nei supermercati bio. ‘A 5 anni curavo già l'orto, il vero lusso è il cibo sano'. Dai jeans alla partecipazione nel capitale di NaturaSì" (p. 35).

Luigi GubitosiLuigi Gubitosi

 

Flavio CattaneoFlavio Cattaneo Monica Mondardini Enrico Letta Carlo De Benedetti Walter VeltroniMonica Mondardini Enrico Letta Carlo De Benedetti Walter Veltroni ATTILIO BEFERA AGENZIA DELLE ENTRATEATTILIO BEFERA AGENZIA DELLE ENTRATE

 

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