PARLA FABIO, L’AMICO DEL TRANS, E SBUCA UNA STORIA PAZZESCA DI AMORE E DI GELOSIA - "MARRAZZO IN QUELLO SCANTINATO DI VIA GRADOLI SI COMPORTAVA DA PERSONA DI CASA. ARRIVAVA, LA SERA DOPO IL LAVORO, SI FACEVA UN BAGNO CALDO, INDOSSAVA L’ACCAPPATOIO E LE PANTOFOLE DI NATALÌ E SI METTEVA A GUARDARE LA TV CON LEI... - ERA GELOSA, NATALÌ. UN GIORNO LE RIFERIRONO CHE MARRAZZO AVEVA PRESO A VEDERSI ANCHE CON BRENDA, QUELLA DI VIA DUE PONTI. LÌ LO CHIAMAVANO MATERAZZO" -

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Lavinia Farnese per "Novella 2000" - Foto per gentile concessione di Novella 2000

 

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

Abbiamo dato ascolto ai trans di via Gradoli, andando a cercare altrove i protagonisti di questa storia. Abbiamo trovato una Brenda. Non la Brendona di via Due Ponti di cui tutti parlano. La nostra Brenda chiarisce subito l'equivoco. Poi racconta: «Il giro è piccolo, tutti sapevano di Piero Marrazzo e Natalì. Lui era il suo cliente». Esisterebbe infatti una regola non scritta che è vietato infrangere: «I clienti importanti non si rubano». Un patto di non belligeranza che Brendona, a sentire Brenda, non avrebbe rispettato. E neppure Michelle.

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

 

Oggi Brendona, così dicono, se ne starebbe rintanata in casa e digiunerebbe, forse agitata dal clamore intorno a lei. Il fiuto ci riporta in via Gradoli, alla ricerca della voce di Natalì. Che si nega. Non parla, e se lo fa, poi smentisce. Nel muro di omertà si apre, però, una falla inaspettata. Ci fanno il nome di Fabio, l'amico di Natalì.

 

Lo troviamo. E lui accetta di condividere alcune delle confidenze che l'amica gli ha affidato. «La mia sensazione è che tra Natalì e il governatore Marrazzo ci fosse un principio d'amore. Io, Natalì, la conosco bene, a me non nasconde nulla, credo. Per tutti i clienti era Natàlia. Per Piero invece, ecco, per lui era solo Natalì. Marrazzo in quello scantinato di via Gradoli si comportava da persona di casa. Arrivava, la sera dopo il lavoro, si faceva un bagno caldo, indossava l'accappatoio e le pantofole di Natalì e si metteva a guardare la Tv con lei».

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

 

Fabio ha 38 anni, con Natalì divide condominio e confessioni. Quando stacca il turno di lavoro, insieme portano a passeggio i suoi due barboncini. Si conoscono da oltre dieci anni, al punto che Fabio ha una copia delle chiavi di casa di Natalì. Eppure lui non sa nulla, assicura, di quell'irruzione del 2 luglio, che fruttò il video del ricatto al centro delle cronache di questi giorni.

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

 

«Credo che ora Natalì sia spaventata, è finita dentro una storia più grande di lei», dice, e così si spiega come inizialmente il trans brasiliano abbia ammesso ai giornali la frequentazione con Marrazzo, per poi ritrattarla e dire che neanche lo conosce. L'uomo accetta di parlare con Novella perché ritiene che quella tra Natalì e l'ex governatore fosse una storia - a suo modo - pulita, sulla quale sono state elaborate ricostruzioni fantasiose.

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

 

È stato scritto che Natalì e Piero Marrazzo si frequentassero da sette anni. A lei risulta?
«Per niente, so che si sono conosciuti per strada, circa due anni fa. Natalì quel momento lo ricorda con affetto. Era mattina, e lei come consuetudine sta tornando dalla spesa al supermercato, passeggiando, sul marciapiede di via Cassia, giù verso casa in via Gradoli. Lui la vede. Accosta, tira giù il finestrino e le chiede: "Stai lavorando?"; al suo: "No, lavoro solo di sera", intasca il bigliettino da visita che lei gli porge. La chiamerà, poi. E cominceranno a vedersi. I primi tempi una volta ogni due mesi circa. Poi più di frequente. Anche due o tre volte al mese».

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

 

Da questo lei deduce che stava nascendo un amore?
«Lo deduco da come Natalì parlava di lui. E non solo».

 

Che cosa vuol dire?
«Si vedevano sempre a casa di lei, nel seminterrato. I giornali hanno scritto che Natalì riceve i suoi clienti lì. Non è vero. Lei lavora per strada. Nei suoi 35 metri quadrati ci portava solo Piero. E solo dagli intimi, da me, da Piero e da pochi altri amici si fa chiamare Natalì. Per clienti e conoscenti è Natàlia».

 

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

E passavano il tempo a guardare la Tv, come lei sostiene?
«Piero arrivava intorno alle nove e mezza di sera, con la sua Smart bianca. Non con l'auto blu. E da solo. Si faceva aprire da Natalì il cancello, al civico 100. Giù per la rampa, parcheggiava la macchina in garage, poi scendeva a casa di Natalì. Raramente lo si vedeva di mattina. Arrivava con una bottiglia di champagne, per poi brindare insieme a Natalì. E si tratteneva quattro/cinque ore, fino anche alle due di notte».

 

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

Sempre davanti alla televisione, ovviamente.
«Natalì mi raccontava emozionata che, varcata la sua porta, Marrazzo si liberava di cravatta, scarpe, completo, camicia. Si faceva un bel bagno caldo, alle volte, mentre lei lo aspettava sul letto. Dove l'avrebbe raggiunta di lì a poco, col suo accappatoio, o in boxer e maglietta. Calzando le pantofole di lei».

 

Lei sta descrivendo una situazione di grande complicità.
«Sul letto, sdraiati, iniziavano le parole: la famiglia di lui, il Brasile di lei. Al buio, solo alla luce dello schermo. Lui le chiedeva di accarezzargli i capelli. Lei si compiaceva con me di come Piero non la volesse trasgressiva, coi tacchi a spillo e tutta in tiro in soffocanti pantaloni attillati. Di come a lui bastasse averla in calzoncini, di come la trovasse comunque provocante in microtop. A lui, mi raccontava Natalì, piaceva ascoltare la storia della sua vita: il Brasile, l'Italia, il marciapiede».

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

 

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

E per queste chiacchiere pagava, come scrivono, fino a cinquemila euro?
«Non mi risulta. Lui l'aiutava a pagare il mutuo per la casa acquistata in Brasile, e per il negozio di parrucchiere che aveva aperto al suo paese. Natalì mi raccontava che le lasciava una cifra diversa ogni volta, simbolica, per averle fatto perdere la giornata di lavoro su strada. Tipo 500 euro. Era la cifra equivalente al guadagno che avrebbe avuto con sei clienti in quelle quattro-cinque ore. Altre volte lasciava di più. Gliel'ho detto, sembrava che ci fosse un principio d'amore, tra i due».

 

Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000Il trans Natalì - per gentile concessione di Novella 2000

Sono parole di Natalì?
«Lei mi raccontava che avevano molto piacere a stare insieme. Lei è un trans atipico: è dolce, ha avuto solo due storie importanti in Brasile, a lui si era affezionata parecchio. Non ne ha mai parlato come di un cliente. Con lui era premurosa come mai: "Attento a chi frequenti", gli ripeteva, "non fidarti di Brenda" (Brendona, ndr.). Idem lui con lei, la rassicurava, le diceva che non poteva accaderle nulla di male».

 

Che cosa c'entra Brenda?
«Natalì era la preferita di Piero. Un giorno le riferirono che Marrazzo aveva preso a vedersi anche con Brenda, quella di via Due Ponti. Lì lo chiamavano Materazzo».

 

E a Natalì l'idea non piaceva...
«Era gelosa».

 

Teneva così tanto a Marrazzo?
«Molto. Anche dal punto di vista estetico. Nonostante i 15 anni in più. Per Marrazzo, poi, Natalì era soprattutto una confidente: l'intimità tra loro era soprattutto intellettuale».

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Addirittura.
«Parlavano per ore. Ma non ha mai dormito da lei. Si congedava a tarda notte, tornava a casa».

 

E la droga?
«Proprio non mi risulta».

 

Marrazzo le ha mai detto: «Ti porto via da qui»?
«Non credo. Però lei un giorno mi raccontò che le sarebbe piaciuto uscirci a cena, una sera, in un ristorante qualsiasi, come fossero amanti qualunque. Ne avevano anche parlato. Ancora non aveva finito di raccontarmi questo pensiero che lo sguardo era già basso. "Impossibile", sospirò, "Non succederà mai. Se lo vedessero con me, si rovinerebbe la vita"».

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