GLI È PARTITA LA BOCCIA - IL MARITO DI NUNZIARELLA "VEDO TROPPI SEPOLCRI IMBIANCATI, QUESTA VICENDA È STATA COSTRUITA A TAVOLINO" E LANCIA SOSPETTI SUL POVERO MASTELLA

Il lettiano di ferro grida al linciaggio mediatico contro la moglie e ce l'ha con tutti, dai giornali che hanno suonato la grancassa mediatica sullo scandalo "solo per attaccare il governo Letta" ai compagni di partito che lo hanno cavalcato (Gozi, Gentiloni) - E chiama Nunziarella "il ministro"...

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Francesco Bei per "la Repubblica"

«Quello che sta subendo Nunzia è un linciaggio, un autentico linciaggio. Per lei è una prova dura». La «prova» è dura stavolta anche per lui, Francesco Boccia, il marito del ministro nella tempesta. Anzi doppiamente dura, visto che proprio dal suo partito, il Pd, arrivano le richieste di dimissioni della moglie. Professore di economia, master alla Bocconi, una lista di ricerche pubblicate, Boccia è presidente della commissione bilancio della Camera.

NUNZIA DE GIROLAMO - FRANCESCO BOCCIANUNZIA DE GIROLAMO - FRANCESCO BOCCIA

Le larghe intese, dopo averle fatte in casa sua sposando un ministro (allora) di Forza Italia, le ha replicate anche nel partito. Collaboratore di Enrico Letta, ha poi sostenuto Renzi alle primarie. È proverbiale la sua freddezza, l'atteggiamento compassato da Lord di Bisceglie. Ma quando gli si tocca «Nunzia» l'aplomb lo perde eccome. «Il fatto è che vedo in giro troppi censori improbabili, troppi sepolcri imbiancati che farebbero bene a tacere. Io conosco la vita e la strada, ma c'è un limite alla mancanza di pudore. Vede, accetto tutto, tranne i falsi moralisti».

Non vuole dire con chi ce l'abbia, forse con tutti. A partire dai giornali che stanno illuminando più di altri la vicenda della Asl di Benevento, al solo scopo di «attaccare il governo Letta». Ma certo ce la deve avere anche e soprattutto con quella parte del suo partito - da Sandro Gozi a Paolo Gentiloni - che ha deciso di cavalcare l'affaire De Girolamo.

Francesco BocciaFrancesco Boccia

«Sono state chieste le dimissioni per mia moglie? Loro hanno il loro diritto, perché questa è la politica, sono le regole della politica. Li comprendo, li capisco, è successo molte altre volte. Ci sarà un dibattito e il ministro si difenderà da sola, è in grado di farlo». La chiama «il ministro», proprio per sottolineare il distacco tra la vicenda personale e quella politica. Ma poi il diaframma salta, inevitabilmente: «Si dimette, non si dimette? Io non lo so. Purtroppo i danni che dovevano essere fatti ormai sono stati fatti».

La mattina, per un impegno ormai fissato, Boccia si trova a Napoli al forum sulla legalità organizzato da sette associazioni di ispirazione cattolica (Cisl, Acli, Coldiretti, Confcooperative, Confartigianato, Movimento cristiano lavoratori, Compagnia delle Opere). Sembra uno scherzo del destino, il titolo è impegnativo: «Ladro chi ruba e chi mantiene il sacco». E Boccia deve relazionare, niente di meno, sull'etica della responsabilità. «È stato faticoso, un palazzetto con quattro mila giovani, ma non potevo dare buca», confida.

L'etica della responsabilità e l'etica dei principi. Persino il vecchio Weber sosteneva che «il raggiungimento di fini buoni è accompagnato il più delle volte dall'uso di mezzi sospetti». Boccia ha poca voglia di scherzare.

FRANCESCO BOCCIA A PIAZZA PULITA NELLA PUNTATA SU BEPPE GRILLOFRANCESCO BOCCIA A PIAZZA PULITA NELLA PUNTATA SU BEPPE GRILLO

«Chi sbaglia paga nella vita, sempre. E io appartengo a quella scuola antica, molto rigorosa con tutti, con chi è accanto e con chi è di fronte, ma chi sbaglia lo faccio decidere alla magistratura, non lo decido io. Dell'etica e della responsabilità ho fatto la mia ragione di vita: sull'etica della responsabilità invito tutti, nel nostro mondo, a farsi un esame serio di coscienza. Ecco, su questo mi piacerebbe aprire un dibattito molto profondo».
Quanto alla vicenda di Benevento, alle registrazioni «illegali » a casa De Girolamo fatte da Felice Pisapia - «un delinquente che sta al domicilio coatto, uno accusato di truffa e peculato » - , Boccia non vorrebbe proprio entrare.

FRANCESCO BOCCIA E NUNZIA DE GIROLAMO DA CHIFRANCESCO BOCCIA E NUNZIA DE GIROLAMO DA CHI

L'unica cosa che si lascia sfuggire è il sospetto, o forse qualcosa di più, che si tratti di un caso montato ad arte per precisi interessi politici e affaristici. «I giornali hanno abboccato, ma questa è vicenda è stata costruita sul territorio a tavolino. Era sul mercato da mesi e nessuno se la comprava. Adesso è uscita fuori». Chi l'ha costruita a tavolino? Boccia lo sa ma non lo dice. Lascia intendere che l'identikit corrisponde a un personaggio preciso di Benevento, un politico. Mentre Felice Pisapia sarebbe solo una pedina.

Nunzia De Girolamo con Francesco Boccia e Francesco Giannattasio di Federlegno GiovaniNunzia De Girolamo con Francesco Boccia e Francesco Giannattasio di Federlegno Giovani

 

 

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