IL PASSO INDIETRO DI RICHETTI - IL DEPUTATO RENZIANO SI RITIRA DALLE PRIMARIE PD PER IL DOPO ERRANI: È INDAGATO PER PECULATO - INIZIALMENTE AVEVA MOTIVATO IL RITIRO CON “FORTI PRESSIONI” CHE GLI SAREBBERO ARRIVATE DA ROMA

A poche ore dal ritiro del candidato dalla corsa per le primarie Pd in Emilia arriva la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per la vicenda delle auto blu nell’ambito dell’inchiesta sulle "spese pazze" del consiglio regionale - Salta il derby con l’altro renziano Bonaccini...

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Da “repubblica.it

 

Matteo Richetti Matteo Richetti

A poche ore dall'annuncio del ritiro dalla corsa per le primarie Pd del dopo Errani, Matteo Richetti risulta iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di accusa di peculato nell'ambito dell'inchiesta sulle "spese pazze" del consiglio regionale, inchiesta che è alle battute finali e che probabilmente sarà chiusa entro il mese di ottobre.

 

Sul conto di Richetti era stato aperto un procedimento a parte su esposto del consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi sull'uso delle auto blu "da casa e per casa" nel periodo in cui Richetti fu presidente del consiglio regionale. Nei giorni scorsi alcuni esponenti del Pd si sono recati in Procura, attraverso i propri avvocati, a fare istanza ex articolo 335 per sapere se ci fossero procedimenti a proprio carico e tra questi, appunto, Matteo Richetti, assistito dall'avvocato Gino Bottiglioni, che lo ha visionato e ha fatto richiesta di avere copia degli atti. Nessun commento né conferma arriva dalla Procura, per mezzo del procuratore aggiunto e portavoce Valter Giovannini.

 

richetti matteo richetti matteo

Questa notizia getta una nuova luce sulla decisione del deputato Pd di fare un passo indietro dalla corsa per le primarie Pd per la Presidenza alla Regione Emilia-Romagna. Decisione che era stata spiegata inizialmente con forti pressioni da Roma e motivi personali.

 

"Mi fermo qui", aveva scritto Richetti in un messaggio mandato ai suoi sostenitori.

Richetti ha anche scritto anche una nota su Facebook dove professa "unità" dentro al partito: "L'unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell'interesse dell'Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo".

 

Il deputato renziano, che s'era candidato pochi giorni fa dopo che era fallito il tentativo Pd di convergere in modo unitario sulla candidatura del sindaco di Imola Daniele Manca, ha annullato questa mattina una iniziativa in programma a Castenaso, e non ha consegnato le firme con le 2.250 sottoscrizioni di iscritti necessarie ad accedere alle primarie, il cui termine era fissato questa mattina alle 12, come invece hanno fatto gli altri due candidati in gara, Bonaccini e Roberto Balzani. Il termine per la consegna delle firme alle primarie è stato comunque posticipato alle 16, forse anche per consentire al candidato di consegnarle in extremis.

stefano bonaccini stefano bonaccini

 

Richetti, fino a ieri, era impegnato in campagna elettorale con l'hashtag #incorsa, e lo stesso Matteo Renzi, a Bologna domenica per la chiusura della festa dell'Unità, aveva dato il via alle primarie, pur non nascondendo di non gradire le primarie tra i due renziani modenesi Richetti e Bonaccini, l'altro big in gara per il dopo Errani. "Avete fatto un bel casino" aveva detto Renzi dal palco del Parco Nord. Una "tirata d'orecchi" che non pareva tuttavia pregiudicare la gara, prima del colpo di scena di stamattina.

 

Donini: "Rispetto per sua scelta personale". "Le parole di Matteo Richetti con le quali ci invita a rispettare una scelta che è sua personale, ovvero quella di ritirarsi dalle primarie del 28 settembre, meritano tutto il nostro rispetto ed una comprensione umana prima ancora che politica". Lo afferma in una nota il segretario del Pd di Bologna Raffaele Donini. "Da parte mia sono certo che tale, sofferta, decisione sia stata presa in piena libertà e coscienza".

 

GIOVANNI FAVIA GIOVANNI FAVIA

Favia: primarie farsa. "Primarie farsa, nel Pd sono tutti disponibili a fare un passo indietro pur di avere una poltrona". Così l'ex M5s Giovanni Favia commenta il ritiro anche di Matteo Richetti.

 

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"Il ritiro di Richetti, dopo quello di Patrizio Bianchi e di Palma Costi - ricorda - dimostra che chi dice di fare un passo in avanti poi è disposto a farne due indietro pur di guadagnarsi qualche poltrona. Nel Pd chi si candida ormai lo fa con l'unico scopo di far pesare come un macigno il suo ritiro in una successiva trattativa. Il tutto per strappare qualche incarico, nulla più. Ormai siamo alla farsa più totale".

 

"E' una totale presa in giro - prosegue - tra qualche settimana si svolgeranno delle primarie legittimate sono dalla presenza di un outsider, Roberto Balzani, che già in partenza non ha nessuna possibilità di vincere".

 

 

 

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