AL PD DI RENZI NON RESTA CHE ''SCIOPERARE'' PER LE COMMISSIONI DI GARANZIA CONTRO GLI INGORDI GIALLO-VERDI - I DEM NON INDICANO I MEMBRI DEL COPASIR, PER ESSERE SICURI CHE NON VADA A FRATELLI D'ITALIA. OLTRE A ESSERE UN MICRO PARTITO, NON È MANCO TROPPO ALL'OPPOSIZIONE - LE ALTRE COMMISSIONI COL BILANCINO: 17 AL M5S E 11 ALLA LEGA. E CI SONO STRANI 'INCROCI', COME IL GRILLINO BRESCIA, EX VOLONTARIO DI EMERGENCY PRO-MIGRANTI, CHE SE LA VEDRÀ CON UN LEGHISTA DURO E PURO

-

Condividi questo articolo


 

 

Dino Martirano per il Corriere della Sera

 

ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO

Ora mancano solo le deleghe ai sottosegretari e poi il governo Conte potrà interloquire con tutti le ramificazioni del Parlamento. Alla Camera e al Senato sono stati eletti i presidenti delle commissioni permanenti. Ventotto poltrone spartite con il bilancino, come da prassi consolidata, tra i partiti della maggioranza: 17 al M5S e 11 alla Lega. Alle opposizioni è andata una manciata di vice presidenze.

 

Rimane aperto il capitolo delle 5 commissioni di garanzia (Copasir, Rai, tre giunte delle immunità e delle elezioni) per le quali è iniziato uno «sciopero bianco»: il Pd, che punta alla presidenza del Comitato per il controllo dei servizi segreti prenotato invece da Fratelli d' Italia, non designa i suoi parlamentari.

roberto fico roberto fico

 

Ieri il presidente della Camera, Roberto Fico, ha fatto gli auguri di buon lavoro a tutti i presidenti di commissione: «Sono convinto dell' importanza della centralità del Parlamento anche perché attraverso il suo lavoro si dà un senso al voto». Così, già la prossima settimana, partiranno nelle commissioni le audizione dei ministri di riferimento per l' illustrazione delle linee programmatiche.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

E presto ci saranno alcuni «incroci» interessanti. Alla guida della Iª commissione (Affari costituzionali) della Camera è stato eletto il grillino Giuseppe Brescia che non è esattamente il presidente ideale per la squadra leghista del Viminale composta, oltre da Matteo Salvini, dai sottosegretari del Carroccio Centinaio e Molteni. Brescia è un ex volontario di Emergency di Gino Strada ed è stato vice presidente della commissione parlamentare d' inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione dei migranti.

 

marta grande marta grande

Per bilanciare, la Lega ha ottenuto la Iª commissione del Senato per Stefano Borghesi.

Il leghista Alessandro Morelli, direttore di Radio Padania, guiderà la Trasporti della Camera che ha competenza sulle telecomunicazioni. La grillina Marta Grande presiede la commissione Esteri (con Fassino, Gentiloni e Minniti del Pd e Mara Carfagna di FI), Giulia Sarti del M5S guida la Giustizia e il grillino Gianluca Rizzo è il presidente della Difesa che avrà a che fare, oltre che con la ministra Trenta, con due segretari veterani come Volpi (Lega) e Tofalo (M5S). Carla Ruocco (M5S) conquista grazie alla sua esperienza la Finanze, Filippo Gallinella (M5S) va all' Agricoltura (dove ci sono Brunetta di FI e Fornaro di Leu), l' economista della Lega Claudio Borghi alla Bilancio. Al Senato, Andrea Ostellari alla Giustizia e Donatella Tesei alla Difesa, entrambi della Lega.

 

Alla Camera, con procedura inedita, i commessi hanno allontanato i cronisti dai corridoi delle commissioni. Il presidente Fico ha poi chiesto un' informativa agli uffici.

L' Associazione stampa parlamentare è intervenuta per «difendere le prerogative dei giornalisti rispettate e riconosciute nelle scorse legislature. Prendendo atto con soddisfazione dell' impegno, manifestato dalla presidenza della Camera». La Federazione nazionale della stampa (Fnsi) ha parlato di «atto di inaudita gravità».

giulia sarti giulia sarti

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…