PIOVE SUL BAGNAI – L’ECONOMISTA E SENATORE DELLA LEGA A “CIRCO MASSIMO” RANDELLA BANKITALIA: “NON MI RISULTA CHE LA CENSURA POLITICA DEL GOVERNO SIA FRA I SUOI COMPITI. SECONDO ME HA ALTRI PROBLEMI SU CUI PREOCCUPARSI, COME LA POPOLARE DI BARI – NON DEMONIZZO NÉ MITIZZO I MERCATI. IL DECLASSAMENTO? NON SONO NELLA TESTA DI PERSONE CHE DAVANO LA TRIPLA A A LEHMAN IL GIORNO PRIMA…”

-

Condividi questo articolo


Da “Circo Massimo - Radio Capital”

 

ALBERTO BAGNAI 2 ALBERTO BAGNAI 2

Bankitalia resti fuori dalla politica. Diversi esponenti di governo e maggioranza hanno criticato Palazzo Koch dopo il giudizio negativo sul def. Dopo i vicepremier Di Maio e Salvini, alla lista si aggiunge anche il senatore della Lega Alberto Bagnai, presidente della commissione finanze del Senato: "Non mi risulta che la censura politica del governo sia fra i compiti di Bankitalia", dice Bagnai a Circo Massimo, su Radio Capital, "l'istututo è e deve essere indipendente dal governo, però dal momento in cui esprime una bocciatura di questo tipo fa capire che desidera che il governo dipenda da lei.

 

BANKITALIA 3 BANKITALIA 3

Secondo me ha anche altri problemi su cui preoccuparsi, come la popolare di Bari. Non riesco a capire perché esprimono una censura che determinerà un calo del rapporto debito PIL". È arrivato un parere negativo anche dal Fondo Monetario Internazionale, parere che per Bagnai "ha una sua legittimità istituzionale. Il punto, purtroppo, è che il FMI ha fallito sulla Grecia e, in generale, nel consigliare politiche di austerità durante la crisi dei debiti sovrani".

 

borghi salvini bagnai borghi salvini bagnai

Il ministro degli affari europei Savona non ha negato la possibilità di modifiche alla manovra, un'eventualità che però il senatore leghista esclude: "Esprimo un dubbio su quello che ha affermato Savona, ho la netta sensazione che possa capitare che si travisi qualche dichiarazione", dice, "Non vedo particolari motivi per cambiare la manovra". Conferma di Bagnai, invece, sulle stime ottimistiche del vicepremier Salvini, che vede una crescita al 2%: "Se uno va a vedere i numeri dei quadri tendenziali e programmatici", spiega, "si vede che la valutazione del ministro Tria sulla crescita all'1,5% è stata prudenziale".

 

PAOLO SAVONA PAOLO SAVONA

Intanto, però, i mercati sembrano preoccupati: "Non li demonizzo né li mitizzo, ma credo siano preoccupati da una serie di segnali contraddittori", ragiona Bagnai, "di cui una parte deriva da un po' di rumore che la concitazione del momento genera nel sistema dei media, e una parte deriva dal fatto che governo e maggioranza devono fare uno sforzo maggiore per comunicare in modo coerente".

 

alberto bagnai matteo salvini alberto bagnai matteo salvini

C'è intanto chi prospetta un prossimo declassamento: "In quel caso, la situazione diventerà più complessa. Se me lo aspetto? Non sono nella testa di persone che davano la tripla A a Lehman il giorno prima, ma può anche darsi che ci sia", dice il senatore, "Bisogna anche riflettere sul fatto che noi siamo giudicati per quello che avviene nel giro di poche settimane quando stiamo proponendo al paese un piano di riforme ambizioso che ha i suoi tempi tecnici per dispiegarsi.

paolo savona paolo savona

 

Può anche darsi che sulla base di giudizi un po' affrettati vengano prese decisioni sbagliate da parte degli investitori, visto che sulla sostenibilità del debito pubblico italiano nessuno ha espresso pareri negativi". Per Salvini, gli italiani "daranno una mano", una frase che però non significa che ne verranno toccati i risparmi: "Non metteremo le mani in tasca agli italiani, semplicemente segnaliamo che i titoli italiani sono sicuri". E l'euro, su cui Bagnai ha posizioni critiche? "Il tema", dice, "non è nell'agenda di governo".

alberto bagnai alberto bagnai ALBERTO BAGNAI 1 ALBERTO BAGNAI 1 ALBERTO BAGNAI ALBERTO BAGNAI claudio borghi matteo salvini alberto bagnai claudio borghi matteo salvini alberto bagnai

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…