IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA PIERO GRASSO SVELA: "LA TRATTATIVA C’È STATA" - "E HA SALVATO LA VITA A MOLTI MINISTRI: MANNINO, MARTELLI, ANDREOTTI E CARLO VIZZINI" - MA VIOLANTE SMENTISCE GRASSO: "UNA BUFALA IL DOCUMENTO PUBBLICATO DALL'ESPRESSO" - "OCCORRE CAPIRE PERCHÈ È USCITO QUEL DOCUMENTO FASULLO E CHE COSA VOLEVA DIRE" - E IPOTIZZA SCENARI PIÙ OSCURI: "LA MAGISTRATURA HA IN MANO UN DOCUMENTO DIVERSO" - (SE DAVVERO ESISTE IL "PAPELLO", CHI LO HA SCRITTO MATERIALMENTE, TOTÒ RIINA O VITO CIANCIMINO? E QUANDO, A CAVALLO DELLE STRAGI DI CAPACI E VIA D’AMELIO O DOPO?)

Condividi questo articolo


1 - SCONTRO GRASSO-VIOLANTE
Stampa.it

L'indagine della Procura di Palermo sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia e i riscontri sull'attendibilità del documento con le richieste che avrebbe fatto Cosa nostra, il «papello», consegnato in fotocopia ai magistrati da Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso, accendono le polemiche politiche.

vito e massimo cianciminovito e massimo cianciminoPIERO GRASSOPIERO GRASSO

Molti sono gli interrogativi che rimangono aperti: la fotocopia con le 12 richieste di Cosa nostra è quello che viene definito il papello? E se non è quello, di quali altre carte è in possesso Massimo Ciancimino? E se davvero esiste il «papello», chi lo ha scritto materialmente, Totò Riina o Vito Ciancimino? E quando, a cavallo delle stragi di Capaci e via D'Amelio o dopo?

Chi sembra non avere dubbi è l'ex presidente della Camera Luciano Violante: «Quel documento pubblicato è una bufala: dico quello pubblicato, perchè altri magari no». Secondo Violante si tratta di una falso perchè nel documento «si fa riferimento a cose come il 41 bis o la dissociazione, che è un tema che verrà fuori molto tempo dopo» e occorre, quindi, «capire perchè è uscito quel documento che è fasullo e che cosa voleva dire».

Non solo. Violante ipotizza scenari più oscuri. «Ho l'impressione - avverte - che il documento che la magistratura ha in mano sia diverso da quello pubblicato. Sta ai magistrati capire cosa è successo: sta a noi spingere senza interpretazioni di parte, perchè la verità venga fuori».

LUCIANO VIOLANTE - copyright PizziLUCIANO VIOLANTE - copyright Pizzi

Ma la trattativa, secondo il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, c'è stata e ha salvato la vita a molti ministri. «Per la verità le indagini precedenti avevano in qualche modo accertato l'esistenza di un tentativo di Cosa nostra di entrare in contatto col potere politico - dice Grasso a La Stampa- È processuale il contatto degli ufficiali del Ros, Mori e De Donno, con Vito Ciancimino. Ed è processualmente accertato che alla mafia, in cambio della resa dei vertici, fu offerto "un ottimo trattamento per i familiari", un "ottimo trattamento carcerario" e una sorta di "giusta valutazione delle responsabilità"».

FALCONE E BORSELLINOFALCONE E BORSELLINO

E «anche via D'Amelio - sospetta Grasso - potrebbe essere stata fatta per "riscaldare" la trattativa. In principio pensavano di attaccare il potere politico e avevano in cantiere gli assassinii di Calogero Mannino, di Claudio Martelli, Giulio Andreotti, Carlo Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivo probabilmente perchè capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire le loro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato la vita a molti politici».

Per Antonio Di Pietro (Idv) e Gianpiero D'Alia (Udc), Violante deve riferire in commissione Antimafia, mentre il senatore Vizzini (Pdl), replica: «Sono certo che Grasso intenda riferirsi alla mia persona esclusivamente come minacciato di morte e non come possibile trattativista e lo invito su questo punto a precisare il suo pensiero».

FALCONE ASSASSINATO A CAPACIFALCONE ASSASSINATO A CAPACI0gus53 camilla claudio martelli0gus53 camilla claudio martelli

Intanto in un'intervista a La Storia Siamo Noi, in onda domani sera su RaiDue, Agnese Borsellino, vedova del magistrato ucciso nella strage di via D'Amelio, rivela: «Stranamente negli ultimi giorni che precedettero via d'Amelio, mio marito mi faceva abbassare la serranda della stanza da letto, perchè diceva che ci potevano osservare dal Castello Utveggio».

Il castello Utveggio si trova sul monte Pellegrino e domina dall'alto la città di Palermo; secondo alcuni esperti di mafia sarebbe stato un punto di osservazione da parte di apparati dei servizi segreti.

2 - L'INTERVISTA A PIERO GRASSO: UN «PAPELLINO» PER LIBERARE 5 CAPI DI COSA NOSTRA
Francesco La Licata per La Stampa

Il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, è appena tornato da New York ed ha, quindi, seguito da lontano l'evolversi delle vicende legate alla trattativa fra Stato e mafia.

BORSELLINOBORSELLINO

Procuratore, tornando ha trovato la novità del «papello» finalmente esibito da Massimo Ciancimino. E' una novità importante?
«Intanto bisogna fare una premessa obbligatoria: ogni entusiasmo investigativo va sottoposto a certezze che potranno scaturire soltanto dall'esito degli accertamenti di attendibilità di ogni documento e di ogni testimonianaza. Se tutto sarà provato si potrà dire che un passo avanti è stato fatto».

Sul «papello» è stato detto tutto e il contrario di tutto.
«Per la verità le indagini precedenti avevano in qualche modo accertato l'esistenza di un tentativo di Cosa nostra di entrare in contatto col potere politico. E' processuale il contatto degli ufficiali del Ros, Mori e De Donno, con Vito Ciancimino. Ed è processualmente accertato che alla mafia, in cambio della resa dei vertici, cioè della cattura di Riina e Provenzano, fu offerto "un ottimo trattamento per i familiari", un "ottimo trattamento carcerario" e una sorta di "giusta valutazione delle responsabilità", per dirla con le parole dell'allora capitano De Donno».

VITO CIANCIMINO SCARCERATO DALL'UCCIARDONE - CON IL FIGLIO MASSIMOVITO CIANCIMINO SCARCERATO DALL'UCCIARDONE - CON IL FIGLIO MASSIMOANDREOTTI BONGIORNOANDREOTTI BONGIORNO

E' importante ciò per capire il presente?
«Lascia intuire il meccanismo che Riina ripete ogni volta che vuole in qualche modo dare vitalità ad una trattativa che risulta difficoltosa. Le proposte del Ros, infatti, sembrano minime a Ciancimino che, a sua volta, si rifiuta di trasmetterle a Riina - anche per timore di ritorsione nei suoi confronti - e perciò suggerisce di "congelare" tutto e prendere tempo. Le indagini ci diranno poi che Riina, invece, opta per eccelelare i tempi e vara la fase operativa per compiere un attentato nei miei confronti. Progetto che sfuma per un disguido tecnico ed anche perchè in quel momento viene catturato Totò Riina e si arriva all'arresto degli organizzatori della strage di Capaci. Ecco, anche via D'Amelio potrebbe essere stata fatta per "riscaldare" la trattativa».

Volevano un altro magistrato morto?
«In principio pensavano di attaccare il potere politico ed avevano in cantiere gli assassinii di Calogero Mannino, di Martelli, Andreotti, Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivo probabilmente perchè capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire le loro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato la vita a molti politici».

FRANCESCO RUTELLI PIERO GRASSO - copyright PizziFRANCESCO RUTELLI PIERO GRASSO - copyright Pizzi salvatore riina2salvatore riina2

Procuratore Grasso, ma trova normale che un'organizzazione criminale possa pensare di trattare con lo Stato?
«Normale no, anche se nella nostra storia recente i contatti tra potere legale e illegale non sono stati rari. Lo stesso "papello", di cui si parla tanto, aveva fatto - poco tempo prima - una diversa comparsa in forma minore. Un "papellino", si legge nelle carte processuali, potrebbe essere stato consegnato ai carabinieri del Ros, al col. Mori che nega l'episodio, da uno strano collaboratore dei servizi che chiedeva l'abolizione dell'ergastolo per i capimafia Luciano Liggio, Giovanbattista Pullarà, Pippo Calò, Giuseppe Giacomo Gambino e Bernardo Brusca. Anche quelle richieste ovviamente finirono nel nulla perchè irrealizzabili. Tranne poi a fare la ricomparsa in forma addirittura ampliata».

strage di capacistrage di capaciGaspare SpatuzzaGaspare Spatuzza

Si saprà mai la verità?
«Nostro dovere è di non smettere mai di cercarla, la verità. Tutto sembrava ormai sepolto, fino alla comparsa di nuovi testi come il pentito Gaspare Spatuzza e il figlio di Vito Ciancimino, Massimo. Molti protagonisti di quella stagione hanno ricordato particolari importanti, speriamo che chi sa non perda l'ultima occasione per far decollare le indagini».

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - IN VATICANO LA TENSIONE SI TAGLIA CON L’OSTIA: DOPO IL DAGO-SCOOP PAPALINO SULLA “FROCIAGGINE” E LE "CHECCHE IN SEMINARIO", OLTRETEVERE LO SGOMENTO HA TOCCATO OGGI IL CLIMAX CON L'ATTACCO DELLA MELONA AL CARDINALE MATTEO MARIA ZUPPI, PRESIDENTE DEI VESCOVI E CANDIDATO NATURALE ALLA SUCCESSIONE DI PAPA FRANCESCO, REO DI AVER SCOMUNICATO IL PREMIERATO DELLA COATTA PREMIER E L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI SALVINI - LA CURIA ROMANA NON SA COME GESTIRE LA "FOLLIA" DEL PAPA ARGENTINO E SVELENANO (“IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”, “UN PERONISTA INTERESSATO SOLO ALLA VISIBILITÀ SUI GIORNALI”) - LA DESTRA ANTI-BERGOGLIO TREMA IN VISTA DEL PROSSIMO CONCLAVE, BLINDATO DA FRANCESCO CON NOMINE DI CARDINALI PROGRESSISTI, MA LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: MORTO IL PAPA, I SUOI FEDELISSIMI “OBBEDIRANNO” ALLA MEMORIA O FARANNO COME JE PARE?

DAGOREPORT – ATTENZIONE: LA COATTA PREMIER DE' NOANTRI POTREBBE RIENTRARE IN PARTITA DOPO LE EUROPEE. SE IL CONSIGLIO EUROPEO, NONOSTANTE LA FATWA DI MACRON E SCHOLZ, SCEGLIESSE URSULA COME CANDIDATA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE, LA TEDESCA POTREBBE CHIEDERE I VOTI ALLA MELONA PER EVITARE DI ESSERE UCCELLATA DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE CHE LA DETESTANO (IL PARLAMENTO DI STRASBURGO VOTA  A SCRUTINIO SEGRETO). A QUEL PUNTO LA DUCETTA POTREBBE SIGLARE UN PATTO: I MIEI VOTI IN CAMBIO DELLA VICE-PRESIDENZA O D'UN COMMISSARIO DI PESO E RINEGOZIAZIONE DELL'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITA'...

DAGOREPORT – GIORGETTI È DISPERATO: NON SA DOVE TROVARE I SOLDI PER LA PROSSIMA FINANZIARIA (SI PRESENTA A OTTOBRE MA ANDAVA CUCINATA IERI), MENTRE I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, IN PIENA SBORNIA DA EUROPEE, SPARANO PROMESSE IRREALIZZABILI. MA DOPO IL 9 GIUGNO SI CHIUDERA' IL CORDONE DELLA BORSA: E SARANNO BOTTI TRA GIORGETTI E IL PERICOLANTE SALVINI (LEGA VICINA ALL'IMPLOSIONE) – "MELONI, DETTA GIORGIA" SI ILLUDE DI POTER RIDISCUTERE L'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITÀ, BARATTANDOLO ALLA RATIFICA DEL MES - MA A BRUXELLES LA REGINA DI COATTONIA SARA' IRRILEVANTE (I VOTI DI ECR NON SERVIRANNO PER LA COMMISSIONE UE) E GLI EURO-POTERI PREPARANO GIA' UNA BELLA PROCEDURA D'INFRAZIONE PER L'ITALIA – LA PREOCCUPAZIONE DELL'UE PER LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA: NEMMENO I MOLTI MILIARDI DEL PNRR STANNO FACENDO VOLARE IL PIL...

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...

DAGOREPORT – CHI SOGNA IL RITORNO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA? DI CERTO NETANYAHU ED EMIRATI ARABI UNITI, MA TRA LE VEDOVELLE DI “THE DONALD” NON C’È PUTIN. “MAD VLAD” PREFERISCE IL PREVEDIBILE NEMICO BIDEN A QUEL MATTACCHIONE INAFFIDABILE DEL TYCOON (CHE GIUSTO IERI HA INVOCATO LE BOMBE AMERICANE SU MOSCA). UNA DIFFIDENZA POTENZIALMENTE UTILE A “SLEEPY JOE”: IL CREMLINO POTREBBE “CONCEDERGLI” LA PACE IN UCRAINA PER EVITARE IL RITORNO DI TRUMP – E LA MELONI? TIENE IL PIEDE IN DUE STAFFE: MANDA I SUOI ALLA CONVENTION CPAC, MA SI FA DARE I BACETTI DA BIDEN…