1. PUTIN E’ IL NUOVO ARCHITETTO DELL'ORDINE MONDIALE O IL MINI-ZAR DI UNA MEDIA POTENZA?
2. NEL 2014 LA RUSSIA ERA NONA NEL RANKING DELLE POTENZE, L’ITALIA OTTAVA. MOSCA VALEVA LA METÀ DELLA GERMANIA. E PER PIL PRO-CAPITE ERA AL 50ESIMO POSTO NEL MONDO
3. IL CROLLO DEI PREZZI DEL PETROLIO IMPONE AL CREMLINO DI NON GIOCARE COL FUOCO: LE SPESE MILITARI, PER PESANO PER IL 5% SUL BILANCIO NAZIONALE, DIVENTERANNO INSOSTENIBILI NEL LUNGO PERIODO. SE PUTIN PUO' RISOLVERE LA CRISI IN MEDIORIENTE, ALLORA  POTREBBERO FARLO ANCHE FRANCIA O GRAN BRETAGNA, CHE HANNO ECONOMIE PIU' ''PESANTI''
4. E A CHI S'ILLUDE CHE L’EX AGENTE DEL KGB SIA DIVENTATO L'UNICO DIFENSORE DEI VALORI DELL’OCCIDENTE TOCCA RICORDARE CHE LA RUSSIA E’ AL 132 POSTO DEL “DEMOCRACY INDEX” DELL’ECONOMIST CHE METTE INSIEME DIRITTI CIVILI E LIBERTÀ ECONOMICHE CON DEMOCRAZIA

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1 - ADESSO CON PUTIN BISOGNA PIANTARLA, ANCHE SE DIFENDE I “NOSTRI” VALORI

Flavio Pasotti per www.glistatigenerali.it

 

vladimir putin vladimir putin

Un po’ di italiani e un po’ di europei sono fulminati dalla Terza Roma e sostengono l’autocrate euroasiatico come fosse il Gesù Bambino (ortodosso e scismatico) in grado di risolvere i problemi dell’Occidente Cristiano (perché dovrebbe farlo a gratis non se lo chiede nessuno ma così sia, per ora). La Russia dell’Aquila bicipite che guarda a est e ovest vuole tornare nel Grande Gioco del XXI secolo, ma cosa è oggi la Russia di Putin? È credibile nel suo sforzo?

 

Per capirlo uscendo dal tifo da stadio facciamo scorrere rapidamente un po’ di dati (ne bastano una manciata) e mettiamoli non in rapporto con gli Stati Uniti, giacché la guerra fredda è finita, ma anche con l’Italia, che magari ci capiamo meglio. Prendiamo, cosí a caso, il PIL, prodotto interno lordo, (che nel 2015 per noi sarà quel + 0,9 ridicolo ma che in Russia complice le efficaci sanzioni sarà un tragico –tanto%) : nel 2014 la Russia nel ranking mondiale era nona con l’Italia ottava; valeva grosso modo la metà della Germania, un quinto della Cina, un nono degli Stati Uniti e dell’Unione Europea (dati FMI). Nel Pil pro capite (dati FMI) precipitava al cinquantesimo posto, con l’Italia trentaduesima, la Germania diciottesima, e gli Usa decimi.

PUTIN AL KHAMENEI PUTIN AL KHAMENEI

 

Se la guerra si fa coi quattrini, Moskva, We have a Problem: le misure contano sempre e qui si scarseggia. Se si facesse con le sole armi Italia e Germania uscirebbero dal confronto perché non sono potenze nucleari. Grazie al piano di riarmo varato da Vlad qualche anno fa le spese militari francesi toccate dalla crisi sono oggi l’80% di quelle russe, simile il conto per il Regno Unito mentre Putin rimarrebbe a un nono scarso di quelle statunitensi. Per quanto ci riesce?

 

PUTIN PUTIN

Mah, insomma: il crollo dei prezzi del petrolio per la Rodina è roba da infarto, le sanzioni una gomitata al plesso solare ma il peggio è che la spesa per armi vale uno sproposito, quasi il 5% della ricchezza nazionale mentre in Francia e Gran Bretagna meno della metà (velo pietoso sull’Italia, che non ce la faccio a scrivere il numero). Quanto sia sostenibile nel tempo una simile economia di guerra, chiedere per sms a Gorby ‘89. (Fonte: Stockholm International Peace Research Institute)

 

Nella sostanza Mosca è una potenza regionale senza capacità di proiezione strategica dove, a secondo dei settori, la impaglia con Italia, Francia, Germania o i sudditi di Sua Maestà; se qualcuno crede che lo zio Vladimir abbia la forza politica, economica e militare per risolvere la crisi siriana o qualsiasi altra crisi allora dovrebbe ammettere che lo potrebbero fare singolarmente anche Francia o Gran Bretagna, l’una per l’altra: fate voi….

 

vladimir putin vladimir putin

Aggiungiamo, en passant, che lo sforzo in Siria si limita ad una manciata di aerei bene assortiti (più o meno un nostro stormo) e una brigata di fucilieri di Marina con qualche eccellente Tank T90, rinforzata da un potente schieramento… però difensivo: i missili antiaerei S400 e i sistemi da difesa elettronica con i complessi antiaerei e antinave dell’incrociatore Moskva (dato che l’IS non ha Marina e Aeronautica, per cortesia, chiedersi a che servono). Lo schieramento difensivo è coerente con l’idea di difendere le due storiche basi ex sovietiche di Latakia e Tartus, l’autentico obiettivo di Putin essendo le uniche, oltre a una in disarmo nel Vietnam, fuori dal territorio russo e in procinto di cadere nelle mani dei ribelli a seguito del dissolversi delle forze di Assad.

 

PUTIN PUTIN

Veniamo agli italici filorussi disordinatamente vocianti, prevalentemente di centrodestra, per i quali i numeri di cui sopra rispetto alla Verità ovviamente non contano; la prima domanda che farei è ma quanto valgono in termini di consenso i finanziamenti che generosamente il governo russo devolve a partiti e organizzazioni europee? Liberi di non rispondere, il compagno Greganti ad esempio non lo fece, ma è un vizio consolidato per i partiti prendere quattrini da governi di altri paesi. Eviterò la solita ramanzina che dovrebbe ricordare al centrodestra le origini liberali (origini? ma lasciamo stare, va’).

 

RENZI PUTIN RENZI PUTIN

Andiamo anche qui sul concreto con qualche numero prendendo tra i quattro o cinque a disposizione il Democracy Index dell’Economist che mette insieme diritti civili e libertà economiche con democrazia. Nelle Full Democracy al numero 13, 16, 19, 21 troviamo rispettivamente Germania, UK, USA e Francia. L’Italia che si arrabbia sempre per le classifiche sta in seconda fascia tra le Flawed Democracy allo scalino 29. Come è giusto la Turchia scivola nella terza fascia negli Hybrid Regime (98). La Russia però un po’ più giù, diciamo al 132 posto insieme a Siria (163), Iran (153), UAE (152) tanto per parlare di quelli dalle parti della guerra ma per nemesi storica dietro al Vietnam (130): peccato che la sezione però sia quella degli Authoritarian Regimes, la peggiore.

 

PUTIN OBAMA PUTIN OBAMA

Bene, così è conciato il Paese creato a propria immagine da Vladimir Putin: corsa agli armamenti, povertà diffusa nonostante il gratuito dono di materie prime pregiate, l’uso ricattuale delle stesse, la illiberalità culturale che si tramuta in censura per la stampa, omicidi politici, rottura di accordi internazionali. In una parola tutto quanto abbiamo combattuto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

 

PUTIN PUTIN

Ma l’Italia di quel substrato cattolico che mai accettò fino in fondo l’alleanza con l’occidente, di quel pezzo di destra che negli Stati Uniti e nella democrazia jeffersoniana ha visto e vede il nemico e da sempre accetterebbe l’idea dello scambio tra sicurezza (propria) e meno libertà (per gli altri) personificata dal profilo dell’uomo forte; l’Italia descritta da Piero Gobetti dove il fascismo è l’autobiografia della nazione, dove un autocrate straniero è un ottimo alleato contro il proprio avversario politico, ebbene questa Italia che non mi piace e mai accetterò, nelle piazze, nei fori cadenti e nei cenacoli di partito, tra cerchi magici e sacre ampolle è la naturale alleata di Vladimir Putin non nella guerra siriana ma come leader al quale rivolgersi e come prototipo politico per la politica romana. In una parola, Putin va bene perché difende quei nostri “valori” nazionali che non sono parte dei valori occidentali.

PUTIN STADIO PUTIN STADIO

 

In un paese serio, membro di una alleanza militare occidentale e uscito solo grazie a una sconfitta in una guerra di aggressione, a una occupazione militare e a una guerra civile da un ventennale regime autoritario, leggere quanto sopra dovrebbe essere sufficiente per tacitare il vocio ma purtroppo il paese in questione è anche quello il cui ventre senza spina dorsale Alberto Sordi sapeva leggere come pochi. Non il Nando Moriconi l’Americano ma il Borghese Piccolo Piccolo che quando gli chiedono cosa è la Libertà, dopo un momento di impaccio se ne esce con un magistrale “La Libertà? La libertà è una bella cosa, peccato ce ne sia troppa”.

 

2 - SIRIA, C’E’ UNA COERENZA NELLE MOSSE DI PUTIN

Testo di Kadri Liik per ecfr.eu e pubblicato da il “Fatto Quotidiano”

 

PUTIN PUTIN

Da quando ha avuto inizio alla fine di settembre, l' intervento militare della Russia in Siria ha sollevato numerosi interrogativi. Mentre alcuni l' hanno ritenuta semplicemente una politica anti -occidentale, altri hanno sperato che possa aprire la strada ad una coalizione comune anti -ISIS in Siria. L' attentato terroristico contro un aereo di linea russo sul Sinai e l' abbattimento di un caccia russo ad opera della Turchia hanno moltiplicato speranze e paure. Come dobbiamo interpretare le iniziative russe in Siria?

assad putin assad putin

 

Le motivazioni delle azioni della Russia affondano le loro radici in tre contesti: strategico, transazionale e interno. Parlando di quello interno, dobbiamo dire che il regime di Putin ha perso le caratteristiche di "democrazia controllata" dopo le proteste del 2011-2012. Il crollo dei prezzi petroliferi e le sanzioni del 2014 che hanno eroso le basi di un contratto sociale sostenibile. Allo stato attuale il regime russo necessita di un nuovo tipo di legittimazione che potrebbe arrivare da una leadership di tipo militare e dallo stato di emergenza permanente.

 

PUTIN ERDOGAN PUTIN ERDOGAN

C' è poi il contesto transazionale. La Russia era sempre più impegnata in Ucraina orientale, le sanzioni cominciavano a farsi sentire e il processo di Minsk non stava dando i risultati sperati da Mosca. La Russia non è (ancora) pronta a rinunciare agli obiettivi in Ucraina: il controllo delle scelte geopolitiche di Kiev. Ma non chiede nemmeno un chiaro scambio alla pari Siria -Ucraina. Sembra invece che Mosca speri che, spostando il centro dell' attenzione, possa uscire dall' isolamento internazionale (cosa che si sta verificando).

vladimir putin con i night wolves vladimir putin con i night wolves

 

Tuttavia è assai più interessante il contesto strategico delle iniziative della Russia in Siria: Mosca vuole mettere in bella mostra i suoi armamenti (prodotti che figurano in cima alla lista delle sue esportazioni) e mantenere il controllo della sua base di Tartus che, pur non essendo gran cosa, resta la sua unica base nel Mediterraneo. Ma c'è di più. La Russia sta di fatto tentando di imporre una soluzione, ma la sua concezione di una soluzione accettabile è diversa da quelle dell' Occidente.

 

E' apparso evidente nei discorsi del presidente Obama e del presidente Putin all'Assemblea generale dell' Onu il 28 settembre, due giorni prima dell' inizio dei bombardamenti russi in Siria: Putin e Obama erano su posizioni inconciliabili rispetto alla questione fondamentale di quali sono gli elementi costitutivi di uno stato di cose accettabile. Obama ha difeso la democrazia come fondamento della stabilità. La Russia non crede nella stabilità democratica.

putin obama putin obama

 

Quando si tratta di risolvere le crisi in Medio Oriente, l'istinto della Russia è l' opposto di quello dell' Occidente: sostenere gli uomini forti, ricacciare a forza nella bottiglia il demone della rivoluzione popolare, tenere il coperchio sulla pentola e sperare che l'acqua smetta di bollire. Il caos che ha travolto il Medio Oriente dopo i cambiamenti di regime sponsorizzati dagli Stati Uniti è considerato dalla Russia una vendetta della storia.

 

Anche l'idea che i regimi vadano puniti per i loro crimini non è condivisa dalla Russia. Mosca non concorda sul concetto di giustizia transazionale. Evita di affrontare i crimini del passato in patria nella convinzione che scoperchiando questo vaso di Pandora la società andrebbe in pezzi. A maggior ragione in Medio Oriente: in Siria, Mosca appoggia e dialoga con il regime considerandolo l' unica strada che porta ad una soluzione e (correttamente) ritiene che concentrarsi sulla punizione renderebbe impossibile qualunque dialogo.

putin e famiglia berlusconi putin e famiglia berlusconi

 

Per quanto riguarda la Russia, Assad può andarsene solo nel caso in cui il regime dimostri di essere in grado di sopravvivere senza di lui, ma l' eventuale uscita di scena di Assad deve aver luogo con dignità, garantendogli l'impunità e a certe condizioni. Molti analisti occidentali hanno sperato che l'abbattimento dell' aereo sul Sinai - con una bomba targata Isis che ha ucciso 224 russi - induca Mosca a rivedere le sue posizioni in senso più filo occidentale e anti-Isis. In Russia il terrorismo non produce la stessa ecco che produce in Occidente.

 

La società russa è esposta al terrorismo da oltre 20 anni. Spesso l' origine e le vere motivazioni dei terroristi rimangono confinate in una zona grigia. Quindi l' abbattimento dell' aereo sul Sinai, per quanto drammatico, non ha rappresentato un momento di particolare criticità.Più complicata la questione del caccia russo abbattuto dalla Turchia.

putin berlusconi dudu putin berlusconi dudu

 

A differenza dell' attentato al volo di linea sul Sinai, non si trattava di un previsto danno collaterale. Il presidente Pu tin era colpito e furioso quando ha commentato il fatto e la Russia ha già annunciato una serie di misure per punire la Turchia e altre ne verranno.

 

La Russia collabora con l' Occidente quando la soluzione proposta dall' Occidente ha sufficienti punti in comune con la visione della Russia. Come nel caso dell' Iran. E Mosca rifiuta la collaborazione quando vede la soluzione in maniera diversa - come in Siria. La Russia sarà lieta di collaborare con l'Occidente in Siria se l'Occidente si avvicinerà alla posizione russa. Ma è praticamente impossibile far avvicinare la Russia alla posizione occidentale.

 

 

putin netanyahu 2 putin netanyahu 2 putin prima e dopo il botox putin prima e dopo il botox putin netanyahu 3 putin netanyahu 3

 

 

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