PUTIN È VIVO E LOTTA INSIEME A NOI - ZAR VLAD PUNTA SULL’ITALIA PER USCIRE DALL’ISOLAMENTO IN CUI OBAMA L’HA CACCIATO - WASHINGTON TEME CHE ROMA POSSA ROMPERE IL FRONTE EUROPEO DELLE SANZIONI A MOSCA E CHE IL PAPA DIALOGHI “TROPPO” CON MOSCA

Il timore americano è che, al di là delle dichiarazioni pubbliche, il governo italiano in realtà scalpiti, e stia cercando il modo di superare il regime sanzionatorio - Quindi che incrini il fronte europeo, consegnando a Putin una vittoria che gli permetterebbe di consolidare i risultati della sua linea aggressiva…

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1 - PUTIN, MISSIONE IN ITALIA PER USCIRE DALL’ISOLAMENTO UE

Anna Zafesova per “la stampa”

 

RENZI E PUTIN RENZI E PUTIN

Una giornata italiana per Vladimir Putin, dopo lo smacco di un G7 che l’ha espulso e ha minacciato nuove sanzioni contro la Russia. Il pretesto ufficiale è la visita all’Expo, grazie all’invito fatto da Matteo Renzi durante la sua recente visita a Mosca. Il presidente russo inaugurerà la giornata della Russia e visiterà i padiglioni insieme a Renzi, per poi volare a Roma, dove al Quirinale sarà ricevuto da Sergio Mattarella. Infine, l’udienza da Papa Francesco, durante la quale si parlerà di Ucraina, anche in un contesto religioso (molti «falchi» di Kiev sono cattolici di rito greco).

 

RENZI E PUTIN RENZI E PUTIN

Una visita-lampo che però permette all’ospite russo di non sentirsi per un giorno persona non grata in Europa. La diplomazia russa considera l’Italia uno dei Paesi (insieme a Grecia, Ungheria, Slovacchia e in parte Germania) su cui scommettere per rompere l’assedio diplomatico e la pressione delle sanzioni, e Putin ha colto l’occasione dell’invito all’Expo per mostrare l’inutilità dei tentativi di isolarlo. A Mosca c’è particolare attesa per l’udienza in Vaticano, che Putin aveva visitato per l’ultima volta prima della crisi ucraina. E, malgrado un’agenda fittissima, il presidente non esclude di trovare il tempo per salutare in serata l’«amico» Silvio Berlusconi.

 

2. WASHINGTON TEME CHE ROMA ROMPA IL FRONTE DELLE SANZIONI

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

Putin e il Papa lo scorso novembre Putin e il Papa lo scorso novembre

La vera preoccupazione di Washington, oltre le ricadute di pubblicità della visita di Putin a Milano, è che l’Italia rompa il fronte delle sanzioni. Il G7 non è andato male, nell’ottica degli americani, perché hanno ottenuto l’impegno degli europei a rinnovare le ritorsioni economiche almeno fino alla fine dell’anno, scadenza entro cui andrebbe completata l’applicazione degli accordi di Minsk, e considerare almeno sul piano tecnico l’eventualità di inasprirle.

 

Pur sottolineando le proprie esigenze, al G7 Roma ha svolto un ruolo cooperativo. Gli americani hanno smentito, con un rapporto specifico, che l’Italia sia penalizzata dalle sanzioni in maniera spropositata, mentre le aziende Usa continuano a commerciare. E in fondo anche loro hanno tenuto aperto il dialogo, ad esempio con la visita del segretario di Stato Kerry a Putin, perché riconoscono il peso che Mosca può avere su altri dossier, dal nucleare iraniano alla lotta contro l’Isis e il futuro della Siria.

Obama Putin Obama Putin

 

In questo quadro la visita di Putin a Milano preoccupa, ma era difficile evitarla nel contesto di una manifestazione globale come l’Expo. Il problema, oltre ai vantaggi che ne trarrà rompendo l’isolamento degli ultimi mesi, sta però soprattutto nell’atteggiamento che l’Italia sceglierà dopo.

 

Le dichiarazioni pubbliche fatte nelle ultime settimane dal premier Renzi, così come quelle del ministro degli Esteri Gentiloni, secondo gli americani non sono andate nella direzione sbagliata. Il timore resta che in privato il governo italiano in realtà scalpiti, e stia cercando il modo di superare il regime sanzionatorio. Quindi che incrini il fronte europeo, consegnando a Putin una vittoria che gli permetterebbe di consolidare i risultati della sua linea aggressiva.

 

putin obama putin obama

LA VISITA IN VATICANO

Secondo la stessa logica, preoccupa l’incontro con Francesco. Gli Usa comprendono che il Vaticano ragiona secondo altre logiche, e da tempo sta lavorando a un viaggio del Papa a Mosca per favorire il dialogo con gli ortodossi. La Santa Sede però è restia in generale ad isolare Putin, vuole evitare una nuova Guerra Fredda, e per farlo potrebbe prendere posizioni imbarazzanti per gli Stati Uniti.

 

Putin e Papa Francesco a novembre Putin e Papa Francesco a novembre

 

 

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