PUTIN O ZELENSKY, A CHI NON PIACE LA DIGA? - CHI HA DISTRUTTO LA DIGA DI KAKHOVKA IN UCRAINA RIMANE UN MISTERO (RUSSI E UCRAINI SI RIMPALLANO LE COLPE), CERTI INVECE SONO I DANNI CHE “L’INCIDENTE” HA PROVOCATO: 15 MILA CASE SONO FINITE SOTT’ACQUA E 40 MILA PERSONE SONO DOVUTE SCAPPARE. ANCHE DEI SOLDATI RUSSI SONO MORTI – DOPO CHE LA DIGA È STATA FATTA SALTARE, UN’ENORME MACCHIA DI PETROLIO SI STA PER RIVERSARE NEL MAR EGEO CAUSANDO UN DISASTRO AMBIENTALE

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Estratto dell’articolo di Marco Ventura per “il Messaggero”

 

allagamento dopo l attacco alla diga di nova kakhova 3 allagamento dopo l attacco alla diga di nova kakhova 3

Il "day after" della distruzione della diga ucraina di Kakhovka è tutto nelle immagini di un mare di acqua e fango che travolge militari e civili da un lato e dall'altro del fiume Dnipro, linea del fronte, nella zona già riconquistata dagli ucraini, e in quella tuttora in mano agli invasori russi.

 

L'ondata allaga 29 villaggi, costringe migliaia di residenti nella regione di Kherson a scappare lasciando le case e i campi che non avevano abbandonato neppure sotto le bombe, e rischia di scaricare a valle acque alluvionali contaminate dai cadaveri dei cimiteri, dalle sostanze chimiche e dalle discariche investite.

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Il bacino interessato conta oltre 40mila abitanti, che prima dell'invasione russa erano centinaia di migliaia. Il New York Times afferma sulla base degli esperti interpellati che probabilmente l'esplosione è avvenuta all'interno della diga e centrale idroelettrica ed è quindi, presumibilmente, responsabilità dei russi che già in ottobre avevano minato gli impianti e stando alle parole del presidente ucraino Zelensky «avevano il pieno controllo della diga, che è situata nel territorio occupato».

 

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[…] Ci vorranno giorni e settimane per definire meglio la situazione: le vittime, i danni, gli effetti a breve termine su acqua potabile, insediamenti umani e animali, e quelli di lungo periodo a partire dall'inquinamento ambientale, con la possibilità che il percorso della grande chiazza di petrolio sversato con l'esplosione possa arrivare «dal Mar Nero fino all'Egeo e poi al Mediterraneo», come spiega il climatologo dell'Enea, Gianmaria Sannino.

 

I rischi sono anche per il futuro, con le difficoltà, addirittura per i prossimi anni, di garantire una adeguata irrigazione delle coltivazioni. Per il momento le persone evacuate sono circa 6mila, con i soccorsi che sarebbero stati molto lenti, anzi colpevolmente lenti, sul versante russo secondo testimonianze raccolte dall'Associated Press.

 

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Quindicimila almeno sono le case sommerse dall'acqua. È corsa contro il tempo per salvare gli animali. In uno zoo, solo cigni e anatre sarebbero riusciti a scappare. LE Anche Zelensky parla con Erdogan («La voce della Turchia è importante», dice) e spiega di aver discusso con lui delle «conseguenze umanitarie e ambientali dell'attacco terroristico russo alla diga di Kakhovka, specie dei rischi per la centrale nucleare di Zaporizhzhia».

 

[…] Soldati ucraini riferiscono di aver visto militari nemici travolti anche loro dalle acque. Al contrario, per l'ambasciatore di Kiev presso la Santa Sede, Andri Yurash, è evidente che sono stati i russi a smantellare la diga per rendere più difficile la controffensiva ucraina e la stessa produzione di grano che è una delle ricchezze del Paese.

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Solo che alla fine i russi, da apprendisti stregoni, avrebbero avuto più danni degli ucraini a seguito dell'alluvione. Erdogan propone un'inchiesta internazionale che fughi ogni dubbio sulla paternità dell'attacco. [..]

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