IL RAZZISMO È UNA GAFFE? MATTIA FELTRI: ‘IL RAZZISMO È TORNATO AMPIAMENTE NEL NOSTRO DISCORSO QUOTIDIANO, CON LA SCUSA DELLA GUERRA AL POLITICAMENTE CORRETTO’ - SALLUSTI: ‘RAZZA DI IPOCRITI SECONDO CUI LA PAROLA ‘RAZZA’ È DI PER SÉ RAZZISTA. PECCATO CHE SIA CONTENUTA ANCHE NELLA NOSTRA COSTITUZIONE. LE DIFFERENZE ESISTONO, IL PROBLEMA NON È DEFINIRE QUALCUNO BIANCO O NERO, MA DISCRIMINARLO’

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1. IL RAZZISMO È UNA GAFFE

Mattia Feltri per ‘La Stampa

 

ROBERTO MARONI ATTILIO FONTANA ROBERTO MARONI ATTILIO FONTANA

Ieri il candidato leghista alla presidenza della Lombardia, Attilio Fontana, ha detto due cose. Prima, che la «razza bianca» va difesa dall’immigrazione. Seconda, che la prima frase era dovuta a un lapsus. Ecco, forse la frase sul lapsus è più interessante di quella sulla razza, visto che il razzismo è ampiamente tornato nel nostro discorso quotidiano, anche se facciamo finta di non accorgercene (giorni fa un signore mi ha scritto su Facebook: «Io uomo bianco cristiano occidentale! Sono un mostro se non voglio avere contatti con gente di colore? Se non inviterei mai a cena una donna di colore?». Naturalmente stava sostenendo di non essere razzista).

 

mattia feltri mattia feltri

Soprattutto, ora il Pd si scandalizza ma è immemore di quando, sei mesi fa, una di loro, Patrizia Prestipino, mise giù qualche idea «per continuare la nostra razza». Lei non parlò di lapsus, parlò di errore. Allora come oggi forse a qualcuno sarà tornato in mente un libretto d’inizio millennio del filosofo Flavio Baroncelli, «Il razzismo è una gaffe - Eccessi e virtù del politicamente corretto». Baroncelli non c’è più, ma si può azzardare una sintesi sbrigativa affidandosi a Nanni Moretti: «Chi parla male pensa male e vive male». 

dove donne nere sbiancate dove donne nere sbiancate

 

E siccome si parla sempre peggio, si pensa sempre peggio, nella giustificazione del politicamente scorretto, che prima aveva sostenitori fra i nemici dell’eufemismo ipocrita e adesso ne ha fra gli amici dell’idiozia. E sotto c’è una platea ampia e degna, ubbidiente alla sentenza di Baroncelli: «I neri sono neri perché i razzisti sono razzisti». 

 

 

2. RAZZA DI IPOCRITI

Alessandro Sallusti per il Giornale

 

Attilio Fontana, candidato per il centrodestra alle elezioni regionali della Lombardia, ieri è finito nella bufera per una frase detta durante una intervista radiofonica. Questa: «Basta immigrati, la razza bianca è a rischio». A fare indignare la sinistra e i politicamente corretti non è stato tanto il concetto ma la parola «razza», ritenuta di per sé razzista e quindi impronunciabile. Secondo questi signori che si dicono scioccati dall' uscita di Fontana - non esiste la «razza bianca», di più, non esistono le «razze», cioè le diversità tra gli abitanti delle varie aree della terra.

 

SALLUSTI SALLUSTI

 Concetto che fa a pugni con la nostra Costituzione, che all' articolo 3 recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche».

Tutte le «razze», quindi, pari sono anche per la legge, e questo è pacifico, ma esistono. Negarlo significherebbe dover mettere al rogo, oltre che la Carta, anche i dizionari e vocabolari che tutti riportano la voce «razza». Cito il Devoto-Oli, bibbia della cultura italiana: «Razza: gruppo di individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari».

 

Scioccante, quindi, non è la frase pronunciata da Attilio Fontana, sulla quale non è dovuta condivisione, ma la reazione basata su un falso (le razze non esistono) e impedire l' uso della lingua italiana, quella dei nostri avi, dei nostri vocabolari e della nostra Costituzione. Ci vogliono imporre il vocabolario di Laura Boldrini e soci: il boldrinese, lingua che vorrebbe, tra l' altro, declinare per legge al femminile parole come «sindaco» che in realtà esistono solo come sostantivi maschili.

 

FASCISMO - LA DIFESA DELLA RAZZA FASCISMO - LA DIFESA DELLA RAZZA

Davanti a Dio e alla legge tutti gli esseri umani sono uguali, e di questo ne sono profondamente convinto. Ma ciò non significa negare le diversità, che semmai sono una delle ricchezze del mondo, un patrimonio che il pensiero unico vorrebbe distruggere. Un uomo è diverso da una donna, un etero da un gay, un nero da un bianco, il nostro Dio da Allah. Ci sono i magri e gli obesi, i belli e i brutti, i sani e i matti.

 

 Per fortuna la pensiamo diversamente e per questo veniamo catalogati in categorie politiche e filosofiche. Razzismo non è «definire» ma «discriminare». Attilio Fontana ha usato la lingua italiana per esprimere un suo concetto in modo chiaro e comprensibile a tutti e fa ridere che politici dal congiuntivo incerto si mettano a fare i maestrini. Razza di ignoranti.

 

 

 

 

 

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