LE “RENZATE” HANNO LE GAMBE CORTE - MARIO GIORDANO: “RENZI AVEVA PROMESSO CHE SAREBBE ANDATO AL SANTUARIO A PIEDI SE NON AVESSE PAGATO ENTRO IL 21 SETTEMBRE I DEBITI DELLO STATO VERSO LE IMPRESE. SI PREPARI: DEI 56 MILIARDI STANZIATI NEL 2013, UN TERZO NON E’ STATO VERSATO”

“Dei 56 miliardi stanziati alla fine del 2013 per saldare i conti dello Stato con i privati, infatti, almeno un terzo non risulta ancora versato. E nello stesso tempo il flusso dei pagamenti continua a accumulare ritardi clamorosi. Risultato: alla fine del 2014 lo stock di denaro dovuto dalla PA alle aziende era paria 70 miliardi di euro, lo stesso del 2013”…

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Mario Giordano per “Libero Quotidiano”

 

RENZI PINOCCHIO RENZI PINOCCHIO

Non è c’è molto da dire. Piuttosto c’è da camminare. Gambe in spalla e avanti march: la salita di Matteo Renzi al Monte Senario appare ormai inevitabile. Lo aveva promesso nel sacro salotto di Bruno Vespa durante un memorabile Porta a Porta: «Se lo Stato non salda i suoi debiti nei confronti delle imprese entro il 21 settembre, giorno del mio onomastico, io vado al santuario a piedi».

 

Ora deve mantenere: lo Stato, infatti, non ha per nulla saldato i suoi debiti nei confronti delle imprese. Né al 21 settembre né al 21 dicembre né mai. Non ha pagato e non paga, semplicemente, non c’è mica troppo da girarci attorno.

Mario Giordano Mario Giordano

 

E se il premier fosse un uomo di parola avrebbe già chiesto a Vespa di organizzare una gita lassù, sul cocuzzolo fiorentino dei Servi di Maria, per confessarsi in diretta Tv: «Padre Bruno, perdonami: ho molto mentito…». Pare che i frati, peraltro, producano dell’ottimo liquore. Bere per dimenticare? Matteo non ne ha bisogno: delle imprese si è già dimenticato, anche senza bisogno di grappa e genepy.

 

Dei 56 miliardi stanziati alla fine del 2013 per saldare i conti dello Stato con i privati, infatti, almeno un terzo non risulta ancora versato. E nello stesso tempo il flusso dei pagamenti continua a accumulare ritardi clamorosi. Risultato: alla fine del 2014 lo stock di denaro dovuto dall’amministrazione pubblica alle aziende era paria 70miliardi di euro, cioè più o meno lo stesso del 2013.

Matteo Renzi Bruno Vespa Matteo Renzi Bruno Vespa

 

O meglio: appena 5 miliardi in meno come ha documentato ieri il Corriere della Sera.Troppo poco,davvero,per risparmiarsi la devota passeggiata. D’altra parte è statolo stesso Renzi ad ammetterlo l’altra settimana nella sua rubrica di posta sull’Unità. Rispondendo a un lettore, ha detto che «sul pagamento dei debiti alle imprese abbiamo messo dei soldi ma la procedura per riscuoterli è troppo complicata».

 

Dunque i soldi teoricamente ci sarebbero, ma in pratica nonvengono dati alle imprese. Bella mossa, no? Adesso ci provo anche con il mio commercialista. Vado da lui e gli dico: i soldi per saldare il mio conto col fisco ci sarebbero,ma il meccanismo che ho escogitato per tirarli fuori dal portafoglio è troppo complicato. Ergo, non pago. Secondo voi come va a finire?

bruno vespa con matteo renzi bruno vespa con matteo renzi

 

Fra l’altro, come dicevamo, con buona pace di San Matteo (quello vero) i ritardi continuano ad accumularsi. In altre parole: Renzi ha mentito due volte. Non solo non ha sanato il pregresso («troppo complicato»), ma non ha nemmeno aggiustato a sufficienza la situazione corrente. La Cgia di Mestre nel giugno scorso ha evidenziato infatti come l’Italia resti il peggior pagatore d’Europa: in media salda i suoi debiti dopo 144 giorni contro i 34 giorni della media Ue. Peraltro impipandosene bellamente della direttiva di Bruxelles che impone il termine ultimativo dei 30 giorni.

 

E a questo punto la domanda è inevitabile: è possibile cheidiktat europei debbano valere solo quando sono a danno dei cittadini?Ah,dimenticavo:fraiministeri, il peggior pagatore è proprio l’Economia, cioè quello che dovrebbe dar l’esempio… Di fronte a questi dati e a questi numeri, c’è assai poco da commentare.

 

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

E, come si diceva, molto da camminare: Renzi deve salire a piedi al santuario fiorentino, 20 chilometri di marcia, così avrà l’occasione di dimostrare che lui non è appesantito come molti dicono ma ancora in ottima forma, e soprattutto avrà l’occasione di dimostrare che il governo di questo Paese è capace finalmente di muoversi un po’, foss’anche solo per andare a farsi benedire nel giorno di San Matteo. A meno che il premier voglia esplicitamente tradire anche la promessa fatta a Vespa per non rovinarsi il curriculum, da questo punto di vista assolutamente ineccepibile. In fatto di bugie, infatti, finora ha l’en plein.

 

 

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