RIPERCUSSIONI DELLA BREXIT, SPIEGATA PUNTO DOPO PUNTO - IL ‘NEW YORK TIMES’ MOSTRA ATTRAVERSO I GRAFICI OGNI CAMBIAMENTO PREVISTO CON L’USCITA DELLA GRAN BRETAGNA DALL’UNIONE EUROPEA

Dall'andamento del mercato finanziario al crollo delle valute, dal cambiamento dei rapporti commerciali britannici al flusso di migrazioni, alle società finanziarie in uscita, tutti i grafici della Brexit...

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Da http://www.nytimes.com

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La Gran Bretagna ha votato per uscire dall'Unione europea, 71 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. L'incertezza regna sovrana, mentre

investitori, politici e paesi devono affrontare una rottura che procurerà vaste implicazioni finanziarie, economiche e politiche.

 

 

 

 

 

 

Scossoni nel mercato finanziario

L’andamento del mercato finanziario globale è salito costantemente dall’inizio di questa settimana fino a ieri, ovvero da quando tutti i sondaggi davano per il ‘Remain’. Ma la scelta degli elettori di lasciare l’Europa ha gravemente minato la fiducia degli investitori.

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Crollo delle valute

Stamattina la sterlina e l'euro sono crollati. La preoccupazione è che economie già fragili possano venire ulteriormente minate dalla Brexit.

 

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Cambiano i modelli di immigrazione

I cittadini dell'Unione Europea sono liberi di viaggiare e vivere in qualsiasi paese dell’Unione. Quelli provenienti da paesi come Romania, Polonia e Spagna, con un alto tasso di disoccupazione e salari bassi, hanno spesso cercato opportunità in Gran Bretagna. D’altronde il discorso delle frontiere in Gran Bretagna è stata la spinta fondamentale per la Brexit.

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Il flusso di partner commerciali

La Gran Bretagna dovrà mediare nuovi accordi con decine di paesi, inclusi gli Stati Uniti, che rappresenta il 16,6 per cento delle sue esportazioni. Il presidente Obama ha affermato che gli Stati Uniti non avranno fretta di creare un nuovo accordo commerciale con la Gran Bretagna.

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Società finanziare in uscita

Londra è diventata un centro finanziario globale, al pari di Wall Street. L'industria è fondamentale per l'economia britannica, con un surplus commerciale di 10,2 miliardi di sterline, circa 14,6 miliardi di dollari, già nei primi tre mesi dell'anno. Diverse società finanziarie hanno già affermato che avrebbero si sarebbero spostate fuori dal paese se avesse lasciato l'Unione europea.

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