ROTTURA A-MARA – L’IRA DI BERLUSCONI SULLA CARFAGNA: "FAR INTENDERE CHE CI SIA BISOGNO DI UN NUOVO E DIVERSO CONTENITORE PER I LIBERALI E I MODERATI SIGNIFICA ESSERE IN MALAFEDE" - MARA TIENE IL PUNTO: “FI HA CEDUTO AL SOVRANISMO, SI È APPIATTITA SULLA LEGA” -A SENTIRE I FEDELISSIMI DELLA CARFAGNA IL DIVORZIO È COSA FATTA: “ORMAI SIAMO AD UN PUNTO DI NON RITORNO” – LA NOTA DI BERLUSCONI: "PURA’ FALSITA’ LE PAROLE A ME ATTRIBUITE SU MARA CARFAGNA"

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1 - L'ALT DI BERLUSCONI ALLA FRONDA ITALIA VIVA, TENSIONI SUGLI «ARRIVI»

P.D.C. per il “Corriere della sera”

 

BERLUSCONI CARFAGNA GELMINI BERLUSCONI CARFAGNA GELMINI

Da una parte ci sono Mara Carfagna e quelli - come Rotondi ed altri esponenti dell' area centrista - che ritengono Forza Italia troppo schiacciata a destra, succube dei «sovranisti della Lega», senza più ruolo, a rischio. Dall' altra c' è il vertice azzurro che accusa la stessa Carfagna di giocare una partita personale, di pretendere una leadership che «nel partito non le riconosciamo, anche perché lei non vuole avere nulla a che fare con noi», di tenersi aperti, nonostante le smentite dell' interessata, «tre forni»: metter su un gruppo con Rotondi vicino a Conte, fare un partito con Toti ma nel centrodestra, passare con Renzi.

 

Nel mezzo, in un clima pesante, a cercare di tenere unito il partito, non perdere pezzi e caricare le truppe in vista di elezioni che vede vicine, c' è Silvio Berlusconi. Che la scorsa settimana ha prima visto lo stato maggiore del partito, poi a cena la Carfagna. E che non riuscendo a sciogliere i nodi ieri è intervenuto con una lunga nota nella quale, senza fare i nomi, si sferzano i contestatori: «L' immagine di una Forza Italia appiattita o subordinata ad una generica "destra sovranista" è un radicale stravolgimento della realtà, irrispettoso della mia e della nostra storia, delle mie e delle nostre idee», e «far intendere che ci sia bisogno di un nuovo e diverso contenitore per i liberali e i moderati significa essere in malafede o ignorare la realtà».

BERLU E CARFAGNA BERLU E CARFAGNA

 

È una netta sconfessione di chi contesta la linea, chi lo sta deludendo, perché come ripete ai suoi «accusarmi di non essere amico del popolo ebraico è una coltellata che non mi aspettavo», così come è «sbagliato» continuare a ipotizzare un rapporto con Renzi. Non che Berlusconi non veda le difficoltà del suo partito: anche la sua compagna Francesca Pascale, per la quale «non esiste un suo successore», sta lavorando per mettere su un' associazione per i diritti al di fuori del partito, mentre l' ex premier accarezza l' idea dell' Altra Italia, che immagina con uomini come il sindaco di Venezia Brugnaro, professionisti, liste civiche . E non esiste l' idea di cambiare qualcosa ai vertici: alla Carfagna è stato offerto ancora di far parte della tolda di comando, ma inutilmente.

 

Mentre lei continua ad escludere un passaggio con Renzi - che peraltro non sarebbe gradito nemmeno a big come Maria Elena Boschi - e insiste sulla necessità di cambiare la linea di FI, pur ammettendo che la sua «riflessione» è in corso, Berlusconi insiste: «Se l' obiettivo è costruire una vasta area liberale, cattolica, riformatrice, alternativa alla sinistra» non serve «la frammentazione». Ma «da tutti più rispetto della realtà».

 

2 - BERLUSCONI A CARFAGNA: SEI IN MALAFEDE

silvio berlusconi silvio berlusconi

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

«Far intendere che ci sia bisogno di un nuovo e diverso contenitore per i liberali e i moderati significa essere in malafede o ignorare la realtà. E' irrispettoso per la mia storia parlare di un appiattimento ad una generica destra sovranista». E ancora: «No a una rappresentazione falsa dell'alleanza di centrodestra» e «alla frammentazione che ha sempre determinato avventure politiche di cortissimo respiro». L'ira di Silvio Berlusconi su Mara Carfagna ieri si è abbattuta con un lungo comunicato in cui il Cavaliere stigmatizza chi, a suo dire, ha messo in discussione «l'unico tra i leader politici italiani ad avere difeso e a difendere ogni giorno i principi liberali». Una presa di posizione netta con un messaggio, spiegano i fedelissimi dell'ex premier, ben preciso: «Basta con il controcanto. Chi vuole fare la stampella a questo governo è irresponsabile, fuori da Forza Italia non c'è futuro per nessuno».

 

silvio berlusconi silvio berlusconi

E' il terremoto finale. La rottura a questo punto rischia di essere definitiva. Eppure la guerra intestina in FI non aveva superato del tutto i livelli di guardia. In politica nessuna scelta è mai facile, ma nel caso di Mara Carfagna e di tutti quei moderati che in Forza Italia non si sentono più a casa staccarsi è ancora più difficile. Staccarsi da Berlusconi, riconosciuto anche dagli antisalviniani come l'artefice del successo del partito azzurro, è complicato anche dal punto di vista umano.

 

Da qui il travaglio di chi si appresta a lasciare una storia che in diversi casi è durata 25 anni. E' il tormento che vive la stessa vicepresidente della Camera. «Ma io non ho cambiato idea», ha spiegato ai diversi parlamentari che l'hanno cercata. La tesi è sempre la stessa: «Un conto e' l'alleanza con Salvini e Meloni, un altro è la sudditanza, FI ha ceduto al sovranismo, si è appiattita sulla Lega, ha perso i suoi valori che l'hanno legata al popolarismo europeo».

 

LE TAPPE

BERLUSCONI FORZA ITALIA BERLUSCONI FORZA ITALIA

Nasce da questo assunto il progetto politico che dovrebbe vedere la luce nel giro di qualche giorno. La collocazione resta quella del centrodestra, ma il campo è quello del centro. «Lo stesso degli ultimi 25 anni, non c'è da inventarsi niente di nuovo. Solo dare rappresentanza ad un'area che non si sente più rappresentata», il refrain. La Carfagna con i suoi continua a esprimere il disagio per la direzione impressa dai vertici di FI e anche per le reazioni che sono arrivate dopo le sue rivendicazioni. E non si tratta di poltrone. Perché ha osservato al telefono con un dirigente di FI «una comunità non si tiene insieme con le minacce, ma prefigurando una prospettiva, un futuro».

 

Poi in serata l'affondo di Berlusconi. A sentire i fedelissimi della Carfagna il divorzio è cosa fatta: «Ormai siamo ad un punto di non ritorno». Non è stato fissato un timing né una riunione ma già oggi chi ritiene che FI stia andando a rimorchio della Lega busserà nuovamente alla porta della vicepresidente della Camera.

 

mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 14 mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 14

«Se va via si assumerà le sue responsabilità, tradirà come hanno fatto in tanti», il ragionamento dei berluscones. La tesi - soprattutto di Ghedini è che la Carfagna stia lavorando per sostenere Conte. Eppure raccontano che nella cena ad Arcore con l'ex ministra il Cavaliere aveva ammesso l'errore sulla Commissione Segre. Ma nella nota l'ex premier parla di «paradossali ed insultanti insinuazioni». Per poi concludere: «Chiedo a tutti più rispetto della realtà, della verità storica, delle nostre battaglie di libertà, del nostro impegno costante e convinto per il futuro liberale dell'Italia».

mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 9 mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 9

 

BERLUSCONI

Da www.adnkronos.com

"Mi riferiscono di alcune mie dichiarazioni e ricostruzioni, battute dalle agenzie di stampa ieri sera. Tutto ciò che è stato scritto è privo di ogni fondamento. Non ho mai pronunciato, nella maniera più assoluta, quelle parole contro Mara Carfagna e non ho mai parlato con nessuno dell’incontro avuto con Mara, né tantomeno ho pronunciato le parole che mi sono state attribuite". Cosi in una nota il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

 

 

 

mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 6 mara carfagna ospite a 'l'aria che tira' 6 carfagna boschi carfagna boschi

 

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