L’UE BOCCIA L'ITALIA: “SQUILIBRI MACROECONOMICI ECCESSIVI” - NEL MIRINO DEBITO PUBBLICO E LA MARCIA INDIETRO SULLE PENSIONI, MA PER ORA NIENTE MANOVRA - OGGI IL RAPPORTO SUL NOSTRO PAESE, IL TESORO LAVORA AL DEF PER PROVARE A OTTENERE FLESSIBILITÀ IN TEMPI DI CRISI. IL RISCHIO DI UN NUOVO ALLARME SPREAD...

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Ivo Caizzi per il Corriere della Sera

 

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L' Italia appare destinata a restare, come negli anni scorsi, tra i Paesi Ue considerati dalla Commissione europea con «squilibri macroeconomici eccessivi». È questa l' aspettativa fatta trapelare dai servizi tecnici dell' istituzione di Bruxelles con stralci della voluminosa bozza di lavoro destinata all' esame dei 28 commissari, che oggi devono definire il testo finale dei rapporti annuali sui 28 Stati membri.

 

In particolare appare scontato che la Commissione mantenga i suoi dubbi storici sull' alto debito pubblico, che quest' anno non sarebbe avviato verso un sufficiente contenimento e rischierebbe aggravamenti in caso di risalita dei tassi d' interesse. La bassa crescita manterrebbe l' Italia in coda all' Europa. Verrebbero poi aggiunte riserve su alcune politiche economiche del governo M5S-Lega.

 

salvini di maio salvini di maio

L' accordo di compromesso del dicembre scorso tra Roma e Bruxelles sul progetto di bilancio 2019, che esclude la richiesta di una manovra correttiva e rinvia le valutazioni sui conti pubblici a dopo le elezioni europee del maggio prossimo, dovrebbe essere confermato. Anche se i vicepresidenti della Commissione in corsa per il voto europeo, il socialista olandese Frans Timmermans e il popolare lettone Valdis Dombrovskis, in quanto rigoristi filo-Germania sui vincoli Ue di bilancio e critici verso il governo sovranista/populista italiano, potrebbero cercare di far approvare oggi dai colleghi dei giudizi più netti.

 

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La bozza degli euroburocrati della Commissione Ue evidenzia il problema degli investimenti in discesa, sia interni che dall' estero. Ridurre l' età pensionabile a «Quota 100», nella attuale congiuntura economica, non farebbe crescere l' occupazione come nelle aspettative del governo e aumenterebbe la spesa previdenziale. Il reddito di cittadinanza anti povertà sarà valutato quando si conoscerà il contributo dei centri per l' impiego. Avrebbe comunque un impatto positivo sui consumi, ma dello 0,15% annuo.

Destinati a riemergere appaiono problemi come la lentezza del sistema giudiziario, le carenze della pubblica amministrazione e delle banche, l' utilizzo del lavoro nero e dei condoni fiscali, le esenzioni dalla tassazione immobiliare, la rinviata riforma del catasto, il basso ricorso ai fondi Ue, i freni alla libera concorrenza.

 

 

 

2. DEBITO, LA UE BOCCIA L' ITALIA MA PER ORA NIENTE MANOVRA

Luca Cifoni per il Messaggero

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L' Italia ancora una volta tra i Paesi europei che hanno squilibri macroeconomici eccessivi, in compagnia di Grecia e Cipro. Il verdetto della commissione europea, atteso per oggi, si riferisce in realtà ad una procedura diversa da quella con cui vengono valutati i conti pubblici del Paese. Ma si colloca chiaramente in una fase di rapporti non facili con Bruxelles, dopo l' accordo in extremis dello scorso dicembre con cui il governo Conte si è impegnato a tenere il rapporto deficit/Pil 2019 entro il limite del 2 per cento.

 

La partita è tecnica ma anche politica: in questo senso il Country Report che verrà presentato oggi non dovrebbe accelerare i tempi del confronto. Prima delle elezioni europee a Roma non arriverà nessuna richiesta di manovra correttiva: l' esecutivo si prepara a presentare ad aprile un Documento di economia e finanza che si manterrà generico rispetto agli impegni per il 2020, da una parte confermando la volontà di proseguire il risanamento dei conti, dall' altro ponendo il tema del contesto economico meno favorevole rispetto alle valutazioni dello scorso autunno. Ne ha parlato nei giorni scorsi il ministro Tria, spiegando l' inadeguatezza del Fiscal compact in una situazione del genere.

 

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I PARAMETRI Gli squilibri macroeconomici valutati dalla commissione si riferiscono ad un vasto spettro di parametri, che non coinvolge solo i conti pubblici ma anche ad esempio il lavoro e la posizione commerciale verso l' estero.

 

Ad altri Paesi, tra cui anche la Germania, vengono contestati alti squilibri ritenuti però meno gravi. Nella pagella italiana spicca in ogni caso il dato relativo al debito pubblico, che nel 2018 si è mantenuto ad un livello sostanzialmente stabile in rapporto al Pil, senza imboccare la via della discesa. Le misure della legge di Bilancio non fanno pensare ad un cambiamento di percorso. Ed è proprio la valutazione qualitativa, oltre che quantitativa, dei provvedimenti appena entrati in vigore ad appesantire la valutazione del nostro Paese. Emblematico il caso delle pensioni: l' aver approvato nel passato incisive riforme previdenziali, più avanzate di quelle in vigore nel resto d' Europa, è sempre stato un punto di forza che negli ultimi anni i vari governi hanno potuto esibire, come contrappeso di lungo periodo alle incertezze sui conti.

 

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Quota 100, pur se sperimentale e limitata nel tempo, va chiaramente in direzione opposta e questo non gioca a favore dell' attuale esecutivo. Ma il giudizio non è del tutto positivo nemmeno su altri capitoli dell' ultima manovra. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza non c' è certo una contrarietà di principio, visto che meccanismi in qualche modo simili vengono applicati anche in altri Paesi. La commissione ritiene però che gli effetti di stimolo ai consumi saranno limitati e pari allo 0,15 per cento del Pil. E si parla anche degli investimenti che proprio in questi giorni sono al centro degli sforzi del governo ma che Bruxelles vede ristagnare.

GIOVANNI TRIA VALDIS DOMBROVSKIS GIOVANNI TRIA VALDIS DOMBROVSKIS

 

IL CONFRONTO Ecco quindi che il confronto tra Italia e Ue resta per il momento a distanza. La commissione si riserva di leggere i contenuti del Def, che saranno utilizzati ai fini delle raccomandazioni sul nostro bilancio attese per il mese di maggio. A quel punto verrà probabilmente fotografato a livello tecnico il rischio di scostamento rispetto agli obiettivi dichiarati a dicembre sono molto meno ambiziosi di quelli a cui sulla carta il nostro Paese avrebbe dovuto tendere. Ma poi perché venga eventualmente avviata la procedura per deficit eccessivo servirà una valutazione politica, nel nuovo scenario che scaturirà da parte europea. Palazzo Chigi e ministero dell' Economia si attestano per il momento sulla linea già indicata: la manovra correttiva per il 2019 non va fatta perché in questa fase di rallentamento dell' economia avrebbe un effetto ulteriormente depressivo. Ma si tengono anche pronti a correre ai ripari in caso di deterioramento della situazione sui mercati. Insomma di un nuovo e grave allarme spread.

 

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