1. CON SALVINI A FAR GUERRA ALL’EURO, A FARE UN PO’ DI LEGHISMO CI PENSA IL DALAI LAMA 2. IN VISITA A POMAIA, IN PROVINCIA DI PISA, IL CAPO SPIRITUALE DEL BUDDISMO CI RICORDA CHE L’ITALIA HA UN’EMERGENZA SBARCHI: “IL BUON CUORE NON BASTA, BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI DIRE BASTA, QUANDO SONO TROPPI, E DI INTERVENIRE NEI LORO PAESI” 3. GLI INTERVENTI D’EMERGENZA, COME L’OPERAZIONE “MARE NOSTRUM”, SONO UN FALLIMENTO: GLI ARRIVI SONO CONTINUI, LE STRUTTURE D’ACCOGLIENZA SONO AL COLLASSO 4. COME UN VERO LEADER MODERNO GIÀ PREPARA LA SUCCESSIONE, CON UN BEL CARICO DI GNOCCA AL LIMITE DEL SESSISMO: “UNA DONNA DALAI LAMA POTREBBE ESSERE PIÙ UTILE. MA SE ACCADRÀ, QUESTA DONNA DOVRÀ ESSERE MOLTO ATTRAENTE, CON UNA BELLA FACCIA. UNA FEMMINA CON UNA BRUTTA FACCIA NON SERVIREBBE A MOLTO” 5. IL PRIMO INCONTRO DEL NEOSINDACO GRILLINO DI LIVORNO NOGARIN È CON IL DALAI LAMA

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1. LIVORNO, IL SINDACO GRILLINO DEBUTTA CON IL DALAI LAMA

Il neo sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5S) ricorderà a lungo la sua prima uscita ufficiale. Dopo aver vinto il ballottaggio e indossato la fascia il tricolore il primo cittadino ha incontrato il Dalai Lama al Modigliani Forum.

 

DALAI LAMA E NOGARIN DALAI LAMA E NOGARIN

2. DALAI LAMA IN SALSA LEGHISTA: TROPPI IMMIGRATI, DOVETE DIRE BASTA

Rita Cavallaro per "Libero Quotidiano"

 

Se si chiamano rifugiati vuol dire che fuggono da qualcosa ma il buon cuore per accoglierli non basta e bisogna avere il coraggio di dire quando sono troppi e di intervenire nei loro Paesi per costruire lì una società migliore». Questa, secondo il Dalai Lama, la strada da seguire per affrontare l’emergenza sbarchi, che nel nostro Paese ha messo in ginocchio il sistema dell’accoglienza.

 

DALAI LAMA E NOGARIN DALAI LAMA E NOGARIN

Durante la sua visita a Pomaia, in provincia di Pisa, il monaco buddhista tibetano ha spiegato che «non è possibile pensare sia sufficiente l’accoglienza a risolvere il problema. Gli italiani, e i siciliani soprattutto» ha precisato, «stanno dimostrando un gran cuore ma è necessario intervenire in quei Paesi, impegnarsi per superare le guerre, spesso a sfondo religioso, che provocano gli esodi e superare anche il grande divario tra ricchi e poveri per costruire una società migliore». Per il Dalai Lama «serve un pensiero a lunga scadenza per ottenere un risultato davvero efficace».

 

DALAI LAMA E NOGARIN DALAI LAMA E NOGARIN

Gli interventi d’emergenza, come l’operazione Mare Nostrum, si stanno rivelando infatti un fallimento. Perché gli arrivi sono continui e le strutture d’accoglienza ormai al collasso. Solo ieri le unità della Marina hanno soccorso 314 immigrati nel Canale di Sicilia. La nave Chimera ha prelevato 105 uomini da un’imbarcazione in difficoltà, mentre la fregata Scirocco ha raggiunto due gommoni, su cui c’erano 142 extracomunitari…. Insomma, in Italia è caos immigrati e l’Europa sta a guardare.

 

2.DALAI LAMA: "AMMIRO FRANCESCO, È TRASPARENTE UNA DONNA DALAI LAMA? IO DICO SÌ"

Beppe Severgnini con la collaborazione di Stefania Chiale per il "Corriere della Sera"

 

II leader spirituale tibetano: «La Cina è talvolta fonte di timore» L’appuntamento è per le otto del mattino, all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, sulle colline sopra Cecina. Sua Santità il quattordicesimo Dalai Lama, dicono, è sveglio da ore. È già stato qui quattro volte, la prima visita risale al 1982.

IL DALAI LAMA SI TOGLIE LE SCARPE DURANTE UN DISCORSO A HANNOVER IN GERMANIA IL DALAI LAMA SI TOGLIE LE SCARPE DURANTE UN DISCORSO A HANNOVER IN GERMANIA

 

Il 14 e il 15 giugno insegnerà a Livorno, di fronte a migliaia di persone. Il sole è caldo, il cielo azzurro, studiosi e monaci si muovono tra la grande casa di pietra e i pini marittimi. Verde per la Toscana, giallo per la saggezza, rosso per la compassione. La massima autorità del buddismo tibetano, 78 anni, entra, sorride, si accomoda su una poltrona, tra frutta e mazzi di fiori.

 

Santità, è vero che si alza alle tre del mattino?

DALAI LAMA DALAI LAMA

«Sì, sempre. Quand’ero giovane, no: verso le cinque, le sei. Ma ora vado a dormire molto presto, alle sei e mezzo, sette di sera».

 

È appena stato in Lettonia, in Norvegia, in Germania, a Bombay e ora è qui in Italia. Poi andrà nel Ladakh, tra le catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya. Lei non soffre di jet lag come tutti noi?

Dalai Lama con Clinton Dalai Lama con Clinton

«No! Questo è un vantaggio che ho. Tra l’India e gli Usa, costa orientale, ci sono nove ore. Ma per il sonno, nessun problema. Arrivo, sistemo l’orologio, dormo, mi sveglio alle tre — no problem. I movimenti intestinali, quelli no, non funzionano così. Fanno quello che vogliono. Mi sveglio alle tre, faccio colazione alle cinque e mezzo. Poi vado in bagno: molto difficile, nonostante l’impegno» (ride di gusto).

 

Problemi di umanità anche questi, Santità.

Dalai Lama Dalai Lama

«La mente è pronta, ma talvolta il corpo non segue!»

 

Apro il suo profilo Twitter (9 milioni di followers, ndr). Quello che leggo potrebbe stare tranquillamente sul profilo di papa Francesco. Il buddismo e la Chiesa cattolica hanno così tanto in comune?

«Molte cose. Tutte le maggiori religioni mondiali — cristianità, islam, giudaismo, induismo, jainismo, buddismo — portano lo stesso messaggio, ed è un messaggio d’amore. E riconoscono che ciò che distrugge l’amore è la rabbia. Così le religioni ci suggeriscono la pratica della tolleranza e del perdono.

dalai lama dalai lama

 

Anche la cupidigia ostacola la pratica dell’amore. L’autodisciplina non dev’essere una regola imposta, ma una decisione individuale sulla base di ragioni valide. Se sei un praticante religioso, credi in Dio o nella legge della causalità: per cui non danneggi il prossimo. Le maggiori tradizioni religiose mondiali portano lo stesso messaggio. Monaci e monache nei monasteri e nei conventi cattolici praticano la semplicità, e dedicano il tempo alla preghiera — anche questo hanno in comune buddismo e cristianesimo».

OBAMA E IL DALAI LAMA OBAMA E IL DALAI LAMA

 

Papa Francesco ha cambiato il modo in cui il cristianesimo è percepito nel mondo?

«Precisamente non so. Ma mi sembra impegnato affinché la gente sia sincera, onesta, trasparente. Mi ha colpito come ha dismesso quel vescovo tedesco che viveva nella ricchezza. Come pastore della Chiesa insegni la semplicità e vivi nel lusso? Il Papa l’ha considerata una contraddizione, un’ipocrisia. Predicare una cosa, farne un’altra. Questo Papa porta avanti gli insegnamenti con volontà e trasparenza. Lo ammiro».

 

E Benedetto XVI?

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«Il papa tedesco ha ricordato che fede e ragione devono andare insieme. La considero una grande affermazione. La fede senza ragione non è stabile. La scienza è basata sulla ragione, la religione sulla fede. Non sono certo che la scienza senza la religione porti benefici all’umanità. Pensiamo alle armi nucleari: scientificamente un successo, ma senza principi morali. Ammiravo anche il papa polacco. È stato significativo per me. Ha fatto molto per promuovere l’armonia religiosa. Ricordo ancora l’incontro ad Assisi, nel 1984. Meraviglioso».

Sharon Stone e Dalai Lama Sharon Stone e Dalai Lama

 

Lei ha lasciato il Tibet nel 1959, subito dopo l’invasione cinese. Pensa di poter tornare un giorno, almeno per una visita?

«Sì, certo! Abbiamo mantenuto quella speranza per 55 anni. Dall’inizio il motto è stato: spera il meglio, preparati al peggio. La speranza porta determinazione. Chiunque, se perde la speranza, ha fallito. Non importa quali siano le difficoltà, il cambiamento è sempre possibile. A patto che tu stesso sia onesto e sincero. Oggi la lotta tibetana è tra il potere della verità e il potere del fucile. Noi crediamo nella verità. Il potere della verità rimane sempre forte. Il potere del fucile sembra decisivo, ma non lo rimarrà per sempre».

Carla Bruni e Il Dalai Lama Carla Bruni e Il Dalai Lama

 

La Cina cambierà?

pavarotti dalai lama pavarotti dalai lama

«La Cina storicamente è una nazione buddista. Lei c’è stato, mi ha detto, avrà visto quanti templi. Nonostante la Rivoluzione Culturale abbia distrutto le antiche tradizioni, oggi il buddismo e altre fedi stanno risorgendo velocemente. Ci sono 400 milioni di buddisti in Cina. Molti di loro mostrano genuino interesse e rispetto per la tradizione buddhista tibetana. E sono preoccupati per il Tibet. Molti leader cinesi, molti membri del partito, a livello cerebrale credono nel sistema totalitario, perché ne hanno benefici e hanno opportunità di fare soldi (ride). Ma nei loro cuori sono buddisti. Le cose stanno cambiando, perciò. Non in Tibet: dove lo spirito rimane forte».

 

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Lei è stato in Cina, quando aveva vent’anni.

«Oh sì! Io amo i cinesi e la cultura cinese. Gente colta, lavoratrice. Cibo fantastico. Il Paese più popoloso. Un’economia importante. La Cina può assumere un ruolo costruttivo su scala globale. Ma rispetto e fiducia del resto del mondo sono essenziali. Oggi la Cina è talvolta fonte di timore. Ho tanti amici in India e in Giappone: dietro i loro sorrisi vedo sfiducia e paura. Questo è contro l’interesse della Cina, che dovrebbe cambiare. Wen Jiabao (ex primo ministro cinese, ndr) aveva parlato della necessità di riforme, di democrazia di stampo occidentale. Ora Xi Jinping (Segretario generale del Partito Comunista Cinese, Presidente PRC, ndr ) sembra realistico: dice che cerca la verità nei fatti».

dalai lama corna dalai lama corna

 

Le piacerebbe incontrarlo?

«Dipende da lui!» (ride)

 

Lei è nato il 16 luglio 1935 da una famiglia contadina in un piccolo borgo nell’Amdo, nel Tibet nord-orientale, e all’età di due anni è stato riconosciuto come la reincarnazione del suo predecessore. Chi sarà il XV Dalai Lama? Potrebbe essere una donna?

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«Certo, e lo dico da anni. Se le circostanze saranno giuste, una donna Dalai Lama potrebbe essere più utile per il servizio al Buddha Dharma. Ma se accadrà, questa donna dovrà essere molto, molto attraente, con una bella faccia... Una Dalai Lama femmina con una brutta faccia non servirebbe a molto (ride)...».

 

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L’istituzione del Dalai Lama resisterà?

«Se la maggior parte della gente ritiene che quest’antica istituzione non è più rilevante, allora che sia interrotta, no problem. Il buddismo tibetano è più antico dell’istituzione del Dalai Lama, e rimarrà. Il governo cinese deve ricordare che il Dalai Lama non è più, da anni, politicamente rilevante. Io, per esempio, non ho più alcuna responsabilità in materia. Mi sa che Pechino è più ansiosa di me circa il prossimo Dalai Lama! Io non sono preoccupato» (ride).

 

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Religione e moda. Il buddismo è una religione amata dall’ateismo occidentale e da molti laici. Va forte nei media, spopola a Hollywood, a differenza del cristianesimo. Le conversioni delle star (Richard Gere, Sharon Stone, Sting, Patty Smith...) non si contano. Ma lei ha detto in passato: le persone dovrebbero rimanere nella religione della loro tradizione.

«Quando mi hanno invitato a parlare del tema, ho subito messo in chiaro: è più sicuro ed è meglio rimanere nella propria fede tradizionale. Cambiare fede non è facile. Talvolta crea difficoltà nella mente. Ho notato come, dopo aver cambiato fede, arrivi una grande confusione qui (indica la testa). Noi crediamo che, finché qualcuno non ci chiede di spiegare il buddismo, non dobbiamo farlo. Non abbiamo missionari; allo stesso tempo, c’è libertà religiosa. Il Tibet è al 99 per cento buddhista, ma ci sono anche islamici e cristiani».

 

Lei, quindi, non spinge alla conversione?

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«Se qualcuno è davvero attirato dal buddismo, dico: “Pensaci seriamente, non è una moda”. Se poi questa persona dovesse concludere che il buddismo è fatto per lui o per lei, allora è libera di farlo. Aggiungo: mai sviluppare, poi, atteggiamenti negativi verso la propria precedente religione. È molto importante».

 

Uno dei grandi problemi italiani, poco compresi dall’Europa, è la migrazione di massa dal sud. Dall’Africa, dalla Siria. Cosa si può fare? Chiudere tutte le porte è atroce, aprirle tutte è impraticabile.

(sorride, pensa, parla in tibetano con gli assistenti). «Una risposta come “sì” o “no” è impossibile, le cose sono complicate. Dobbiamo trattarle in maniera realistica. Lo sviluppo dell’economia e della libertà africane sono fondamentali. Il mondo ha una responsabilità morale: deve aiutare. Se nel Paese vicino la gente muore di fame e viene uccisa, diventa difficile dire “No, non entrate”. Ma, di nuovo: se arrivassero tutti, nel tuo Paese finiresti per avere difficoltà. Quindi, bisogna aiutare e dire onestamente fin dove si può aiutare».

bush dalai lama bush dalai lama

 

Come si tiene informato?

«Bbc radio. Televisione? Sarà tre anni che non l’accendo. Internet? Non so come funziona (muove le dite avvicinandole al mio computer). Anni fa il presidente George W. Bush mi ha chiamato mentre ero in ospedale in India. Quando il mio segretario mi ha passato il telefono, invece di metterlo all’orecchio, l’ho piazzato davanti alla bocca!» (ride, mimando il movimento).

 

Qual è l’errore dei media che le dispiace di più?

«L’insistenza sulle notizie negative. Omicidi, stupri, abusi sessuali, corruzione, violenza, anche sulla Bbc mai una cosa positiva: nel mondo non c’è solo questo. Se coloro che commettono queste azioni fossero in maggioranza, il mondo sarebbe finito. L’umanità in genere si occupa di bambini e anziani: non fa cose cattive. Se fosse il contrario, pregherei Dio, o Buddha: per favore, elimina l’umanità!».

dalai lama gaetano marzotto dalai lama gaetano marzotto

 

Esiste una città al mondo in cui torna più volentieri?

«Sono un po’ tutte uguali, le città moderne: strade e tanti palazzi alti. Non sono necessariamente belle. Mi piacciono i posti più piccoli, come questo».

 

Fuori dall’India, dove abita, quale cibo preferisce?

«Il cibo italiano! Gli spaghetti, li amo. Ho problemi in Giappone: il cibo è ottimo ma è poco. Ricordo una delegazione straniera che, dopo un banchetto ufficiale, chiese: dov’è il ristorante? Per me la quantità è importante. Io non ceno, come monaco buddista: devo mangiare a colazione e a pranzo».

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Guarderà la partite dei Mondiali in Brasile? E per chi tiferà?

«Non guardo il calcio, non sono interessato. Ma quand’ero ragazzo a Lhasa, noi giovani monaci giocavamo a palla, ci piaceva. Non conoscevamo le regole. La sfida era mandare la palla più lontano possibile. Posso aggiungere una cosa?»

 

Be’, lei è il Dalai Lama.

Dalai Lama Dalai Lama

«Guardare lo sport porta una soddisfazione sensoriale. Così la musica. Ma sono cose passeggere. La fede, la compassione e il pensiero, invece, non partono dai sensi: danno tranquillità interiore. Mi sveglio alle due e penso a me stesso, al piacere, alla coscienza. Magari alla fisica quantistica.

 

Le emozioni basate sulle conoscenze superficiali possono essere distruttive. Eppure il mondo moderno si basa su questo: piacere sensoriale. Molto superficiale. Lei è cattolico. Chi crede, deve andare a fondo. E se il cervello italiano, come scrive nei suoi libri, è diverso dagli altri, questo non lo so!» (ride).

 

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