1. SILVIO BERLUSCONI E’ DI NUOVO TENTATO DI RIPRENDERSI LO SCRANNO AL SENATO  
2. IL 19 LUGLIO DEPUTATI E SENATORI SARANNO CHIAMATI A VOTARE PER ELEGGERE 8 MEMBRI DEL CSM E IN “FARSA ITALIA” SI STA VALUTANDO ANCHE SE TENTARE LA STRADA DI UN ACCORDO CON LA LEGA PER NOMINARE UN SENATORE TRA I COSIDDETTI CONSIGLIERI NON TOGATI
3. SI LIBEREREBBE UN POSTO MA OCCORRE UN PARLAMENTARE ELETTO IN UN COLLEGIO UNINOMINALE PER PERMETTERE AL CAV LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARSI ALLE SUPPLETIVE
4. NEL PARTITO E’ INIZIATO LO SMARCAMENTO DALLA LEGA E INFATTI BERLUSCONI VOLA AD ANKARA PER L’INSEDIAMENTO DI ERDOGAN, DETESTATO DA SALVINI: “SONO LEGAMI PERSONALI”

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1 - BERLUSCONI TENTATO DAL RIENTRO AL SENATO IPOTESI SUPPLETIVE

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

salvini berlusconi salvini berlusconi

Silvio Berlusconi è di nuovo tentato di riprendersi lo scranno del Senato. Il 27 novembre del 2013 subì l' onta di essere defenestrato da palazzo Madama. Fuori uno, tutti a casa, lo striscione che esposero gli esponenti del Movimento 5 Stelle. Dal 12 maggio l' ex premier però è tornato candidabile con il via libera del Tribunale di Sorveglianza di Milano alla riabilitazione. E una delle opzioni sul tavolo è quella di sfruttare i prossimi passaggi in Parlamento per ottenere la rivincita.

berlusconi salvini 1 berlusconi salvini 1

 

Il 19 luglio deputati e senatori saranno chiamati a votare per eleggere otto membri del Csm. Saranno 5 quelli espressi dalla maggioranza, 3 dall' opposizione. I pentastellati hanno già fatto sapere che non voteranno parlamentari ne' ex, dovranno essere tutti esterni. Ma in Forza Italia si sta valutando anche se tentare la strada di un accordo con la Lega per nominare un senatore tra i cosiddetti consiglieri non togati.

 

berlusconi ge berlusconi ge

SCRANNO LIBERO

Libererebbe un posto per l' ex premier. La strada non è semplice: serve un profilo giusto e soprattutto un eletto in un collegio uninominale per permettere al Cavaliere la possibilità di presentarsi alle suppletive.

 

E' ancora in pista l'opzione delle Europee. Berlusconi vorrebbe passare per una certificazione popolare, attraverso un consenso ampio, in modo da trainare anche la lista azzurra. E' soprattutto il presidente del Parlamento europeo Tajani a spingere in questa direzione ma non sono pochi i big che preferirebbero vedere l'ex premier in Parlamento.

Anche i fedelissimi di Berlusconi non escludono la nuova opzione. Consentirebbe al Cavaliere di avere maggiore incidenza sui gruppi e soprattutto si scriverebbe il lieto fine dopo un calvario durato 5 anni.

Berlusconi con Salvini e Fedriga a Trieste Berlusconi con Salvini e Fedriga a Trieste

 

«Tecnicamente è possibile ma per ora non è stata presa alcuna decisione», spiegano fonti azzurre. Il dato certo è che Forza Italia punta alla presidenza della giunta per le elezioni del Senato. Sia per avere il controllo di un organismo che potrebbe essere chiamato ancora a gestire vicende legate al periodo in cui Berlusconi è stato senatore, sia per gestire al meglio un eventuale ritorno dell' ex premier. Sul nome da indicare al Csm Lega e FI non hanno ancora parlato, ma si sta trattando. C'è prima da sciogliere il nodo delle commissioni di garanzie.

 

BERLUSCONI SALVINI BERLUSCONI SALVINI

LO SMARCAMENTO

Intanto la strategia del partito azzurro è cambiata. E' partita l'operazione smarcamento dal Carroccio. Frutto del nuovo corso Tajani. FI punta a ricostruirsi una propria identità. Non più «bravo Salvini», niente più vassallaggio, ora si pungerà la Lega su tutti i provvedimenti. A partire dal dl dignità. «Ancora non c'e' traccia in Gazzetta ufficiale», nota il portavoce dei gruppi, Mulè. «Va cambiato», insiste il deputato Marin. «Finora i risultati del governo sono modesti», nota il senatore Schifani. «Non ci interessa se la Lega osservano altri big ha fatto accordi con M5s per spartirsi la torta su tutto. Ha appaltato la giustizia ai grillini. Basta, deve tornare nel centrodestra».

 

2 - BERLUSCONI VA A CELEBRARE ERDOGAN «LEGAMI PERSONALI, UTILI AL DIALOGO»

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

BERLUSCONI ERDOGAN BERLUSCONI ERDOGAN

L' invito gli è arrivato la settimana scorsa, attraverso l' ambasciata. E il suo sì è stato immediato: Silvio Berlusconi non ci ha pensato su, non ha pesato troppo i pro e i contro di una sua partecipazione all' evento o le possibili polemiche e ieri è volato ad Ankara per essere presente, nel faraonico palazzo presidenziale di Bestepe, alla cerimonia di insediamento di Recep Tayyip Erdogan, primo capo dello Stato della Turchia con i nuovi (amplissimi) poteri esecutivi.

 

BERLUSCONI ERDOGAN BERLUSCONI ERDOGAN

Non lo ha scoraggiato il fatto che fra i 22 capi di Stato e i 28 capi di governo di tutto il mondo che hanno accettato l' invito alla cerimonia, con cena di gala, ben pochi fossero della Ue (l' ungherese Orbán tra loro), o che di Paesi centrali come la Germania partecipasse solo il vecchio amico ed ex Cancelliere Gerhard Schröder. Né l'ha preoccupato il fatto che il suo alleato Matteo Salvini (che comunque era stato avvertito) solo pochi mesi fa si fosse scagliato contro Erdogan definendo «vergognosa» l' accoglienza che gli era stata riservata in Italia dove aveva fatto visita al Papa e a Mattarella.

 

SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI

Certo, sapeva bene Berlusconi quanto potesse pesare il suo sì all' invito proprio nei giorni in cui esplodono nuove proteste contro i provvedimenti d' urgenza adottati dal governo (il licenziamento di 18 mila dipendenti pubblici accusati di attività sovversive) o il caso diplomatico dell' arresto di due soldati greci accusati di aver sconfinato in territorio turco (del quale si sta occupando per il Parlamento europeo, cercando di mediare, il presidente nonché numero due di FI Antonio Tajani).

 

berlusconi tajani berlusconi tajani

Ma, come ha spiegato ai suoi, per lui due cose contano: la prima, il rapporto personale con un leader del quale non solo fu testimone nel 2003 alle nozze del figlio, ma grande sponsor per l' allora in discussione ingresso della Turchia nella Ue. La seconda, più politica: «La Turchia - ripete l' ex premier - resta un Paese cruciale sia per le relazioni dirette con l' Italia, visto l' interscambio tra i due Paesi e le attività dei nostri imprenditori lì, sia per la lotta al terrorismo, sia per l' operazione di controllo dei flussi migratori per il quale la Ue ha già destinato 3 miliardi di euro.

 

Se la Turchia apre le porte, l'invasione da Est diventa un problema enorme per l' Italia.

valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 8 valentino valentini e berlusconi all uscita del san raffaele 8

E se lasciamo che in Turchia, dopo la Libia e i Balcani, agiscano solo gli altri, diventiamo sempre più ininfluenti». E dunque, anche se lui stesso sa bene che «non tutto quello che sta facendo Erdogan è condivisibile, e sul rispetto dei diritti umani bisogna rimanere vigili», per Berlusconi bisogna «mantenere aperto lo spiraglio del dialogo, e io anche grazie ai miei rapporti, al mio ruolo, alla mia storia, posso farlo con vantaggio per tutti».

 

Accompagnato dal fedelissimo Valentino Valentini, che racconta di «un' accoglienza calorosissima alla cerimonia, con tantissime persone che volevano farsi selfie con lui, lo amano e rispettano», Berlusconi ha avuto un colloquio prima della cena con Erdogan, che come recita una nota del partito è «venuto espressamente a porgergli il benvenuto». Auspicando «un rilancio delle relazioni tra i due Paesi e una più forte collaborazione per far fronte alle sfide comuni».

 

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