SOGNA, MATTEO, SOGNA – SECONDO “REPUBBLICA”, SALVINI STA CERCANDO DI SCARICARE I CRIPTO-NAZISTI DI AFD DAL GRUPPO IDENTITÀ E DEMOCRAZIA. L’OBIETTIVO È NON ESCLUDERSI A PRIORI DA UN’EVENTUALE MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA DOPO LE EUROPEE, E, CON IL TRAINO DEI VOTI DI MARINE LE PEN, BATTERE CASSA CHIEDENDO UN COMMISSARIO, CHE NEI SOGNI DEL “CAPITONE” POTREBBE ESSERE UN LEGHISTA MODERATO (LUCA ZAIA?). MA IL SEGRETARIO DEL CARROCCIO NON HA FATTO I CONTI CON LA MELONI, E, SOPRATTUTTO, CON GLI ELETTORI…

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Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

salvini le pen salvini le pen

Un restyling dell’alleanza internazionale per far pesare di più i propri voti in Europa. E metterli sul piatto della bilancia, ove mai dovesse servire, per raggiungere una maggioranza di centrodestra a Bruxelles. Chiedendo in cambio un commissario.

 

È il piano di Matteo Salvini per non affondare, anzi per rilanciare una Lega in crisi nei sondaggi, mettendo all’angolo Giorgia Meloni. Una strategia che prende forma in un clima di tensione permanente all’interno della coalizione di governo.

 

giorgia meloni luca ciriani giorgia meloni luca ciriani

Da qualche giorno è tornato il gelo, fra la premier e il leader della Lega: i due non si sono visti neppure martedì in consiglio dei ministri perché Salvini ha preferito un appuntamento elettorale in Basilicata. L’irritazione della prima ministra, e di chi le sta vicino, è figlia dell’intervento graffiante di Marine Le Pen nella convention di Id a Roma voluta dal Carroccio.

 

Un video considerato un atto ostile perpetrato dalla Lega […]: anche perché Salvini ne conosceva il contenuto, avendo assistito in anticipo alle critiche di Le Pen a Meloni. Benedicendole, sostanzialmente. E se la Lega continua a chiedere a FdI di non sostenere Von der Leyen e di escludere alleanze coi socialisti, il ministro Luca Ciriani risponde per le rime: «Se siamo chiamati a rispondere sulla coerenza lo faccio molto volentieri […]. Siamo stati all’opposizione del M5S, del Pd, sempre in maniera molto chiara».

 

giorgia meloni ursula von der leyen kiev giorgia meloni ursula von der leyen kiev

Il riferimento è all’esperienza del governo Draghi, durante la quale i Fratelli d’Italia sono rimasti da soli all’opposizione. Ma la presenza di Marine Le Pen, sabato, non è stata casuale. Anzitutto perché attraverso l’asse con la leader della destra francese, e attraverso il sostegno a Donald Trump alle presidenziali Usa, Salvini vuole rubare voti a destra.

 

Ma il progetto è più ampio, in ambito europeo: Meloni cerca la sponda di Le Pen per costruire un’intesa nuova, un diverso gruppo europeo senza le ali estreme. Ovvero senza Alternative fur Deutschland. Non a caso i tedeschi, che nelle settimane scorse sono entrati in rotta di collisione con Rassemblement national, non sono stati invitati alla kermesse negli studios sulla Tiburtina.

 

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L’obiettivo di Salvini […] è cercare di contare di più in Europa. Non autoescludersi da una eventuale maggioranza europea con il Ppe e i Conservatori, con altre forze magari ma senza i socialisti. Difficile, difficilissimo. Ma non impossibile, secondo Salvini, in forza di sondaggi che lui ma anche i Conservatori hanno sul tavolo. Se e quando ci sarà da votare un candidato alla presidenza della commissione diverso da Von der Leyen, la Lega vuole farsi trovare pronta. Sulla scorta dei consensi che il suo gruppo, soprattutto attraverso il previsto exploit dei candidati di Rn, possono garantire.

A quel punto, la contropartita che Salvini sarebbe pronto a chiedere sarebbe il ruolo di commissario per un leghista moderato. Chi? Il segretario ha pubblicamente indicato questa via per il governatore veneto Luca Zaia. […]

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