SOTTO-MARINO AFFONDATO - LA “ERICHES”, UNA SOCIETÀ DEL GIRO DI APPALTI DI BUZZI, HA FINANZIATO LA CAMPAGNA DI MARINO CON 20 MILA EURO - IL SINDACO DICE DI AVER REGISTRATO I CONTRIBUTI MA IL CAMPIDOGLIO NON HA LE CARTE. DOVE SONO LE RICEVUTE? - - -

Il contributo non compare nelle dichiarazioni congiunte depositate alla Camera dei deputati, per adesso è disponibile soltanto il documento col marchio del Ros - E poi viene ripescata un’intervista dell’ex chirurgo, allora candidato, che promette di versare il primo stipendio del Campidoglio alla cooperativa “29 Giugno” di Buzzi…

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Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano”

 

buzzi e marino buzzi e marino

Quando l’inchiesta “mafia capitale” ha scoperchiato gli affari di una cupola che controllava un bel pezzo di Campidoglio, il sindaco Ignazio Marino s’è affrettato a precisare con estrema sicurezza: “Mai parlato con Salvatore Buzzi”, il padrone di “29 Giugno”, la coop che spadroneggia a Roma, il braccio destro (e rosso) di Massimo Carminati, il nero. Ecco che vengono diffuse le fotografie di Marino proprio con Buzzi. Capita, la spiegazione. E poi viene ripescata un’intervista dell’ex chirurgo, allora candidato, che promette di versare il primo stipendio del Campidoglio a “29 Giugno”.

 

Capita, ancora la stessa spiegazione. Ora sappiamo che la “Eriches”, una società del giro di appalti di Buzzi, ha finanziato la campagna di Marino con un bonifico di 20.000 euro, datato 25 maggio 2013 e passato fra le mani di Maurizio Basile, il mandatario elettorale del “Comitato Marino”, un sindaco piemontese. E poi ci sono 10.000 euro destinati a Luca Giansanti, che era in corsa per l’ennesimo mandato in Campidoglio per la lista civica a supporto di Marino.

MARINO BUZZI MARINO BUZZI

 

Ci è riuscito. Giansanti è il responsabile commerciale (in aspettativa non retribuita) del Consorzio Nazionale Servizi, la cooperative bolognese. Buzzi è un componente del consiglio di sorveglia di Cns. Stavolta, la spiegazione del Campidoglio non è così perentoria. Non smentiscono di aver percepito una donazione da Buzzi, riscontrata in una tabella del Ros dei Carabinieri e non ammessa preventivamente dal sindaco, che sin dall’inizio ha marcato la distanza dal sistema Buzzi, liquidato come eredità di passate amministrazioni.

 

Il contributo non compare nelle dichiarazioni congiunte depositate alla Camera dei deputati, per adesso è disponibile soltanto il documento col marchio del Ros. Il Fatto Quotidiano ha chiesto al Campidoglio di rendere pubblica la ricevuta del pagamento per certificarne la regolarità.

 

MARINO BUZZI NIERI 1 MARINO BUZZI NIERI 1

Dopo aver replicato con un foglietto che attesta le spese sostenute (361.000 euro in totale), i collaboratori di Marino hanno ribadito di aver informato dei 30.000 euro l’ufficio elettorale del Campidoglio, la Corte d’Appello e la Corte dei Conti. Per il momento, in questi giorni festivi e il tesoriere in viaggio, il Campidoglio non è in grado di esibire nulla. Ieri sera, Marino era in giro per Roma per la notte dei musei. E ha ripreso il tema Buzzi, si è ricordato dei 30.000 euro: “Io non ero consapevole, più di un anno e mezzo fa, se Buzzi fosse un criminale, perché non sono un investigatore.

 

SALVATORE BUZZI SALVATORE BUZZI

Nella mia vita mi sono sempre molto occupato delle condizioni di vita nelle carceri e credo nel carcere come momento di rieducazione e non solo come punizione. Quando io sono entrato nella sede di quella cooperativa sociale per la rieducazione dei detenuti, lì non c’era Totó Riina o persone attenzionate pubblicamente da indagini della magistratura. Durante la mia campagna elettorale abbiamo raccolto delle donazioni in maniera trasparente, che sono tutte documentate e registrate nei documenti della Corte dei Conti”.

 

Quanto fosse intatto il potere di Buzzi l’ha dimostrato la gragnola di avvisi di garanzia e di arresti che si è abbattuta sul Campidoglio. Marino, però, è convinto di poter garantire il “nuovo corso”. Ha nominato il presidente dell’assemblea capitolino per riempire lo scranno liberato da Mirko Coratti, il dem indagato per corruzione aggravata e illecito finanziamento e ha tentato di puntellare la maggioranza con i Cinque Stelle. Il Movimento ha negato qualsiasi collaborazione, e ieri i fondatori Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno suggerito a Marino di presentare le dimissioni: “Faccia un passo indietro”. Suggerimento respinto: “Voi fuggite”.

IGNAZIO MARINO IN BICICLETTA IGNAZIO MARINO IN BICICLETTA

 

Il commissario democratico Matteo Orfini ha escluso l’utilità, invece, di un commissario per il Campidoglio: il partito va corretto, il Comune no. Ma Rosy Bindi, che presiede la Commissione Antimafia, insiste e propone: “Lo scioglimento è sempre un atto grave, figuriamoci quello della capitale. Inviterei a non avere un atteggiamento sbrigativo. Al tempo stesso ci sono le condizioni per avviare tale procedimento. La legge prevede in questi casi una commissione di accesso, io credo che lo stesso sindaco di Roma dovrebbe chiedere di essere affiancato da un commissario affinché si possano trovare gli invisibili”. In attesa del commissario del commissario, Marino visita le meraviglie di Roma. Senza la Panda.

 

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