IL TERRORISMO CORRE SUL FILO (DEL TANGA) - BRASILE, MADREPATRIA DEI PEGGIORI TERRORISTI E LATITANTI ITALIANI: BATTISTI È SOLO IL PIÙ FAMOSO DI UNA LISTA CHE INCLUDE LOLLO, PESSINA, MANCINI, BRAGAGLIA - BATTISTI HA PERÒ LA SUA CASSAFORTE IN FRANCIA: LA SCRITTRICE FRED VARGAS - LEI HA COINVOLTO SCRITTORI, EDITORI E MINISTRI A FINANZIARE LE SPESE LEGALI E DI LOBBY CHE HANNO TRASFORMATO UN ASSASSINO DA STRAPAZZO IN UN PERSEGUITATO RADICAL CHIC…

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1 - I PARADISI PENALI DEI TERORRISTI...
Marco Berti per \"il Messaggero\"

BATTISTIBATTISTI

La nuova vita di Cesare Battisti è ricominciata a 56 anni e, grazie alla decisione della Corte suprema federale del Brasile, sarà vissuta in piena libertà. Dopo anni trascorsi tra latitanze, processi, fughe e prigioni, l\'uomo che ha messo in crisi le relazioni diplomatiche fra Italia e Brasile potrà vivere una vita normale o meglio, a detta del suo avvocato Luiz Eduardo Greenhalgh, una vita da scrittore.

Ha già scelto la città in cui si stabilirà, San Paolo, la metropoli più italiana del mondo, con i suoi sei milioni di oriundi, dove ha sede la sua casa editrice, Martin Fontes, che in questi giorni, sull\'onda del clamore internazionale sollevato dalla vicenda dell\'ex terrorista dei Pac, sta lanciando il suo ultimo libro, «Ao pè do muro» (Ai piedi del muro), mentre lui, Battisti, ha annunciato l\'intenzione di scrivere una «autobiografia romanzata» i cui protagonisti saranno i detenuti brasiliani incontrati negli anni della prigionia.

battistibattisti big

Là, in Brasile, Battisti è in buona compagnia. Sono numerosi i latitanti politici che hanno trovato ospitalità in quella terra dopo che in Francia si è stemperata la cosiddetta «dottrina Mitterrand», la legge sul diritto d\'asilo, che ha offerto rifugio e protezione al di là delle Alpi alla gran parte dei ricercati per fatti di terrorismo o partecipazione a banda armata fino al 2002, anno in cui è stata abrogata.

CesareCesare Battisti esce dal carcere brasiliano di Papuda

Tra questi, in Brasile, c\'è Achille Lollo (oggi ha 60 anni), condannato in appello a 18 anni (pena prescritta), dopo l\'assoluzione in primo grado per insufficienza di prove, per il rogo di Primavalle nel quale persero la vita fra le fiamme i due figli del segretario di sezione del Msi Mario Mattei.

Dopo la condanna, Lollo si dette alla fuga: dalla Svezia all\'Angola, dove sposò la sua attuale moglie, fino al Brasile che lo accolse negando l\'estradizione in Italia in quanto, secondo i giudici della Corte suprema, il lungo intervallo, 11 anni, fra le due sentenza ha invalidato la seconda. Lollo oggi è padre di quattro figli e lavora, come giornalista ed editore, in tre riviste politiche.

AchilleAchille Lollo oggi

L\'accoglienza brasiliana ha favorito anche Luciano Pessina, ex Prima Linea, condannato a dodici anni per rapina, furto, banda armata, resistenza a pubblico ufficiale, detenzione e porto illegale di armi. Anche per lui nessuna estradizione. E\' proprietario di un ristorante molto famoso, frequentato, si dice, anche dall\'ex presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva, a Leblon, la spiaggia che confina con Ipanema.

LulaLula e Dilma Rousseff al passaggio delle consegne

Sempre in Brasile vive da uomo libero anche Pietro Mancini, ex esponente di Autonomia operaia, condannato in Italia a vent\'anni, pena poi ridotta a cinque, per diversi reati, tra cui il coinvolgimento nell\'omicidio di un vicebrigadiere della polizia, Antonino Custra, a Milano nel 1977. Mancini vive a Rio de Janeiro, ha una figlia e gestisce una società di produzione video.

AlessioAlessio Casimirri oggi

Deve scontare una condanna a 12 anni e undici mesi Pierluigi Bragaglia, ex esponente della formazione extraparlamentare di estrema destra dei Nar. Riconosciuto colpevole di rapina aggravata, sequestro di persona, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi, banda armata e associazione sovversiva, è stato arrestato in Brasile nel 2008 dopo 26 anni di latitanza. Fino a oggi, anche per lui, non si parla di estradizione.

Ha trovato rifugio, sempre al di là dell\'Atlantico, ma in Nicaragua, Alessio Casimirri, 60 anni, ex brigatista rosso. Condannato all\'ergastolo per il sanguinoso agguato di via Fani, dove furono uccisi i cinque uomini della scorta di Aldo Moro, nel 1982 fuggì in Nicaragua. Sposato e padre di due figli ha partecipato alla lotta dei sandinisti contro i contras.

MarinaMarina Petrella

Deposte le armi, aprì un primo ristorante, Magica Roma, con altri italiani poi, a Managua, «La cueva del buzo» (Il covo del sub), di cui oggi è proprietario. Inutili i tentativi italiani di ottenerne l\'estradizione: Casimirri è cittadino nicaraguense, grazie al matrimonio con Raquel Garcia Jarquin, e gode di ottimi rapporti con politici e militari.

FredFred Vargas

E\' invece in Francia Marina Petrella per la quale il presidente Nicolas Sarkozy ha negato l\'estradizione per «motivi umanitari», per le sue non buone condizioni di salute. Ex brigatista, membro della direzione della colonna romana, la Petrella fu condannata nel 1982 all\'ergastolo per una serie impressionante di reati che vanno dall\'omicidio di un agente di polizia al tentato sequestro e tentato omicidio, dal sequestro di un magistrato alla rapina a mano armata e a vari attentati.

Riparata in Francia nel 1993, grazie alla «dottrina Mitterrand», fu arrestata nel 2007 e detenuta nel carcere di Fresnes. Ma la Corte d\'Appello ha disposto la sua scarcerazione per il suo «stato depressivo gravissimo» incompatibile con la detenzione. Nell\'ottobre del 2008 Sarkozy, considerato il suo stato di salute, ha respinto la richiesta d\'estradizione da parte dell\'Italia.

Delfo Zorzi, 63 anni, ha scelto il Giappone e un nuovo nome, Roi Hagen. Ex esponente dei neofascisti di ordine Nuovo, è stato condannato in primo grado all\'ergastolo per la strage di piazza Fontana, poi assolto, quindi rinviato a giudizio per un\'altra strage, quella di piazza della Loggia, e assolto per quella che una volta si chiamava insufficienza di prove.

IlIl palazzo in cui abita Cesare Battisti dopo la liberazione

Zorzi vive nel paese del Sol Levante dal 1974 da dove non ha potuto essere estradato in quanto cittadino giapponese. Oggi, volendo, potrebbe tranquillamente rientrare in Italia, dopo l\'assoluzione dei cinque imputati di piazza della Loggia. Ma resterà certamente a Tokyo dove svolge con successo l\'attività di commerciante e coordina diverse aziende di import export in Asia e in Europa, Italia compresa.


2 - SCRITTORI, EDITORI E MINISTRI I FINANZIATORI DELLA LATITANZA...
Omero Ciai per \"la Repubblica\"


La cassaforte di Cesare Battisti si chiama Frédérique Audouin-Rouzeau, al secolo Fred Vargas, la scrittrice francese molto amata anche dal pubblico italiano che ha ideato la saga del commissario Adamsberg. La Vargas e Battisti si conobbero a Parigi quando l´ex terrorista lavorava come portiere in un condominio e provava a sfondare con i suoi primi romanzi gialli.

IlIl palazzo in cui abita Cesare Battisti dopo la liberazione

E da quando Battisti nel 2004 fuggì dalla Francia, poco prima che fosse approvata la sua estradizione in Italia, è stata la Vargas ad occuparsi direttamente della sua difesa. Dall´arresto a Rio de Janeiro nel marzo del 2007, la scrittrice ha fatto una decina di viaggi in Brasile, a volte accompagnata anche dalle due giovani figlie di Battisti, Valentina e Charlene.

All´inizio, dopo la fuga, Fred Vargas promosse a Parigi un comitato di solidarietà per aiutare Battisti, che venne poi arrestato a Copacabana proprio grazie al fatto che la polizia francese individuò e segui un corriere, una donna, partito dalla Francia per consegnarli dei soldi.

battistibattisti cesare Meravigliao

Ma è stata sempre lei quella che ha versato più fondi nella causa. Che ha scelto gli avvocati e che ha fatto il lavoro di lobby in Brasile coinvolgendo prima il senatore del Partito dei lavoratori, Eduardo Suplicy, poi l´avvocato Greenhalgh e infine Tarso Genro, il ministro della Giustizia ed esponente dell´ala più radicale del partito di Lula, che nel gennaio del 2009 firmò il decreto che concedeva all´ex terrorista dei Pac l´asilo politico.

All´inizio della sua avventura brasiliana quando era latitante a Rio de Janeiro Battisti venne protetto per qualche mese da Fernando Gabeira, un deputato regionale dei verdi ed ex combattente contro la dittatura. Ed entrò in contatto con alcuni degli ex militanti politici dell´estrema sinistra italiana degli anni Settanta rifugiati in Brasile. Ma furono contatti sporadici.

CesareCesare Battisti

Nessuno di loro voleva mischiarsi con un fuggiasco che consideravano più «criminale» che «politico». L´acquisto più costoso di tutta l´operazione è stato senza dubbio quello del costituzionalista Luis Barroso. Per difendere Battisti davanti al Tribunale Supremo, Barroso può anche aver chiesto più di 200 mila euro. Una parcella credibile in un caso del genere. L´avvocato Greenhalgh invece «soltanto» le spese.

Ma non c´è dubbio che una parte sostanziosa dei diritti d´autore degli ultimi sette anni di Fred Vargas siano stati trasferiti in Brasile per ottenere quella che era diventata, per la scrittrice francese, la sfida più importante della sua vita: la libertà dell´uomo che l´aveva convinta della propria innocenza.

 

 

 

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