1. “TURBOFREGNA” MAGALLI: “OGGI I POLITICI ITALIANI SONO TUTTI TSIPRAS. FINO A IERI PENSAVANO CHE ‘TSIPRAS’ FOSSE UNA COMPAGNIA TELEFONICA, MAGARI NEANCHE GRECA” 2. DA GIORGIA MELONI A SALVINI, DA VENDOLA A FERRARA, PASSANDO PER SERRACCHIANI: “TSIPRAS CONSOLIDI IL LAVORO DI RENZI IN UE, CONGRATULAZIONI PER UNA VITTORIA NETTA”

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il giuramento di alexis tsipras il giuramento di alexis tsipras

1. E ORA TUTTI “JE SUIS TSIPRAS” I VINCITORI ESTERO SU ESTERO

Andrea Scanzi per “il Fatto Quotidiano”

 

MATTEO SALVINI 1 MATTEO SALVINI 1

   ‘’Tutti Tsipras col voto degli altri”. Una battuta che circolava ieri in Rete, a firma Michela Calledda, e che spiega bene il tentativo spasmodico – da destra, da sinistra e da niente, cioè dal renzismo – di salire sul carro del vincitore. Breve rassegna in merito, quasi sempre da Twitter. Nigel Farage: “La vittoria di Syriza è un grido di aiuto da parte di chi è stato impoverito dall’euro. Inizia il poker con la Merkel. La Bce è senza potere”.

alexis tsipras 6 alexis tsipras 6

 

Marine Le Pen si affida al suo vice Florian Philippot per cinguettare giubilo: “Uno schiaffo alla casta neogollista e socialista europeista e una bella speranza perché i veri dibattiti potranno moltiplicarsi: sull’austerità, sull’euro, sull’Ue!”.

   

Su di giri anche Giorgia Meloni: “Il risultato delle elezioni in Grecia racconta fallimento politiche Troika e voglia di libertà dei popoli europei”. Non si sottrae Matteo Salvini: “Elezioni in Grecia, un bello schiaffone all’Europa di Euro, disoccupazione e banche. Adesso tocca a noi!”. Scontato il giubilo di Nichi Vendola, che in cuor suo si sente più Tsipras di Tsipras:

GIORGIA MELONI SI FA UN SELFIE COL TRICOLORE GIORGIA MELONI SI FA UN SELFIE COL TRICOLORE

 

“La vittoria di Tsipras apre uno spiraglio in Ue e darà scossa a Italia. Ridicoli quei Pd che festeggiano il suo successo”. Instancabile, in effetti, il tentativo renziano di appropriarsi della vittoria. Commovente, in particolare, il bacio della morte di Debora Serracchiani: “Tsipras consolidi il lavoro di Renzi in Ue, congratulazioni per una vittoria netta”.

alexis tsipras 3 alexis tsipras 3

 

Gennaro Migliore, che di cambiamenti s’intende, grida: “Vai Alexis Tsipras! C’è da cambiare l'Europa!”. Di fronte alle critiche, l’uomo con il cognome meno meritato della storia ha replicato: “Non si tratta di essere uguali, ma di poter convergere nel Consiglio Europeo. È la politica”.

 

Molti, ahilui, gli hanno però risposto: “Ma convergere dove, Migliore, se sei sceso dal carro di Tsipras per salire su quello di Renzi?”. Dettagli: l’entusiasmo renziano si è rivelato tracimante. Pina Picierno: “Congratulazioni Tsipras! E auguri alla Grecia di continuare a crescere e lavorare per Ue più vicina alle nostre aspettative” (speriamo di no).

vendola alla cloche vendola alla cloche

   

Contagioso il trasporto di Andrea Romano, mediano di seconda fila del trasformismo. Prima retwitta una frase di Tsipras (“Io in sintonia con Renzi, cambieremo verso all’Europa”) e poi plaude Il Foglio per un’analisi che ribadisce quanto segue: “Dal partito oligarchico al partito liberale di sinistra: ancora più efficace dopo Tsipras”.

   

A proposito di Foglio, è pro-Syriza anche lui e dunque Giuliano Ferrara: “Quello che farà Alexis Tsipras è in braccio agli dei (..) Non lo so nemmeno io (..) È un conservatore un po’ incendiario, facciamogli posto”. Intellettualmente onesta, e dunque eversiva, la deputata Pd Anna Ascani: “Segnalo agli entusiasti che il PSE, il nostro partito insomma, ha perso. Di brutto. Congratulazioni e buon lavoro a Tsipras”.

giuliano ferrara giuliano ferrara

 

Luigi Di Maio, M5S, si esprime in merito su Facebook: “La forza politica greca ‘Syriza’ nel 2007 si è presentata alle elezioni parlamentari ottenendo circa il 5%, dopo 5 anni il 16% e dopo pochi mesi il 26%. Nonostante l’exploit ottenuto, ha deciso di restare coerentemente all’opposizione, prendendosi le solite critiche sui voti ‘congelati’.

 

Con loro non ci accomunano certamente la forte ideologizzazione di sinistra (...) e le posizioni troppo indecise sull’Euro. Ma sicuramente abbiamo in comune alcune scelte nel nostro percorso politico (...) Oggi Syriza è stata premiata dai cittadini greci (...) Adesso spero che passino dalle parole ai fatti e in questa giornata vorrei dare un consiglio non richiesto ad Alexis Tsipras: stai lontano da Matteo Renzi, la sua ipocrisia è pericolosa”.

   

SERRACCHIANI A BALLAR SERRACCHIANI A BALLAR

PERSINO il compagno PaoloFerrero ha ritrovato la grinta dei bei tempi: “Il popolo greco vince le elezioni contro l'austerità e dà il governo a Syriza. Adesso rovesciamo quest’Europa come un calzino!“.

 

Più pensoso Fausto Bertinotti: “Tsipras insegna che la sinistra non può rinascere da una sua costola”. L’entusiasmo si è rivelato così trasversale da intaccare persino Gianni Alemanno. Il quale, forse non lucidissimo, ha twittato: “Vittoria di Tsipras in Grecia dimostra che i popoli europei sono stanchi dei vincoli dell’euro”. Poi però è tornato in sé e ha aggiunto: “Anche se la sinistra sbaglia sempre”. Amen.

 

2. MAGALLI AL TELEFONO TSIPRAS HA SOLO 40 ANNI ALTRIMENTI PERFETTO

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Alessandro Ferrucci per “il Fatto Quotidiano”

 

“Oggi i politici italiani sono tutti Tsipras”. Mentre ieri? “Secondo me pensavano che ‘Tsipras’ fosse una compagnia telefonica, magari neanche greca”. Folgorati sulla via ellenica. “Seeee, in Italia i politici sono agili, agilissimi, pronti a salire sul carro del vincitore, anche se il carro è straniero, hanno allungato la gittata, l’importante è che sia contro la Merkel”. Orrore tedesco. “Ma per favore! L’unico loro rimpianto è che ha solo 40 anni, altrimenti gli avrebbero chiesto di prendere un aereo (o un traghetto), sbarcare a Roma e candidarsi al Quirinale”.

 

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Avremmo risolto un problema. “Vabbè, magari tra dieci anni”. Cosa dice oggi il borsino di Magalli. “Vanno tutti su e giù. Su e giù. Un continuo”. Apriamo alle quote rosa? “Va bene, e quindi?”. Finocchiaro. “(Silenzio grave) Da ragazzo c’era un tipo di barometro con due pupazzetti, quando c’era tempo bello la lancetta andava su uno, il brutto l’opposto. Ecco, da giorni si fanno i nomi di lei e di Veltroni, e penso al barometro, solo che non so quale dei due equivalga al brutto”.

 

3. IN FRANCIA TSIPRA PIACE A TUTTI: A MARINE LE PEN, A HOLLANDE E PURE A MELENCHON

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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera

 

La reazione più entusiastica e più prevedibile, in Francia, è quella di Marine Le Pen: «Quel che il popolo greco ha dato all’Ue è uno schiaffo democratico mostruoso, comincia il processo all’euro-austerità». La sinistra radicale di Syriza piace al Front National di estrema destra, perché entrambi lottano contro Bruxelles e le politiche di rigore.

 

Anche Jean-Luc Mélenchon, del Parti de Gauche alla sinistra dei socialisti, esulta per la vittoria di Tsipras e sostiene che «la storia dell’Europa è a una svolta». Fin qui niente di strano: le forze politiche che hanno in comune l’opposizione a quella che loro definiscono «l’Unione Europea dei banchieri» non possono che trovarsi d’accordo su Syriza, a destra e a sinistra. Meno scontata invece la soddisfazione dei socialisti al governo, che nel 2012 rifiutarono di incontrare Tsipras a Parigi.

 

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La prima reazione, del segretario del Ps Jean-Christophe Cambadélis, domenica, è stata «la vittoria di un partito di sinistra è sempre una buona notizia per i socialisti», glissando sul fatto che il partito di sinistra da sempre alleato del Ps è il Pasok, duramente battuto. La sinistra al governo in Francia si è trovata ieri in una curiosa situazione: da un lato, si discuteva all’Assemblea nazionale la legge Macron, dal nome del ministro dell’Economia protagonista della svolta economica social-liberale; dall’altro, sono piovute dichiarazioni in favore di quel Tsipras un tempo giudicato irresponsabile perché anti-Bruxelles.

 

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Dopo che il presidente dell’Assemblea nazionale Claude Bartolone ha detto «se fossi greco voterei Syriza» l’entusiasmo per il vincitore non è stato smorzato dall’annuncio della sua alleanza con la destra nazionalista. In serata il presidente Hollande ha telefonato a Tsipras per invitarlo a «venire rapidamente a Parigi». Assai improbabile che nel gioco delle alleanze la Francia abbandoni Berlino per Atene, ma meglio tenersi buono un vincitore così popolare. 

 

 

 

 

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