Pierre de Nolac per ITALIA OGGI
WALTER VELTRONI1 - E ADESSO VELTRONI SE LA CANTA E SE LA SUONA...
Serata speciale per Walter Veltroni, quella di martedì prossimo all'Auditorium di Roma. L'ex sindaco della capitale sarà al centro dell'attenzione con un evento intitolato «Noi», come il suo libro pubblicato da Rizzoli. Proprio dal romanzo è nato un disco, in vendita da domani: una colonna sonora del testo veltroniano, con le musiche eseguite da Stefano Di Battista, Roberto Gatto, Danilo Rea e Dario Rosciglione.
Dieci euro per accedere alla sala Sinopoli, prezzo che i tanti amici di Walter sono disposti a pagare pur di salutare l'ex segretario del Partito democratico e già numero uno del Campidoglio. Le canzoni amate da Veltroni sono «Parlami d'amore Mariù», «Città vuota», «Video Killed the Radio star», «Father and son», e pure «2025», ispirata all'ultimo capitolo del libro. Per dirla con le parole del produttore, «ogni epoca si è saputa raccontare in note, parole e melodie, e tra le pagine del suo libro Veltroni è riuscito sapientemente a rievocare la colonna sonora della nostra storia».
Il dato da sottolineare è quello che riguarda proprio il produttore, che non è il classico discografico, ma un senatore del Pd, alla sua prima legislatura: Raffaele Ranucci. L'etichetta che ha dato vita a «Noi» è Alice records. Che poi è il nome della figlia dello stesso parlamentare-imprenditore che si vanta di essere un talent scout di voci: come prima opera scelse un «disco live» dedicato al concerto del Primo maggio dello scorso anno, una compilation ideata per riunire le esibizioni live degli artisti ospiti dell'ultima edizione del concertone di piazza San Giovanni, quello caro ai sindacati e in primo luogo alla Cgil guidata da Guglielmo Epifani.
EPIFANIRanucci vanta un'amicizia a prova di bomba con Walter: su Facebook dichiara di stimare solo tre politici, Michelle e Barack Obama più Veltroni, posizionandolo all'ultimo posto. Comunque, per festeggiare l'ex primo cittadino della capitale e le sue passioni musicali la sala dell'Auditorium è stata noleggiata: l'iniziativa non fa parte della programmazione istituzionale della struttura progettata dall'architetto Renzo Piano.
cern15 guglielmo epifani lap2 - LA REPUBBLICA DEGLI ZINGARETTI...
I fratelli Zingaretti sono intercambiabili. Almeno per i giornali e le agenzie di stampa. Nicola Zingaretti è presidente della Provincia di Roma, e Luca è l'attore noto al grande pubblico per l'interpretazione televisiva del commissario Montalbano, ideato da Andrea Camilleri. Ma su Repubblica, nell'intervista dedicata a Laura Morante e firmata da Maria Pia Fusco, l'attrice afferma che nel nuovo film di Pupi Avati Il figlio più piccolo il personaggio di «Nicola Zingaretti è un ex frate».
Ovviamente, si trattava del fratello Luca, e non del politico Nicola. Fatto sta che l'Agi, in un lancio del 1° febbraio intitolato «Arte: collezione di cammei Santarelli donata a musei Capitolini», ha sottolineato la presenza all'evento del «presidente della Provincia di Roma Luca Zingaretti».
Nicola e Luca Zingaretti - Copyright Pizzi3 - DELL'UTRI AI «2 LADRONI» MA E' IL GEMELLO...
Proprio nel giorno delle dichiarazioni di fuoco di Massimo Ciancimino contro Marcello Dell'Utri, nel centro storico di Roma c'era chi giurava di aver visto il senatore entrare tranquillamente in un ristorante. Nella sera, a piazza Nicosia, qualcuno ha indicato da lontano un signore che vantava una straordinaria somiglianza con il parlamentare: non era Marcello, ma il fratello gemello Alberto, che varcava la soglia dei «Due ladroni» insieme con un nutrito gruppo di amici.
Alberto è il marito di Maria Pia La Malfa, stakanovista delle feste capitoline, genitore di Araba, attrice nota alle cronache mondane per la sua storia d'amore con Danny Quinn (figlio di Anthony, indimenticato interprete della pellicola cinematografica Zorba il greco, anche se lui era messicano), e per la sua fede buddista. Comunque, i due gemelli sono praticamente identici.
Marcello Dell'Utri4 - A PALAZZO MADAMA URGONO CALZE E COLLANT...
Calze e collant per il Senato del presidente Renato Schifani. Sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea è stato pubblicato un bando di gara dedicato alla fornitura di uniformi, abiti (comprensivi di 336 cravatte e 444 papillons), camicie, 4.445 paia di calze, 2.666 collant e scarpe per il personale della carriera ausiliaria del Senato, «da aggiudicare con il criterio del prezzo più basso».
Il valore stimato dell'appalto (le offerte dovranno pervenire entro le ore 15 del prossimo 7 aprile) è pari a un milione di euro, per i sessanta mesi di durata del contratto. Quello che Schifani deve sapere è che il timore di coloro che lavorano a palazzo Madama «è quello di dover indossare abiti prodotti in Cina». Intanto c'è chi ha ritrovato in biblioteca una vecchia copia del libro di Aldo Busi «Vita standard di un venditore provvisorio di collant».