VIA DALLA SETA, MA SENZA ESAGERARE – IL MINISTRO DEL COMMERCIO CINESE ARRIVA A VERONA PER IL FORUM DI DIALOGO IMPRENDITORIALE ITALIA-CINA E TAJANI SE LO ALLISCIA. TE CREDO: L’ITALIA NON PUÒ FARE A MENO DEL MERCATO DA 1,4 MILIARDI DI ABITANTI DEL DRAGONE (19 MILIARDI DI EXPORT), E SOPRATTUTTO DEI PRODOTTI A BASSO COSTO CHE PRODUCONO ( 46,8 MILIARDI DI IMPORT)  – “BLOOMBERG”: “GIORGIA MELONI SI RECHERÀ IN CINA NEI PROSSIMI MESI”

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TAJANI, RAFFORZARE DIALOGO TRA CINA E ITALIA

wang wentao antonio tajani wang wentao antonio tajani

(ANSA) - Un incontro di scambio di iniziative tra le Pmi di Cina e Italia, fissato annualmente, e un momento di analisi della situazione ogni sei mesì: è l'impegno assunto oggi dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e dal ministro del Commercio della Repubblica Cinese, Wang Wentao, al forum di dialogo Imprenditoriale Italia-Cina, in corso a Verona.

 

Tajani ha sottolineato la necessità "di rafforzare il dialogo tra i due Paesi,che hanno grandi capacità commerciali". Il responsabile della Farnesina ha detto di aver trovato dal ministro cinese "orecchie molto attente su molti fronti", che porteranno "a rafforzare il dialogo commerciale in maniera bilaterale".

 

meloni xi jinping meloni xi jinping

I due Paesi, ha spiegato Tajani, sono concordi sull'importanza "che sul fronte economico passino le merci, e non le armi", e sulla necessità di arrivare ad una de-escalation dei conflitti che investono molte aree e linee commerciali, come quella del Mar Rosso. "Lavoriamo per la pace - ha sottolineato Tajani - e il dialogo e la diplomazia sono gli strumenti da utilizzare".

 

Il capo della nostra diplomazia ha fatto riferimento allo sviluppo turistico cinese in Italia "un punto fondamentale - ha affermato - un settore chiave che avrà come prossima prova le olimpiadi di Milano-Cortina; e in questo binario è da inserire il volo aereo Shangai-Venezia". Quanto alla crescita degli investimenti in Cina, il ministro Wang - ha concluso Tajani - "ha assicurato il suo impegno per favorire le Pmi italiane che vogliono operare in Cina"

 

TAJANI, CINA SI IMPEGNI PER UN INTERVENTO DIPLOMATICO SULL'IRAN

antonio tajani wang wentao forum di dialogo imprenditoriale italia cina antonio tajani wang wentao forum di dialogo imprenditoriale italia cina

(ANSA) - "Ho chiesto un'azione anche cinese forte presso l'Iran perché intervenga sugli Houthi ai fini di una de-escalation. Ho trovato disponibilità cinese ad un'azione corale per la de-escalation, cioè un'azione di tutti in quell''area".

 

Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sulla situazione mediorientale della quale ha parlato con il ministro cinese Wang Wentao a Verona. "Siamo insistendo con azioni diplomatiche - ha aggiunto - affinché anche l'Iran non attacchi direttamente Israele perché questo porterebbe ad una escalation in un'area dove già c'è una tensione molto forte. Ci auguriamo sempre che prevalga il buon senso in questa delicata fase".

 

Tajani ha sottolineato di aver parlato con il collega asiatico "soprattutto della tensione nell'area del Mar Rosso e dello stretto del canale di Suez perché è una questione che riguarda sia noi che loro e rischia di far aumentare i costi del trasporto marittimo per quanto riguarda l'esportazione e le importazioni, quindi un tema comune sul quale vogliamo lavorare insieme".

 

joe biden e giorgia meloni - vignetta by natangelo joe biden e giorgia meloni - vignetta by natangelo

TAJANI,PERPLESSITÀ SU POLITICHE GREEN DELL'UE MA EVITARE DUMPING

(ANSA) - "Sulle politiche green le perplessità sono di tutti, anche nostre. Deve esserci un level playing field, deve esserci una concorrenza leale". Così ha risposto il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando i dubbi espressi dal suo collega del Commercio, Wang Wentao sulla linea di Bruxelles in relazione alle imprese cinesi, definendola 'protezionistica' specie su automotive e politiche green .

 

"La competenza sulla politica commerciale - ha precisato Tajani - è dell'Unione europea per quanto riguarda le regole, quindi è l'Ue, la Commissione che poi decide ciò che si deve fare".

 

"Sulle politiche green - ha osservato - anche noi abbiamo delle perplessità per quanto riguarda gli impegni che vengono chiesti all'industria dell'agricoltura italiana. Ci sono dei correttivi da portare - ha spiegato -: penso al settore dell'auto, al settore dell'agricoltura e ci deve essere, per quanto riguarda l'importazione, un'azione di blocchi, del dumping anche quello ambientale. E' necessario che siano in atto in Europa e in Cina le stesse regole. Detto questo - ha concluso Tajani - bisogna anche modificare le regole europee perché sono regole per noi difficilmente raggiungibili con il rischio di non essere competitivi sui mercati mondiali"

antonio tajani wang wentao antonio tajani wang wentao

 

TAJANI,'PROSPETTIVE POSITIVE CON CINA, C'È APPOGGIO DEI GOVERNI'

(ANSA) - Giudizio positivo del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, della due giorni dedicata al Forum di dialogo Imprenditoriale Italia-Cina con il collega del Commercio cinese, Wang Wentao. "Sono stati due giorni proficui - ha sottolineato - perchè sono stati raggiunti una serie di obiettivi, di decisioni concrete e poi anche perchè c'è l'appoggio dei governi. Abbiamo deciso anche di allargare gli incontri, di stabilizzare le riunioni".

 

Tajani ha ricordato che questo rapporto è solido da 20 anni durante i quali sono state fatte 15 riunioni e in prospettiva ce ne sarà una ogni anno e "ogni 6 mesi invece un incontro fra piccole e medie imprese. L'intenzione è di rafforzare la piattaforma di informazioni tra le Pmi per fare business. Abbiamo deciso - ha rilevato - di allargare anche i temi della Commissione, la questione della tecnologia agricola, il nostro saper fare, soprattutto nelle aree a grande siccità.

 

MELONI XI JINPING 45 MELONI XI JINPING 45

Ed è positivo il fatto che da parte cinese ci sia la disponibilità ad aiutare le nostre Pmi per farle entrare nel mercato del paese asiatico". "Ho chiesto - ha ricordato Tajani - che ci sia il rispetto, le pari opportunità per le imprese italiane che operano lì e viceversa. Ci sono ancora degli angoli da smussare, alcune barriere e ostacoli da superare in Cina, e questi business forum, servono proprio per trovare delle soluzioni. Il ruolo dell'Ice - ha concluso - è importante essendo parte della rappresentanza diplomatica italiana".

 

LA VIA DELLA SETA È CHIUSA, MA LA CINA APRE STRADE ALTERNATIVE ALL’ITALIA – COME DAGO-DIXIT, PECHINO CI HA MESSO DI NUOVO NEL MIRINO: OGGI INIZIA IL TOUR DEL MINISTRO DEL COMMERCIO CINESE, WANG WENTAO, TRA VENEZIA E VERONA. AD ACCOGLIERLO CON TUTTI GLI ONORI ANTONIO TAJANI – DOPO L’ADDIO ALLA “BELT AND ROAD INITIATIVE”, IL GOVERNO TEMEVA RIPERCUSSIONI. MA PER PECHINO BUSINESS IS BUSINESS: L’UNICA QUESTIONE APERTA È L’INVITO DI XI JINPING A GIORGIA MELONI PER UNA VISITA A PECHINO, FORMALIZZATO DA UN ANNO MA MAI CONFERMATO…

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale giorgia meloni e joe biden nello studio ovale

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/via-seta-nbsp-chiusa-ma-cina-apre-strade-alternative-391228.htm

 

MELONI CERCA IL RESET CON LA CINA DOPO CHE L'ITALIA HA ABBANDONATO IL PATTO BELT AND ROAD

Traduzione dell’articolo di Donato Paolo Mancini per www.bloomberg.com

 

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni si sta avventurando in un'offensiva di charme con Pechino, nel tentativo di rafforzare i legami commerciali ed economici dopo che l'anno scorso l'Italia si è ritirata dalla controversa iniziativa di investimento globale della Cina (la Via della Seta, ndR).

 

Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani incontrerà venerdì a Verona il Ministro del Commercio cinese Wang Wentao per dare il via a un dialogo imprenditoriale e Meloni si recherà in Cina nei prossimi mesi, secondo quanto riferito da una persona a conoscenza dei piani che ha parlato a condizione di anonimato.

antonio tajani wang wentao antonio tajani wang wentao

 

La visita a Roma arriva dopo l’avvio di un massiccio sforzo di de-risking dalla Cina, in Unione europea, per proteggere meglio le linee di approvvigionamento e garantire l'accesso a materiali e tecnologie critiche, in particolare dopo che Pechino ha mostrato sostegno a Mosca nella sua guerra contro l'Ucraina.

 

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si recherà in Cina nel fine settimana per discutere di commercio e Ucraina. Il rafforzamento dei legami con Pechino fa parte di una nuova spinta alla diplomazia italiana che Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, ha definito "pragmatica ma non cinica". L'approccio si basa su un forte impegno nei confronti della NATO e del partenariato transatlantico e sulla promozione di buone relazioni con i cosiddetti avversari sistemici, come Pechino, Teheran e persino Mosca.

 

meloni biden meloni biden

L'Italia è stata l'unica nazione del Gruppo dei Sette a firmare la Belt and Road Initiative del presidente cinese Xi Jinping, un patto infrastrutturale globale volto a espandere l'influenza di Pechino soprattutto in Asia, Africa ed Europa orientale. La mossa ha attirato le ire degli Stati Uniti e dei loro alleati.

 

Uscendo dalla BRI, Roma, che quest'anno detiene la presidenza del G-7, ha voluto evitare di provocare qualsiasi tipo di contraccolpo da parte della Cina, che rappresenta un mercato di esportazione fondamentale. Anche mentre si preparava a uscire pubblicamente dal patto, l'Italia ha prestato molta attenzione al modo in cui proiettava questo messaggio al mondo, evitando di abbandonare apertamente l'iniziativa.

 

Le principali esportazioni italiane in Cina sono i prodotti farmaceutici: le vendite l'anno scorso hanno raggiunto quota 4,4 miliardi di euro, quasi un quinto dei 19 miliardi di euro di esportazioni totali. La Cina ha esportato in Italia 46,8 miliardi di euro di beni. "Vogliamo avviare una nuova fase nelle relazioni tra Italia e Cina e investire in una partnership bilaterale", ha dichiarato giovedì Tajani.

 

antonio tajani wang wentao antonio tajani wang wentao

La mossa potrebbe essere una vittoria politica per la Meloni, se riuscirà a mantenere i legami commerciali con la Cina, importanti per la comunità imprenditoriale, mantenendo anche una promessa fatta al suo partito, Fratelli d'Italia, che voleva che Roma abbandonasse la BRI, chiamata anche Via della Seta.

 

Il governo Meloni gode attualmente di una delle più ampie maggioranze degli ultimi tempi  in Parlamento, e le prossime elezioni europee di giugno potrebbero vederla giocare un ruolo fondamentale nel determinare l'equilibrio di potere a Bruxelles.

 

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"Il governo ha mantenuto la promessa elettorale di uscire dalla Via della Seta perché era chiaro a tutti che l'accordo non era favorevole all'Italia", ha dichiarato in un'intervista Giangiacomo Calovini, deputato del partito della Meloni nella commissione Esteri. "Nella situazione attuale, estremamente volatile, non c'è nulla di male nel mantenere un dialogo aperto con Pechino" nella speranza di rafforzare gli scambi con un mercato importante come quello cinese.

 

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