VOTO NO-STOP? TRANQUILLI, CONFETTI, CIOCCOLATINI E PASTI LEGGERI PER EVITARE L’EFFETTO ABBIOCCO: COSÌ CI SI PREPARA ALLA MARATONA IN AULA – MA NEPPURE DIO PUO’ CREDERE CHE CI SIANO ITALIANI CHE RINUNCIANO AL FERRAGOSTO…

15 ore di votazioni e migliaia di emendamenti. Inizio alle 9, domeniche comprese: per i cattolici l’indicazione è andare a messa la mattina presto, in alternativa si può fare come Razzi: “Ci va mia moglie e prega anche per me” - La ricetta del senatore berlusconiano contro la stanchezza: “Chiudo gli occhi 5 minuti, anche in Aula, e torno come un leone”…

Condividi questo articolo


Francesca Schianchi per “La Stampa

 

Antonio Razzi Antonio Razzi

Nel Pd ci scherzano su già da qualche giorno: bisognerebbe diffondere un promemoria della dieta-tipo del senatore anti-ostruzionista. «Alla base, una regola importante: pasti leggeri, per evitare l’effetto abbiocco», sospira sorridente il senatore Francesco Russo, che ieri è tornato in aereo dalla sua Trieste a Roma equipaggiato di valigia da viaggi lunghi, necessaria per trasportare un assortimento di camicie e biancheria per almeno due settimane.

 

Perché da oggi parte la maratona costituzionale, discussioni e voti dalle 9 del mattino a mezzanotte, e lui sarà in prima linea, segretario d’Aula incaricato di riuscire a mantenere inchiodati ai banchi i 108 senatori democratici a suon di sms perentori e lusinghe come «clandestini sacchetti di caramelle e cioccolatini», ride, da allungare in Aula, lì dove è proibito portare cibo ma almeno qualche dolcezza per spezzare la fame sarà garantita. Molto si conta anche sui mitici confetti Pelino, generosamente offerti in maniera bipartisan dalla senatrice Paola Pelino di Forza Italia a chiunque abbia cali di zucchero.
 

Francesco Russo Francesco Russo

D’altra parte, il fattore cibo si presenterà come dettaglio non secondario in queste non stop di quindici ore giornaliere di votazioni: non a caso, la settimana scorsa, il senatore leghista Raffaele Volpi ha fatto presente all’Ufficio di presidenza di intervenire per rimpolpare le proposte culinarie di buvette e ristorante al pian terreno, inevitabilmente destinati all’assalto dei senatori in piena maratona di votazioni.

 

Una pausa sarà prevista tra le 13,30 e le 15, durante la quale incastrare anche, però, il lavoro delle Commissioni; mentre per la cena si vedrà: «Se pure non mangio è meglio, così non faccio la pancia», sospira il senatore Antonio Razzi, ex Idv oggi berlusconiano di ferro («io sulla riforma voto come mi dice Berlusconi, è lui che ha il mio “cartellino”…»). Lui dice di non temere il tour de force di emendamenti e ostruzionismi, «capirà, ho lavorato per 41 anni in Svizzera, 16-18 ore di lavoro in una fabbrica tessile, il calendario di queste settimane mi sembra un ritorno al futuro… Qui almeno non è così pesante, non devo prendere le bobine di filo».

Premio Guido Carli Paola Pelino Premio Guido Carli Paola Pelino

 

E se ostenta volenterosa noncuranza la vecchia guardia della politica, figuriamoci la nuova: «Ho 50 anni e me ne sento 20! Il problema sarà per tutti quelli che ne hanno 50 e se ne sentono 80», ridacchia il senatore stellato Andrea Cioffi. «Ho fatto il cooperante per Emergency, abbiamo lavorato quasi 16 ore al giorno per 24 giorni di fila per aprire il reparto di terapia intensiva a Kabul… Il problema sarà per quelli qui che pensano di lavorare e non sanno nemmeno cosa voglia dire…».
 

Senatore Andrea Cioffi Senatore Andrea Cioffi

 

Quindici ore di votazioni e migliaia di emendamenti. Inizio alle 9, domeniche comprese: per i cattolici della maggioranza l’indicazione è andare a messa prima delle nove di mattina, in alternativa si può fare come Razzi: «Ci va mia moglie tutte le domeniche e prega anche per me».

 

E contro stanchezze e colpi di sonno in agguato (sempre Razzi: «Ogni tanto mi capita di avere sonno da morire, ma basta chiudere gli occhi cinque minuti, anche in Aula, e torno come un leone»), nel Pd dovrà lottare Russo, per riuscire a tenere tutti i democratici in Aula durante i voti cruciali: «Mi stanno arrivando varie richieste per essere esonerati, ciascuna con una propria ragione. Ma la linea è dire di no a tutti», svela con un sorriso, «già, grazie a questo incarico ci si fa tanti amici…», scherza. Con qualche piccola, purché rapidissima, eccezione: ieri ha dato via libera mezz’ora a un collega in crisi di camicie pulite: «Posso assentarmi mezz’ora per andare a ritirare quelle lavate in tintoria?».

matteo renzi matteo renzi Berlusconi SILVIO Berlusconi SILVIO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…