CALCIO DOTTO - LA VENDITA DI HIGUAIN È IL CAPOLAVORO DI DE LAURENTIIS. INCASSA QUASI 100 MILIONI PER UN GIOCATORE DI QUASI 30 ANNI, REDUCE DAL SUO IRRIPETIBILE EXPLOIT. AURELIO, CAPPELLO! - CON HIGUAIN IN CORPO, AGGIUNTO A PJANIC, A DANI ALVES, BEANTI, PJACA LO SCUDETTO POSSIAMO AGGIUDICARLO ALLA JUVE PRIMA CHE INIZI

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HIGUAIN HIGUAIN

Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

 

Tutti in culo alla balena. Dopo Pjanic, ecco Higuain. L’ennesimo “Core ‘ngrato”, versione rigorosamente Roberto Murolo. Il pesce grande non mangia più i pesci piccoli, li lascia in vita, dopo averli amputati di denti e pinne. Ecco, la vera ferocia al lavoro. Adesso ha la faccia di Marotta, prima era quella di Moggi.

 

Il secondo era citazione persino simpatica per quanto da manuale del boss, sigaro incorporato, il primo risulta decisamente più inquietante con il suo non dettare mai, per via dell’occhio sifolino, quel patto visivo del “sono il prossimo tuo” su cui si fondano le relazioni umane. Sfuggente per definizione Marotta. Ti guarda da un altrove. E ti frega.

BENATIA BENATIA

 

Alla faccia, e che faccia, del presidente Stravecchio che, nella sua fissità monodica di vetusto bambino non particolarmente sveglio, quello che in classe i Lotiti di turno lo colpiscono dall’ultimo banco con la fionda, continua il suo delirante inno al sistema calcio Italia, sempre più invece votato allo sfascio, stile Geppetto, per restare a Collodi,  cha ha in mano un pezzo di legno e crede di avere un paffutissimo bimbo.

MAROTTA MAROTTA

 

Con Higuain in corpo, aggiunto ai Pjanic, ai Dani Alves, i Benatia, i Marko Pjaca e non finisce qui,  il campionato possiamo aggiudicarlo prima che inizi, dopo aver fatto finta per cinque anni di giocarlo. Botta mortifera su quello che dovrebbe essere un plot. A meno che lo Spalletti senza pinne o il Sarri senza denti non s’inventino un’interessantissima e improbabilissima impresa.

 

PJANIC PJANIC

Di sicuro, sono in tanti a gongolare nell’affaire Higuain. Giocatore traditore e fratello procuratore of course, trenta milioni spalmati in quattro anni, esclusi i non banali diritti d’immagine, tutto il mondo Juve, che può fottersene ora dell’ossicino campionato, per puntare alla polpa con le grandi orecchie, avendo ora il grande culo di Gonzago.

 

Ma chi gongola più di tutti in queste ore, il Grande Gongolo, si chiama Aurelio de Laurentiis. Questo è il suo capolavoro. Incassa quasi cento milioni per un giocatore di quasi trent’anni, reduce dal suo irripetibile exploit, 36 reti, oltre Nordhal, denaro che può intelligente reinvestire per diventare più competitivo nel mondo, come fece la Juventus di Moggi con la cessione di Zidane. E lo chiude, questo capolavoro, uscendone pure come l’eroe, versione generale Custer, che resiste fino all’ultimo all’attacco degli indiani e cede solo trafitto dalla freccia clausola, mentre la sua pistola scarica vomitava solo aria.

sarri de laurentiis sarri de laurentiis

 

Non pago, quando già ha capito l’andazzo, s’inventa una conferenza stampa dove, a colpi di esercizio retorico, iscrive Gonzalo nella gogna dei “traditori”, dandolo in pasto a una piazza che, d’amor ferita, avrà una sterminata capacità di odio. Aurelio, cappello!

PJANIC BENATIA DE LAURENTIIS PJANIC BENATIA DE LAURENTIIS

 

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