CALCIO MARCIO - “ASTA DIRITTI TV TURBATA”: NEL MIRINO DEI PM C'E' IL SISTEMA INFRONT- LA GUARDIA DI FINANZA PERQUISISCE SEDI DI CLUB DI SERIE A E B - I “FINANZIAMENTI INDEBITI” FATTI DALLA SOCIETA’ DI BOGARELLI A FAVORE DI GENOA E BARI - - - - -

Indagato Bogarelli, presidente di Infront, per turbativa d’asta - Partendo dalla Svizzera la Procura di Milano è arrivata al cuore del calcio italiano e a Infront, la sussidiaria italiana della società fondata dal nipote del padre-padrone della Fifa Blatter - Quei finanziamenti indebiti a favore di Genoa e Bari..

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BOGARELLI INFRONT BOGARELLI INFRONT

Claudio Gatti per “Il Sole 24 Ore”

 

Come in tutte le grandi indagini, anche in questo caso si sono seguiti i soldi. E così, partendo dalla Svizzera, la Procura e il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano sono arrivati al cuore del calcio italiano. Non solo a Marco Bogarelli, il presidente di Infront Italy considerato da molti l’uomo più potente del football nostrano in quanto protagonista assoluto del business dei diritti televisivi e commerciali, ma anche a squadre di Serie A e B e al gruppo Mediaset. 
 

INFRONT PHILIPPE BLATTER INFRONT PHILIPPE BLATTER

“Noi non siamo coinvolti in nessuna storia di tipo giudiziario”, aveva dichiarato Bogarelli all’Ansa poco più di quattro mesi fa. La Procura di Milano ha invece un procedimento penale aperto non solo su di lui, ma anche su Andrea Locatelli e Giuseppe Ciocchetti, entrambi consiglieri di amministrazione di Infront Italy Srl, la sussidiaria italiana dell’omonima società fondata da Philippe Blatter, nipote del padre-padrone della Fifa Joseph Blatter, che dal 2009 fa da advisor della Lega Calcio per la vendita dei diritti tv.

PHILIPPE BLATTER PHILIPPE BLATTER

 

«Noi ci affianchiamo alla Lega, stimoliamo il mercato, miglioriamo il prodotto ed evitiamo di avere da parte degli operatori un abuso di posizione dominante», aveva detto all’Ansa Bogarelli.

 

I pm milanesi Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi sostengono invece che Infront Italy non solo avrebbe favorito diverse società di calcio attraverso finanziamenti clandestini serviti a “tamponare” le loro difficoltà finanziarie, ma avrebbero condizionato le procedure d’asta per l’assegnazione dei diritti televisivi della Lega impedendone il corretto svolgimento al fine di condizionare le modalità di scelta dei contraenti, violando i canoni di “leale concorrenza”.
 

Contattato da Il Sole 24 Ore Bogarelli non ha voluto rilasciare dichiarazioni indirizzandoci alla sua portavoce, la quale ci ha detto: «Siamo assolutamente sereni sulla corretta procedura della gara». Sul rapporto con Tax & Finance e i supposti finanziamenti occulti ai club non ha invece voluto fare commenti.
 

GALLIANI BOGARELLI INFRONT GALLIANI BOGARELLI INFRONT

L’inchiesta ruota attorno a un’attività di polizia giudiziaria effettuata negli ultimi mesi dalla Guardia di Finanza e sfociata venerdì scorso nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Andrea Baroni, senior partner di Tax & Finance (T&F), una società fiduciaria di Lugano.

 

Baroni è indagato assieme ad altri funzionari di T&F per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro frutto di reati commessi in Italia. Secondo l’accusa si tratterebbe per lo più di evasione fiscale, ma a Il Sole 24 Ore risulta che T&F è stata usata anche per sospette attività di riciclaggio di denaro frutto di reati contro la pubblica amministrazione.

 

MARCO BOGARELLI MARCO BOGARELLI

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza milanese ha per esempio scoperto che è stata utilizzata da un advisor della Regione Calabria per ottenere pagamenti milionari dalla banca giapponese Nomura dopo la stipula da parte dell'ente di grossi contratti di derivati particolarmente favorevoli all’istituto nipponico.

 

Secondo gli inquirenti, il ruolo di T&F sarebbe stato quello di predisporre documentazione «di natura contrattuale fittizia» ed emettere fatture relative a «operazioni inesistenti» attribuibili a società anonime offshore appositamente create e amministrate dalla stessa fiduciaria svizzera.
 

Indagando sulla clientela italiana di T&F, la Guardia di Finanza ha scoperto le attività finanziarie elvetiche di Infront, società che oltre a commercializzare a livello nazionale e internazionale Serie A e B, Coppa Italia e Supercoppa italiana gestisce i diritti marketing di Milan, Lazio, Genoa e Sampdoria (per trasparenza occorre far notare che il Gruppo 24 Ore ha vinto il bando di gara pubblico come advisor commerciale della Federazione Italiana Giuoco Calcio presentandosi insieme a Infront Italy Srl, Ndr).

 

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Gli investigatori milanesi sono inoltre arrivati a Riccardo Silva e alla sua MP & Silva Group, leader mondiale nella distribuzione dei diritti sportivi che nell’autunno scorso ha ottenuto il rinnovo del contratto di commercializzazione all’estero dei diritti televisivi del calcio nazionale.

 

I giornali all'epoca avevano fatto notare che si era trattato di una «decisione-lampo» presa dalla Lega e dal suo advisor Infront, «in 45 minuti e all’unanimità». Riccardo Silva, la cui abitazione è stata perquisita dalla Guardia di Finanza venerdì scorso, è professionalmente legato sia a Bogarelli sia a Locatelli da quando hanno fondato insieme il Milan Channel, il canale tematico del gruppo Fininvest e dell’omonimo club calcistico amministrato da Adriano Galliani.
 

ENRICO PREZIOSI ENRICO PREZIOSI

Nel corso della loro indagine gli inquirenti avrebbero individuato «indebiti finanziamenti» estero su estero fatti da Infront a favore di Genoa e Bari. Questi finanziamenti avrebbero permesso ai due club di eludere le verifiche sul loro equilibrio finanziario disposte dalla Figc attraverso l’organo di vigilanza Covisoc.
 

Nel caso del Genoa si tratterebbe di un totale di 15 milioni versati a favore di strutture estere riferibili al presidente Enrico Preziosi grazie a una provvista messa a disposizione da Silva tramite altre strutture estere riferibili a Infront e gestite da T&F. La dazione a favore del Genoa Calcio sarebbe stata erogata in tre soluzioni, di cui la più recente, di cinque milioni, sarebbe avvenuta nel maggio di quest’anno.
 

PAPARESTA FIRMA L ACQUISTO DEL BARI PAPARESTA FIRMA L ACQUISTO DEL BARI

Nel caso del Bari Calcio, l’indebito finanziamento sarebbe stato invece dissimulato attraverso un’operazione di sponsorizzazione della seconda maglia di gioco. Gianluca Paparesta, presidente del Bari si sarebbe rivolto ai manager di Infront per ottenere i 500 mila euro necessari per far fronte al pagamento degli stipendi dei suoi calciatori.

 

In assenza di quei finanziamenti, le due squadre sarebbero risultate inadempienti rispetto ai parametri economici previsti dalla normativa sulle società di calcio professionistiche e sarebbero incorse in punti di penalizzazione inflitti dalla Figc. 
 

PAPARESTA CON LA SCIARPA DEL BARI PAPARESTA CON LA SCIARPA DEL BARI

Oltre a questi finanziamenti apparentemente mascherati, gli inquirenti avrebbero trovato elementi di conferma dei sospetti emersi tempo addietro sulla procedura di assegnazione delle licenze per i diritti audiovisivi relativi alle prossime tre stagioni calcistiche.


Il 13 maggio scorso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva deliberato l’apertura di un’istruttoria per verificare «la sussistenza di condotte potenzialmente restrittive della concorrenza poste in essere dagli operatori televisivi Sky e Rti e dalla Lega Calcio, nonché dall’advisor della Lega Calcio, Infront Italy, che cura tutti gli aspetti relativi all’assegnazione dei diritti audiovisivi», in quanto «i predetti soggetti potrebbero aver realizzato un accordo restrittivo della concorrenza restrittivo della concorrenza posto in essere fra i principali operatori».
 

philippe blatter e marco bogarelli philippe blatter e marco bogarelli

In quell’occasione il Garante aveva fatto notare che Rti Spa (società del gruppo Mediaset) aveva presentato un’offerta non valida e che, «secondo le Linee Guida del bando, la Lega Calcio avrebbe potuto rivolgersi nuovamente al mercato, consentendo a tutti gli operatori interessati di riformulare le proprie offerte». A Rti era stato invece assegnato il pacchetto digitale terrestre.
 

«Le notizie di stampa in atti sembrano indicare che l’assetto finale per l’assegnazione dei diritti audiovisivi per il triennio 2015/2018 non discenda da un confronto competitivo fra gli operatori interessati, ma sia stato il frutto di un accordo, realizzato successivamente all’espletamento della gara che ha determinato un esito delle assegnazioni diverso da quello inizialmente risultante dalla stessa procedura di gara.

MARCO BOGARELLI INFRONT MARCO BOGARELLI INFRONT

 

Tale accordo potrebbe aver alterato il normale dispiegarsi del gioco della concorrenza, determinando di fatto una ripartizione dei diritti audiovisivi sulla base di un principio storico, cristallizzando le assegnazioni operate nelle stagioni calcistiche precedenti», si leggeva nel comunicato del Garante, che si dava tempo fino all'aprile 2016 per concludere la propria istruttoria.
 

L’inchiesta della Procura di Milano sembra ora confermare quei sospetti. Secondo pm Pellicano, Filippini e Polizzi, agendo in collusione con i dirigenti di Rti Giorgio Giovetti e Marco Giordani, Infront avrebbe infatti turbato il procedimento di gara nonché il suo corretto svolgimento prestabilendo il contenuto dei bandi al fine di condizionare le modalità di scelta dei contraenti. In altre parole, Rti e Infront avrebbero fatto in modo che il risultato della gara fosse “pilotato” a favore di Rti.
 

INFRONT PREZIOSI GALLIANI BOGARELLI INFRONT PREZIOSI GALLIANI BOGARELLI

 

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