DE BOER DI ARACHIDI - L’INTER SCARICA L’OLANDESE MA NON HA ANCORA LE IDEE CHIARE SUL SOSTITUTO - IL TECNICO SARA’ IN PANCHINA CONTRO IL TORINO MA POI TORNERÀ A CASA PER LASCIARE IL POSTO A UN TRAGHETTATORE - IN CORSA PIOLI, MANDORLINI E REJA IN ATTESA DI REALIZZARE IL SOGNO SIMEONE

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Andrea Sorrentino per “la Repubblica”

 

DE BOER DE BOER

Non ne possono più. Di sconfitte, di partite brutte senz’anima, di quegli allenamenti a calcio-tennis che facevano sghignazzare di nascosto i giocatori, di gare affrontate senza preparazione strategica. La misura è colma, da tempo. L’Inter ha deciso di scaricare Frank De Boer, che già in queste ore è l’ex allenatore dell’Inter.

 

È assai probabile che la cosa gli sia stata comunicata ieri pomeriggio da Piero Ausilio e Giovanni Gardini, alla Pinetina, al termine di una giornata dalle tinte fosche, vissuta al telefono con Thohir da Jakarta, mentre ad Appiano piombava anche Steven Zhang, figlio del proprietario di Suning, un ragazzo di 25 anni da Nanchino, che partecipa con un certo peso alle riunioni in cui si decide il futuro tecnico dell’Inter.

DE BOER DE BOER

 

Sembra la realtà romanzesca, è realtà e basta. Del resto per i paradossi del calcio, e dell’Inter in particolare, De Boer può ancora andare in panchina contro il Torino, domani. Perché il nome del suo successore non è stato ancora deciso.

 

JAVIER ZANETTI JAVIER ZANETTI

La rosa è ampia, si va a seconda dei punti di vista verso allenatori d’emergenza o di secondo piano, perché il meglio del meglio, a fine ottobre, ha già un lavoro. Cosa vuole dunque l’Inter? Se cerca un traghettatore verso giugno, in attesa che Diego Simeone sciolga le riserve (mollerà l’Atletico nel 2017 o nel 2018?), ecco Stefano Pioli (il più quotato), Andrea Mandorlini e anche Edy Reja, professionisti di valore anche se abituati a realtà meno ingombranti di questa Inter.

 

Oppure il sempreverde Leonardo, che piace a tanti, a Moratti (che però non ha potere decisionale) e al vicepresidente Javier Zanetti, anche se non allena da cinque anni e mezzo e in questo periodo ha fatto tutt’altro, però ora ha deciso di ributtarsi nella mischia e l’Inter non gli dispiacerebbe affatto. Quanto a Fabio Capello, non avrebbe dato la disponibilità.

DE BOER 1 DE BOER 1

 

Oppure ci sono le soluzioni di rottura, della serie ricominciamo da capo e da zero a stagione in corso. Marcelo Bielsa, detto El Loco, va benissimo a Zanetti (lo suggerì già cinque anni fa, proprio dopo le dimissioni di Leonardo), ma certo pensare a un “loco” (matto) in una gabbia di matti è assai ardito; oppure l’altro argentino Tata Martino; oppure Laurent Blanc.

SUNING SUNING

 

Tutto sta a decidere il profilo che si vuole, e su quello si discute, in videoconferenza con la Cina e l’Indonesia oppure al telefono, oppure col venticinquenne Steven Zhang alla Pinetina, ma ora non ci sono certezze. Se non altro tutti, cinesi e Thohir, stanno arrivando a Milano perché venerdì è in programma un Cda, e anche per questo motivo si parla di un nuovo allenatore tra qualche giorno, forse addirittura dopo domenica.

 

fozza inda suning zhang jindong 2 fozza inda suning zhang jindong 2

Come farà De Boer a rimanere in panchina per altre due partite, da esonerato, è un mistero gaudioso che il tempo scioglierà, ma intanto si prepara per l’emergenza assoluta il tecnico della Primavera Stefano Vecchi, che non a caso domenica era a Bergamo, o Beppe Baresi o Daniele Bernazzani. È un vero caos. Massimo Moratti, ultimamente inascoltato dal gruppo Suning e in rapporti azzerati con Thohir, si tira fuori: «È una faccenda molto complicata ma non sarò io a districarla, sono un semplice tifoso».

 

ZHANG JINDONG THOHIR ZANETTI ZHANG JINDONG THOHIR ZANETTI

Quanto a Thohir, l’artefice di tutto questo pasticcio (e ricordiamo il contratto prolungato a Mazzarri pochi mesi prima di esonerarlo, le esitazioni durate mesi con Mancini, l’ingaggio assurdo di De Boer ad agosto), lo attendiamo con ansia a Milano. Magari ci spiegherà come ha fatto a portare l’Inter sull’orlo del burrone.

 

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