FIGHETTE NEL PALLONE – IL VICENZA DI RENZO ROSSO, PATRON DELLA 'DIESE' SCEGLIE COME RACCATTAPALLE DELLE 16ENNI IN CANOTTA E SHORTS: SCOPPIA LA POLEMICA - “VERGOGNA TOTALE PER CHI HA PENSATO UNO SCHIFEZZA SIMILE” – ECCO LA RISPOSTA DEL CLUB 

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FABIO DI TODARO per www.lastampa.it

 

Sono diffuse soprattutto nel baseball e nel tennis, più nel mondo anglosassone che in quello italiano. O meglio: così è stato fino a domenica scorsa, quando è toccato al Vicenza dare il benvenuto alle «ball girls» sui campi italiani. La compagine biancorossa, passata nelle mani dell’imprenditore Renzo Rosso durante l’estate, ha dato il benvenuto alla nuova stagione di Lega Pro facendo scendere in campo un gruppo di raccattapalle in «shorts». Una scelta che ha fatto storcere il naso a molti tifosi biancorossi, anche perché le ragazze arruolate, militanti nella formazione juniores della compagine locale «Anthea Volley», erano minorenni. «Vergogna totale per chi ha solo pensato una schifezza simile», ha scritto su Facebook un sostenitore veneto, il cui commento è stato poi condiviso da un consigliere comunale di opposizione, Sandro Pupillo.  

 

 

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Il debutto domenica sera  

In occasione del debutto casalingo della squadra locale, il patron della «Diesel», approdato a Vicenza due mesi fa traslocando di fatto da Bassano del Grappa, ha optato subito per una scelta di rottura, che in molti in queste ore stanno riconducendo direttamente a lui. Per assolvere il ruolo di raccattapalle, la società biancorossa ha infatti impiegato un gruppo di giovani pallavoliste, preferendole ai tradizionali calciatori in erba del settore giovanile.

 

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Le ragazze, di età compresa tra 15 e 16 anni, hanno seguito la sfida contro la Giana Erminio indossando un bermuda jeans molto corto e una canotta, dando le spalle al pubblico per novanta minuti. Un’idea che non ha però conquistato i tifosi biancorossi. Molti di loro hanno immortalato le ragazze per dare poi il via alla discussione: direttamente sui gradoni del «Menti» e attraverso i social network. «Siamo di fronte alla mercificazione del corpo femminile», è stato uno dei messaggi più condivisi. «La prima partita del Vicenza è così: all’insegna della sessualizzazione delle adolescenti».  

 

La società è pronta ad andare avanti  

Nonostante le polemiche, però, la società non sembra pronta a fare un passo indietro. È toccato al direttore generale Paolo Bedin precisare, attraverso le colonne de «Il Giornale di Vicenza», che «l’iniziativa avrà un seguito, grazie alla collaborazione con altre realtà sportive femminili del territorio»: come la squadra di calcio femminile e la Famila Schio (basket). Un sodalizio che sembra dunque voluto per cementare i rapporti tra le società sportive locali, «nell’ottica di un rinnovamento del modo di vivere una partita di calcio».

 

Il club ha precisato che «gli abiti delle ragazze cambieranno nel corso della stagioni», come se fosse questo il problema e non l’uso che si fa del corpo femminile, peraltro in un luogo che non è esattamente sempre un crogiolo delle buone maniere. Il pareggio a reti bianche contro la Giana Erminio ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi, ma mai quanto la scelta delle «ball girls». Prima di far parlare sul campo, il Vicenza di Rosso fa discutere al di fuori.  

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