1. IL “PIPITA” HA SPEZZATO I CUORI DEI TIFOSI DEL NAPOLI E ORA, COME CONTRAPPASSO, VIENE SCARICATO COME UN CIBO SCADUTO DALLA JUVENTUS CHE GLI HA PREFERITO CRISTIANO RONALDO
2. ALLEGRI NON AVEVA GRADITO LE DICHIARAZIONI DI GENNAIO QUANDO L’ARGENTINO DISSE “GIOCASSI PIÙ VICINO ALLA PORTA SEGNEREI DI PIÙ”. MA LA FRATTURA E’ ARRIVATA IL 28 APRILE QUANDO…

Condividi questo articolo


higuain inter juve higuain inter juve

Giampiero Timossi per il “Corriere della Sera”

 

«Non sparate sul pianista». È come se la scritta fosse apparsa all' improvviso dietro la schiena di Sergej Rachmaninov. Come una star messa (improvvisamente) in dubbio un po' da tutti, anche dal suo pubblico. È quello che sta accadendo a Gonzalo Higuain. Sul prato verde che circonda la sua area di rigore hanno piantato un altro cartello: in vendita, «on sale». Scritto anche in inglese lancia un segnale chiaro agli acquirenti che stanno in Inghilterra, in Premier League.

higuain higuain

 

Il concetto non cambia: il maestro del gol è diventato un peso. Tutto è sembrato accadere all' improvviso, l' arrivo di Cristiano Ronaldo ha reso la procedura di dimissione più facile: sbarca chi ha vinto cinque palloni d' Oro, si può rinunciare a un «Pipita». Ma la strada che porterà l' argentino lontano da Torino era stata tracciata da un pezzo.

 

Nell' estate del 2016, Higuain aveva aperto una nuova frontiera del Far West del pallone.

Per la seconda volta la Juventus aveva usato la «clausola rescissoria»: un marchingegno giuridico inventato in Spagna, per strappare un calciatore a una squadra rivale. Non serve trattare, paghi quanto sta scritto nel contratto e l'affare è chiuso.

 

La prima volta accadde nell' estate 2009, quando la Juventus acquistò Felipe Melo, sborsando 22 milioni. Fu la prima «clausola» pagata da un club italiano a un altro club italiano. Il precedente riguardava l' arrivo all' Inter del Fenomeno Ronaldo, nell' estate 1997: l' Inter pagò 48 milioni al Barcellona.

higuain sarri higuain sarri

 

Poi arrivò Higuain: con 90 milioni la Juve strappava l'attaccante che, per il Napoli di Maurizio Sarri, aveva segnato 36 gol in 35 gare di campionato. Per chiarire meglio il concetto ecco Miralem Pjanic, strappato alla Roma, altra clausola da 30 milioni. Ora a Torino potevano dire: in Italia non abbiamo concorrenti. E potevano vincere altri due scudetti.

 

Estate 2018, inizia la corsa verso un'altra frontiera: dall' Italia e dall' Europa, si doveva partire alla conquista del Mondo. Sbarca Cristiano Ronaldo, Higuain diventa un attaccante precario. Il club può chiudere la cessione, il Chelsea può spendere 60 milioni (quelli che chiede Marotta). Non sarà più un addio che brucia. Peggio sarebbe stato senza CR7. Perché la Juve aveva comunque deciso di cedere l'argentino.

 

higuain ilaria d amico massimiliano allegri allegra caracciolo agnelli higuain ilaria d amico massimiliano allegri allegra caracciolo agnelli

Allegri non aveva gradito quelle dichiarazioni di fine gennaio: «Giocassi più vicino alla porta segnerei di più». Ma la frattura era arrivata il 28 aprile, in un modo calcisticamente paradossale: un gol di Higuain piegava l' Inter all' 89', l' argentino festeggiava con l' amico Dybala, entrato per servigli l' assist, l' allenatore li invitava a rientrare nel clima partita. E loro quasi lo «sbeffeggiavano». Il 9 maggio, finale di Coppa Italia, il Pipita sedeva in panchina. Infuriato. La Juventus già pensava di cederlo, Allegri non si sarebbe offeso.

 

L'affare Ronaldo? Nessuna certezza che potesse concretizzarsi. E allora si era trovata un' intesa con il Chelsea: la Juve cedeva Higuain, Abramovich pagava subito 80 milioni. In bianconero tornava Alvaro Morata. Per lo spagnolo Agnelli avrebbe iniziato a pagare la prima rata da 40 milioni nell' estate 2019. Un'altra tranche, stessa cifra, sarebbe stata versata un anno dopo. Una scambio alla pari. L'uomo da 90 milioni era già diventato un attaccante precario.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…