“BATTIAMO LA SVEZIA CON LE BUONE O CON LE CATTIVE: L’ITALIA NON PUO’ RESTARE FUORI DAL MONDIALE” – L’URLO DI "SUPERMARCO" DELVECCHIO ALLA CERIMONIA DEI “CAVALIERI DELLA ROMA” – VENDITTI RICORDA GABRIELE SANDRI – I GRAFFITI GIALLOROSSI DI ENRICO VANZINA - DANIELE LUPO (ARGENTO NEL BEACH VOLLEY A RIO): “I VIDEOGIOCHI ALL’OLIMPIADE? SONO CONTRARIO” 

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delvecchio delvecchio

Francesco Persili per Dagospia

 

«A San Siro, lunedì sera, bisogna ribaltarla per forza, con le buone o con le cattive, perché non si può pensare a un’Italia fuori dal Mondiale». Marco Delvecchio, ex attaccante della Roma e della Nazionale, parla con Dagospia il giorno dopo la sconfitta degli azzurri con la Svezia. Un Paese nel pallone, il ct Ventura sul banco degli imputati (anche) per le esclusioni di Florenzi, El Shaarawy e Insigne, entrato a 15 minuti dalla fine: «L’allenatore decide chi va in campo in base alla sua idea di calcio. Certo in questo momento i due giallorossi e l’attaccante del Napoli erano tra i più in forma…».

 

L’attaccante che portò con un suo gol l’Italia a meno di un minuto dalla conquista degli Europei del 2000 è appena sceso dal palco del teatro Manzoni di Roma dove è stato nominato nuovo Cavaliere della Roma: «Di Francesco sta facendo un grandissimo lavoro, la Roma può dire la sua anche per lo scudetto. E’ una squadra in salute e ha un organico completo». “Supermarco”, come era stato ribattezzato dai tifosi giallorossi, passa in rassegna i suoi 9 gol nel derby e racconta il suo legame speciale con la città: «Sono milanese per sbaglio, sono un romano nato a Milano. E mi sento ancora un calciatore della Roma».

 

vanzina losi delvecchio vanzina losi delvecchio

Qualche metro più in là c’è Giacomo Losi, venerato maestro del romanismo, 386 presenze in maglia giallorossa, di cui 299 da capitano, che condivide con Delvecchio le origini lombarde. Il guerriero di Soncino e Supermarco. Tutti in fila per un selfie, anche Enrico Vanzina che non dimentica il gol alla Sampdoria nel 1961, quando “Core de Roma” segnò da infortunato: “Nonostante si reggesse solo su una gamba, era rimasto in campo, nessuno lo marcava, fece gol addirittura di testa…». Graffiti giallorossi. Lo sceneggiatore ricorda anche quella «belva» di Lojacono che segnò un altro gol epico alla Juve, in stile Fuga per la Vittoria. «Anche lui si era fatto male, giocava col braccio al collo…».

daniele lupo daniele lupo

 

Non trattiene l’emozione Daniele Lupo, medaglia d’argento nel beach volley ai Giochi di Rio in coppia con Nicolai: «Sono giallorosso per tradizione di famiglia». Il bisnonno, il nonno, il padre: tutti lupacchiotti: «Ci chiamiamo Lupo, non poteva essere altrimenti», sorride. Dall'addio di Totti agli «esempi» De Rossi e Florenzi, l'atleta azzurro racconta la sua passionaccia per la Roma e manifesta la sua assoluta contrarietà ai videogiochi alle Olimpiadi: «Sono contrario. Mi trovo d’accordo con le parole di Federica Pellegrini: non è sport». Lo sport è altro. Fatica, sacrificio, agonismo, rivalità. Tutto quello che Lupo ha trovato nel film Borg-McEnroe: “Bellissimo, mi ci sono rispecchiato. Spero che tra 20 anni sul grande schermo possa arrivare anche il beach volley…».

 

Antonello Venditti Antonello Venditti

Non manca la lettera dell'olandese Frans Timmermans, vicepresidente della commissione Ue e supertifoso romanista. «Nascere romano e romanista è un privilegio, ha detto Totti. Io non sono nato nella Capitale ma ho avuto la fortuna di vivere a Roma e la saggezza di scegliere di essere molto romanista», annota il numero 2 di Juncker. A sorpresa arriva anche Antonello Venditti che scherza con Delvecchio («E’ sempre in forma, sarà il ballo…») e rivolge un pensiero a Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso dieci anni fa da un colpo di pistola sparato dall’agente Luigi Spaccarotella. «Oggi ricorre l’anniversario di Gabbo. Ho chiamato il papà Giorgio, trovare una fratellanza anche nell’ingiustizia e nella violenza immotivata è una delle cose più belle che possano capitare prima di un derby. Sono vicino a tutti quelli che concepiscono un calcio pulito e un tifo sano…»

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