LA NAZIONALE DEGLI SCARTI - DA DARMIAN A ZAZA: PERCHÈ I NUOVI PILASTRI DELL’ITAL-CONTE NON HANNO MAI TROVATO SPAZIO NEL MILAN O NELLA JUVE? O I PROCURATORI GUADAGNANO POCO COI GIOVANI OPPURE SONO POCHI I DIRIGENTI CHE CAPISCONO DI CALCIO

Onyewu, Vilà, Taiwo, Senderos, l’elenco dei bidoni che hanno vestito la maglia rossonera è lungo: non sarebbe stato meglio per il Milan puntare su Darmian e Astori? E perché dopo averli cresciuti li ha abbandonati al proprio destino? - E Zaza? Se la Juventus rivorrà il bomber, acquistato due anni fa a 3,5 milioni, dovrà tirar fuori 15 milioni...

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Da “Il Fatto Quotidiano

 

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Ora tutti parlano di Simone Zaza e va bene. Ma mentre martedì sera, a Oslo, il 23enne centravanti del Sassuolo incantava l’Italia mostrando di essere una sorta di “Balotelli bianco” (naturalezza di gioco ma niente colpi di testa: sulla sua crapa pelata, a scanso di equivoci, creste non se ne intravedono), ben assistito da Ciro Immobile, anni 24, pure lui attaccante, entrambi ex giovani bianconeri con zero presenze nella Juventus Zaza, 3 presenze Immobile; dall’altra parte del campo, in difesa, giocavano e facevano la loro bella figura due ex giovani milanisti – oltre a Mattia De Sciglio, giovane milanista in carica –: Davide Astori, 27 anni e zero presenze nel Milan che lo allevò e Matteo Darmian, 24 anni e 4 presenze nel Milan che lo crebbe.

 

Darmian Darmian

Domanda: se Zaza e Immobile (ex capocannoniere con la maglia del Torino, ora al Borussia Dortmund), e Astori (alla Roma) e Darmian (da quattro anni al Torino), in un arco di età che va dai 23 anni (Zaza) ai 27 (Astori), mostrano di essere la linfa vitale della nuova Nazionale azzurra, per quale motivo non fanno parte della rosa dei club in cui sono cresciuti (i due milanisti e Immobile) o che li hanno acquistati (Zaza, nel 2013 dalla Sampdoria)?

 

Forse non farebbero la loro bella figura? Se il presidente della Lazio Lotito, che ha la delega Figc per le riforme, invece di fare il “turista per caso” al seguito della Nazionale provasse a rispondere alle domande e a riformare la testa dei suoi colleghi presidenti, che stanno mandando il calcio italiano al macello, non sarebbe un male.

de sciglio de sciglio

   

Prendiamo il Milan, che nell’ultima sessione di mercato è riuscito nell’impresa di cedere a titolo definitivo, al Benfica, una promessa come Bryan Cristante (19 anni) per 6 milioni di euro: per capirci, meno dell’ingaggio annuale lordo corrisposto a Essien, una delle tante bufale venute a pascolare a Milanello nelle ultime stagioni. Un vero sacrilegio.

 

Che Darmian e Astori non siano Maldini e Baresi non è in discussione; ma la cosa grave è che il Milan, che li aveva cresciuti, ha deciso di disinteressarsi di loro abbandonandoli al proprio destino (nel curriculum di Astori c’è persino il Pizzighettone) spendendo milioni a palate per tesserare difensori, italiani e stranieri, che alla prova dei fatti hanno dimostrato di non valere quel che i due ragazzi valgono oggi.

 

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Vogliamo parlare di Zaccardo, acquistato alla veneranda età di 32 anni con un ingaggio elevatissimo, quasi mai utilizzato e capace di far saltare (è storia di ieri) l’ingaggio di Biabiany per le richieste troppo esose fatte al Parma che doveva riprenderselo? E vogliamo parlare di Mexes che guadagna più di Beckham, di Onyewu che si picchiò con Ibrahimovic, di Papastathopoulos che basta la parola, di Vilà che chi l’ha visto?, di Legrottaglie che idem come sopra, di Taiwo che mai giocò, e ancora di Mesbah, di Senderos, di Yepes, di Ramy?

 

Quante decine di milioni ha buttato il Milan per la puzza sotto il naso mostrata verso i suoi giovani, non solo Astori e Darmian, una diffidenza incomprensibile per un club che ha fondato i 20 anni di gloria dell’era berlusconiana sui Baresi e i Paolo Maldini, i Costacurta e i Filippo Galli, gli Albertini e i Donadoni, tutti allevati in casa o acquistati giovanissimi (è il caso di Donadoni)?

immobile immobile

   

E Zaza? Berardi? Immobile? Perché un club come la Juventus , proprietaria dei cartellini di giovani attaccanti di tanto talento, per rimpinguare la rosa e fare numero decide di ingaggiare bidoni costosi come Bendtner, 9 presenze e zero gol in bianconero, di cui oggi si ricorda un incidente d’auto in stato di ubriachezza, o pezzi da museo delle cere come Anelka, zero gol lui pure ma con meno presenze, per l’esattezza due?

   

Forse che Zaza, Berardi o Immobile avrebbero fatto peggio? Delle due l’una: o con i giovani i procuratori guadagnano poco (fuochino!), oppure sono pochi i dirigenti che capiscono di calcio.

DOMENICO BERARDI DOMENICO BERARDI

   

Prendete Zaza. La Juventus, che nel luglio del 2013 lo aveva acquistato dalla Samp per 3,5 milioni, il 20 giugno scorso lo ha ceduto al Sassuolo, a titolo definitivo, per 7,5 milioni. Oggi, a tre mesi dalla cessione, Zaza vale almeno 3-4 volte la cifra incassata dalla Juventus. Che però può consolarsi, evitando il suicidio del dg Marotta, grazie a una clausola provvidenziale inserita nel contratto: quella del diritto di riacquisto del ragazzo. A 15 milioni nel 2015 o a 18 nel 2016.

Sebastian Giovinco Sebastian Giovinco

 

A ogni buon conto, per vedere Zaza, acquistato due anni or sono a 3,5 milioni, finalmente in maglia juventina, Madama dovrà tirar fuori 15 milioni. Risparmiabilissimi. Esattamente come nell’estate del 2012 per Giovinco: Conte ne pretese il riacquisto dal Parma – che lo aveva pagato 3 milioni – e Andrea Agnelli firmò un assegno di 11 milioni. Così è. Anche se non vi pare.

 

 

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