OZIL, PEZZO DI M-ERDOGAN! LA SCELTA DEL TREQUARTISTA DELL’ARSENAL, NATO IN GERMANIA DA GENITORI TURCHI, DI CHIEDERE AL SULTANO DI ANKARA DI FARGLI DA TESTIMONE DI NOZZE MANDA SU TUTTE LE FURIE I TEDESCHI - LA CANCELLERIA: “CHE DELUSIONE” – DOPO I MONDIALI OZIL ERA STATO BERSAGLIATO DI INSULTI E AVEVA DATO L' ADDIO ALLA NAZIONALE ACCUSANDO LA FEDERCALCIO TEDESCA DI "MANCANZA DI RISPETTO E RAZZISMO"

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Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

ozil erdogan ozil erdogan

Mesut Ozil torna a scatenar polemica in Germania. Ma questa volta il trequartista dell' Arsenal e campione del mondo con la nazionale tedesca nel 2014, trova pochi connazionali disposti a capirlo e quasi nessuno pronto a difenderlo.

 

Nato a Gelsenkirchen da genitori turchi, cittadino della Repubblica federale, Özil ha chiesto al presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, di fargli da testimone di nozze la prossima estate, quando sposerà la fidanzata Amine Gulse. L' invito è stato consegnato personalmente da Ozil al leader anatolico venerdì scorso, durante un breve incontro nella sala dell' aeroporto di Istanbul riservata alle autorità.

 

Il calciatore aveva spaccato in due il Paese lo scorso maggio, quando si era fatto fotografare con Erdogan in un albergo di Londra insieme al compagno della nazionale Ilkay Gundokan. Al presidente turco, allora in piena campagna elettorale, Ozil aveva anche donato una maglia dell' Arsenal con il suo nome e il suo autografo. Accusato di essersi fatto usare da un autocrate, che in effetti aveva poi sfruttato le immagini nella sua propaganda, difeso dal presidente della Repubblica Frank-Walter Steinemeier, Ozil solo con grande ritardo aveva spiegato il gesto come «un segno di rispetto verso la più alta carica statale del Paese d' origine dei miei genitori».

 

ozil gundogan erdogan ozil gundogan erdogan

Ma in estate poi, dopo l' umiliante eliminazione della Germania dai Mondiali di Russia, la polemica era riesplosa virulenta, con corredo di toni xenofobi sulle origini turche del ragazzo, il quale aveva reagito con un gesto clamoroso: l' addio alla nazionale e l' accusa di «mancanza di rispetto e razzismo» rivolta alla Federcalcio tedesca. In quell' occasione, Özil aveva trovato molte voci in sua difesa, chi invocando a sua giustificazione una certa ingenuità, chi citando il Goethe delle «due anime che convivono nel mio petto» e chi denunciando il razzismo neppur tanto velato dei molti che gli rimproveravano di «non essere un vero tedesco».

OZIL ARSENAL FESTINO OZIL ARSENAL FESTINO

 

Questa volta la reazione è ben diversa. Scegliersi per testimone di nozze un leader autoritario e controverso come Erdogan non può essere frutto del caso. Si dice «rattristato» anche a nome di Angela Merkel, il capo della cancelleria federale, Helge Braun: «È una decisione privata. Ma è una delusione per tutti noi se uno che ha indossato così a lungo la maglia della nazionale e ha visto quale reazione abbia provocato nell' opinione pubblica il suo primo incontro con Erdogan, fa una scelta simile». I calciatori, ha spiegato Braun, «sono figure simbolo della nostra società, con i quali la gente si identifica molto di più che con i politici».

 

MESUT OZIL MESUT OZIL

Sul ruolo di modelli di riferimento dei campioni dello sport, soprattutto per i giovani, insiste Cem Özdemir, deputato ed ex leader dei Verdi, anche lui figlio di genitori turchi: «Ognuno può invitare chi vuole al suo matrimonio, ma un giocatore della nazionale tedesca deve chiedersi se sia giusto offrirsi a un autocrate come Erdogan, che si arricchisce a spese del suo Paese e mette in prigione chi non la pensa come lui».

 

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Certo nessuno può più parlare di ingenuità o scelta innocente. L' offerta a Erdogan di averlo come "compare d' anello" mostra che Mesut Ozil sia perfettamente cosciente del potere delle immagini (la consegna dell' invito è stata fatta davanti a uno stuolo di fotografi) e segnala un legame profondo con il presidente turco, la sua personalità e, volutamente o meno, anche la sua idea e pratica del potere. Se fino a ieri Mesut Ozil aveva rotto solo con la Federcalcio tedesca, ora ha rotto anche con la Germania. Fino a prova contraria, il suo Paese.

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