PALLONARI DI MEZZANOTTE – IL SUCCESSO DEL “TIKI TAKA” DI PARDO E’ LA RIVINCITA DEL BAR SPORT SUI FIGHETTISMI APPLICATI AL PALLONE (INTANTO IL “MARACANA’” DI VIANELLO SLITTA ANCORA)

Il programma di Pardo gioca con alto e basso, mescola stralci pop e memoria, alterna Tevez che parla delle periferie di Baires e la mitica lupacchiotta Capotondi che sull’ombrello di Dios chiosa: “Perché chiedere a Maradona, re dell’eccesso, di comportarsi come un’educanda?” – Per Maracanà l’ipotesi di una partenza a dicembre…

Condividi questo articolo


Malcom Pagani per "Il Fatto Quotidiano"

PIERLUIGI PARDOPIERLUIGI PARDO

L'idea gli venne d'estate. Studiava all'estero e aveva saputo che Tele+ cercava dei telecronisti. Così Pierluigi Pardo, chiese permesso all'università di Greenwich, incise su Vhs le prodezze di Shearer e Paul Gascoigne in Inghilterra-Scozia dell'Europeo tedesco e nell'anno di grazia 1996, iniziò a stabilire meridiani, longitudini e fusi orari. L'ultimo, dopo quasi due decenni di giornalismo tra Stream e Skysport, fa scorgere la mezzanotte e si chiama Tiki Taka. Un programma di calcio che giocando con alto e basso, stralci pop e memoria, l'altra sera ha navigato a meno di un paio di punti di share da Porta a Porta. Quasi l'11 per cento, punte di un milione di spettatori, telefilm e informazione di Rai2 e Rai3 doppiate brutalmente. Una sorpresa.

In linea teorica, come dimostra la diserzione dei concorrenti sul tema e la prematura scomparsa del talk pallonaro, lo spazio non c'era. Sky e Mediaset sul satellite coprono la domenica come gli orfani di 90° minuto negli anni 80 (se si esclude qualche innaffiata intemerata negli spogliatoi di Giampiero Galeazzi), non avrebbero potuto neanche sognare.

PIERLUIGI PARDO ETOO CASSANOPIERLUIGI PARDO ETOO CASSANO

Partite tutti i giorni della settimana o quasi, telecamere nei meandri più nascosti, interviste a fine primo tempo, speciali di ogni ordine e natura. Tramontati i processi biscardiani (Aldone resiste sulle tv locali) e svaniti i tentativi di ingentilire la stessa materia con salame, vino, moderazione e competenza (provò Gigi Garanzini) arrivare con 24 fatali ore di ritardo sull'indigestione di immagini e parole della Serie A sembrava un progetto da pazzi.

A ITALIA1 non si aspettavano nulla, ma Pardo li ha spiazzati. A Tiki Taka trovi la Scampia meno raccontata di Don Aniello e Domenico Quirico, Verdone e Venditti, il ritorno di Giampiero Mughini (notevole esibizione di educata tolleranza con l'avvocato di Maradona fino a un liberatorio, sacrosanto: "Adesso mi ha rotto le palle"), Tevez che ti parla delle periferie di Baires, l'Ancelotti madrileno, Benitez in veste filosofica e Cristiana Capotondi, bellissima, che di calcio sembra capire più del lecito e senza plaudire all'ombrello del Pibe verso Equitalia fa un'analisi condivisibile: "Perché chiedere a Maradona, re dell'eccesso, di comportarsi come un'educanda?".

Francesca e Andrea VianelloFrancesca e Andrea Vianello ANTONIO BASSOLINO FEDERICO GEREMICCAANTONIO BASSOLINO FEDERICO GEREMICCA

Per astratto, allargandola alla passione nazionale, è la stessa domanda che si è fatto Pardo sulla sua creatura. Avverso agli intellettualismi come al casino organizzato di fascettiana memoria, secondo il biografo di Cassano, romano del quartiere Trieste trapiantato a Milano, c'è spazio per tutto. E tempo debito per esprimerlo. Tiki Taka (stasera alle 23:20, in onda uno "speciale campionato") è un esperimento riuscito perché non sacrifica al dogma dell'eleganza forzata o del trash incontrollato la propria identità. Ha una cifra definita proprio nell'indefinitezza degli orizzonti. Si parte da un argomento, ma non sempre se ne conoscono sviluppo e punto d'approdo. Non tutto è perfetto, ma l'imperfezione è spontanea e si fa perdonare. Ha ospiti politicamente alieni all'universo Mediaset eppur si muove, senza percepibili contraccolpi.

varriale enricovarriale enrico

Mentre Tiki Taka vola e la riesumazione del "Brogesso" di Rai Sport guidato dall'incolpevole Varriale è ferma a percentuali da prefisso telefonico, lo psicodramma di Maracanà rinnova quotidianamente il proprio dolore. Lo studio è pronto, ma le luci restano spente. Al direttore di Rai3, Andrea Vianello, nel frattempo hanno rubato l'idea. Prima la fuga senza spiegazioni del candidato principe alla conduzione, Antonio Polito, poi il possibile ingaggio di Federico Geremicca, ora l'ipotesi di una partenza a dicembre. Con il solo Sfide a tenere alto il nome dello sport Rai raccontato in tv e i concorrenti lontani, a tessere una ragnatela avvolgente. Tiki taka. Tiki Taka. Ogni tanto si fa gol, anche a mezzanotte.

Enrico VarrialeEnrico Varriale

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PERCHE' LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO LE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI? PERCHE' DIVENTERANNO UN REFERENDUM DEI 27 PAESI PRO O CONTRO LA RUSSIA - CON L'INCOGNITA DEL VOTO USA (SE VINCE TRUMP, L'EUROPA RESTA ABBANDONATA A SE STESSA), PER I LEADER DI BRUXELLES LA GEOPOLITICA SCALZERA' IL DUELLO DESTRA-SINISTRA - NON SOLO GRANDEUR FRANCESE, LE PAROLE DI MACRON SULL’INVIO DI SOLDATI IN UCRAINA SONO ANCHE UN TENTATIVO DI RISALIRE NEI SONDAGGI (15%) CONTRO MARINE LE PEN AL 30% 

- L'IMPRUDENZA DELLA MELONA ("MAI CON I SOCIALISTI'') COSTA CARA: SCHOLZ E COMPAGNI FIRMANO UN DOCUMENTO CHE IMPEGNA URSULA A NON ALLEARSI COI CONSERVATORI DI GIORGIA - MA PER LA DUCETTA C’È ANCORA UNA SPERANZA: PUÒ RIENTRARE IN PARTITA SE DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO CI SARÀ LA CHIAMATA “ALLE ARMI” DI TUTTI I PARTITI ATLANTISTI DELL'UNIONE EUROPEA

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD